Il Pri e il Ponte sullo Stretto/Le dichiarazioni di Giorgio La Malfa

Obiettivo infrastrutture

Riproduciamo un servizio, a firma di Vinicio Leonetti, sull'incontro che si è svolto, il 2 agosto 2003, a Villa san Giovanni, fra Giorgio La Malfa, Francesco Nucara e le direzioni regionali del Pri di Sicilia e Clabria. Il tema era il Ponte sullo Stretto. L'articolo è stato pubblicato dalla "Gazzatta del Sud" in data 3 agosto 2003.

Sotto il grande pilone di Santa Trada il Pri pensa al dopo-Ponte. E lo fa ai massimi livelli, con il presidente Giorgio La Malfa e il segretario Francesco Nucara, ma anche con i segretari regionali delle due sponde, il calabrese Vincenzo Mazzei e il siciliano Pietro Currò. Il giorno dopo che il Cipe ha detto sì al progetto preliminare del Ponte sullo Stretto un pezzo di governo col sottosegretario Nucara e una trance di parlamento col presidente della commissione Finanze La Malfa si pronunciano sul Ponte: "È di grande importanza se completa un programma d'infrastrutturazione del Mezzogiorno". Ma senza trionfalismi, anzi con il piglio critico del presidente, "pare che il governo stia facendo sul serio", e del segretario, "ci vuole più attenzione verso la Calabria". Ma perchè il Pri riunisce la sua nomenklatura sullo Stretto? La Malfa spiega: "Il ritorno del partito comincia per fortuna proprio dal profondo Sud, in Sicilia e in Calabria, dove oggi ci sono i risultati migliori". Nelle provinciali di maggio a Messina, Trapani e Palermo l'Edera ha fatto il pieno; a Reggio ci sono, oltre al sottosegretario all'Ambiente Nucara, il vicesindaco Giovanni Rizzica e il consigliere regionale Vincenzo Pisano. E i repubblicani, dopo le prime battute politiche, diventano subito operativi perché loro il Ponte lo vedono già in costruzione: bisognerà stabilire dove sarà il quartier generale. E aggiungono: enti locali e imprenditori, invece di perdere tempo col braccio di ferro tra i sì e i no, farebbero meglio a investire in infrastrutture, perché arriveranno almeno tremila persone per costruire l'opera, e ci resteranno per un decennio. Dove e come li ospiteremo? "Il Ponte è ormai una realtà anche per l'Europa, ed il 30 giugno scorso l'ha dichiarato anche il commissario Van Miert", sottolinea Nucara, "e non sarà il sindaco di un piccolo comune a fermare quest'opera". Un siluro a Rocco Cassone, primo cittadino di Villa San Giovanni contrario al Ponte. Pensa al "day after" del Ponte anche il vicesindaco reggino Rizzica: "Bisogna creare l'area integrata dello Stretto, e contrariamente a dieci anni fa quando il ministro Tognoli stanziò i finanziamenti finiti nel dimenticatoio, questa volta le forze politiche sono pronte". E con la mafia come la mettiamo? La Malfa è deciso: "Quella vuole mettere le mani su qualunque opera. Ma se per questo lo Stato deve restare sottosviluppato non va bene. È una preoccupazione giusta ma non dev'essere un deterrente". E da che parte starà il Pri se le coalizioni sceglieranno di presentarsi al voto europeo del prossimo anno con i listoni? Ancora il presidente: "In Europa sono tre le grandi correnti di pensiero politico: al centro i democristiani, a sinistra i socialisti, in mezzo i liberaldemocratici. Noi siamo fra questi ultimi. E se non ce lo impediscono con la forza ci presenteremo da soli e col simbolo dell'Edera".