Calabria: 5mln per l'emergenza depurazione/E' ciò che il Ministero dell'Ambiente ha deciso di stanziare

Superare le difficoltà dell'estate

Cinque milioni di euro per le società che gestiscono la depurazione in Calabria e scongiurare un'emergenza che nel periodo estivo sarebbe particolarmente grave. E' quanto il ministero dell'Ambiente ha deciso di destinare alle aziende, dopo che, nel corso degli ultimi mesi si sono svolte, presso il ministero dell'Ambiente convocate dal vice ministro Francesco Nucara, numerose riunioni volte ad affrontare l'emergenza depurazione in Calabria. Al riguardo, le società che gestiscono la depurazione nei cinque Ambiti territoriali ottimali (Atc) della regione, lamentavano- spiega una nota del ministero - "le difficoltà esistenti nel settore, dovute alle mancate erogazioni delle somme spettanti sia per la gestione degli impianti che per le opere infrastrutturali realizzate, tale situazione aveva determinato la difficoltà a garantire una normale gestione del servizio". Per risolvere la situazione nell'immediatezza, si è dunque stabilito di "procedere al pagamento, in favore delle società di gestione, dei crediti da loro vantati per investimenti ed al riguardo è emersa la precisa volontà sia del ministero dell'Ambiente che della regione Calabria di coordinarsi in maniera paritetica sia in relazione agli intenti che al reperimento delle risorse finanziarie necessarie a fronteggiare il problema nel breve periodo". A tale proposito la regione Calabria ha assunto l'impegno formale di rendere disponibile, a favore dell'ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale, la somma di euro 5.000.000 per il superamento dell'emergenza estiva. A seguito di un incontro tra il vice ministro e il ministro, sono state individuate le risorse finanziarie, pari a cinque milioni di euro, da assegnare all'ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale. Nel contempo, dice la nota, "sono state prontamente attivate, considerata l'urgenza del caso, le procedure necessarie, per il tramite della protezione civile, volte alla immediata messa a disposizione delle somme".

Il vice ministro dell'Ambiente, al termine dell'incontro con Matteoli, ha sottolineato lo "sforzo portato avanti dal suo ministero per garantire il superamento, nel breve periodo, dei problemi che affliggono il sistema depurativo regionale ed ha auspicato che all'assunzione dell'impegno formale da parte della regione Calabria, nella persona dell'assessore all'Ambiente Diego Tommasi, corrisponda una immediata messa a disposizione delle somme". Il vice ministro ha poi ricordato la "grande rilevanza che riveste, nell'ottica della risoluzione definitiva del problema, la legge n.152 del 26 luglio 2005 di conversione del Decreto legge n.90 del 31 maggio 2005, contenente disposizioni volte a superare lo stato di emergenza in atto nella regione, autorizzando il commissario delegato per l'emergenza ambientale a disporre per la sostituzione delle amministrazioni inadempienti".

Il segretario regionale del Pri Pino Vita ha espresso il suo compiacimento per la determinazione con cui il vice ministro all'Ambiente Nucara sta seguendo il problema della depurazione in Calabria, per la cui soluzione s'incominciano a intravedere atti concreti. Sostiene Vita: "Aver contribuito assieme al ministro Matteoli a reperire con tempestività i fondi necessari (cinque milioni di euro) per avviare a soluzione un problema dal cui esito positivo dipendono molte delle prospettive turistiche della nostra regione, dimostra come i repubblicani perseguano, al di là delle logiche di parte e di schieramento, gli interessi generali del Paese e della Calabria. Anche se il Pri è schierato in Calabria all'opposizione della maggioranza regionale guidata da Loiero, è fortemente impegnato a livello del governo nazionale, dove è presente con il ministro La Malfa agli Affari comunitari e il vice ministro Nucara all'Ambiente, rispettivamente presidente e segretario del partito, a contribuire a risolvere problemi che non hanno colore di parte ma la cui soluzione interessa tutti i cittadini.

Allo sforzo del Governo dovrà seguire da parte dei comuni maggiore attenzione e più rigore nel controllare che l'abusivismo edilizio, molto diffuso lungo le coste calabresi e dalle conseguenze devastanti per l'ambiente, non continui ad essere nell'indifferenza degli amministratori, una ulteriore causa dell'inquinamento del mare, che rimane il fattore fondamentale per lo sviluppo futuro dell'economia turistica".

v. r.