Lettera a "Il Resto del Carlino" di Franco Bertoni "Giorgio La Malfa, espressione alta del Pri" Ho letto l'articolo in cui si spiegava come la sinistra del partito repubblicano si prepari allo strappo per collocarsi dentro l'Ulivo, in quanto il Polo è antidemocratico e autoritario. Ho sempre ritenuto che il partito dovesse avere una posizione neutrale, anche se politicamente poteva avere poca influenza. Ma questo ha avuto scarsi risultati: le sezioni si sono vuotate di iscritti. Ora, chi si prepara allo strappo è preoccupato perché il Pri può sparire completamente: penso, però, che un buon contributo lo diano proprio questi che si preparano alla scissione. Quando c'è stata la sterzata a sinistra, infatti, si sono persi tantissimi iscritti, nessuno li ha quantificati e così tutto è passato nel silenzio più assoluto. In molti hanno affermato che La Malfa è uno dei più grandi politici italiani e che quindi era un onore militare nel Pri. Ora che La Malfa ha fatto un'altra scelta di campo, chi l'esaltava lo insulta. A farlo però, sono solo coloro che sono entrati in numerose giunte e realtà economiche di sinistra come amministratori e dirigenti. Se questa frangia, per motivi diversi, vuole seguire un'altra strada faccia pure, ma lasci stare il partito di cui La Malfa e il suo segretario sono l'espressione più alta. Auguro loro di portare il Pri fuori dalle secche e di fare rinverdire l'Edera. Per chi considera, infine, il Polo antidemocratico e autoritario, mi sembra un giudizio troppo di parte e poco serio. Sant'Alberto (RA) 24 aprile 2003 |