Ragusa/La corsa per la poltrona più ambita del Comune potrebbe interessare ben sette esponenti politici: sei, attualmente, sono degli schieramenti del centrodestra Elezioni, c’è un altro candidato. I repubblicani "lanciano" Calvo
L’ultimo candidato ufficiale è Gino Calvo, segretario provinciale del Partito Repubblicano Italiano che ha deciso ieri di scendere in campo alla carica di sindaco della città capoluogo. Calvo, attualmente ricopre la carica di consigliere provinciale e di presidente della Commissione sviluppo economico di viale del Fante, mentre a livello di partito è stato chiamato alla carica di responsabile nazionale del settore welfare del Pri. Calvo ha scelto di scendere in campo in prima persona e ne spiega le ragioni. "Vogliamo essere dalla parte dei cittadini afferma Calco e per questo motivo abbiamo deciso di offrire un’alternativa con un progetto di governo della città che sia concreto e pronto al rilancio territoriale. La scelta che invece è stata possibile in altre realtà, è dettata dalla mancata condivisione di un comune progetto politico e dalla forte delusione ricevuta in questi anni di amministrazione Arezzo. Un’amministrazione poco attenta tuona il segretario del Pri alle esigenze dei cittadini, arroccata su posizioni che si sono poi dimostrate assolutamente errate, spesso impegnata al cambiamento praticamente ciclico degli assessori. Sarebbe stato ipocrita da parte nostra continuare a stare accanto a chi, a nostro avviso, non ha saputo ben rispettare il patto con gli elettori. Per questo motivo conclude Calvo il Pri ha scelto a Ragusa di andare da solo non trovando, ovviamente, altre possibilità di incontro con gli altri candidati a Sindaco. Il nostro partito, che ha una lunga tradizione, si presenterà anche con propri candidati al Consiglio comunale di Ragusa convinti come siamo che sia fondamentale il confronto con gli elettori. L’invito che lanciamo a tutti i ragusani, e lo faremo anche con una particolarissima e alternativa campagna elettorale e con manifesti provocatori, è quello di svegliarsi e di avere la carica giusta per cambiare assieme la città di Ragusa. "Il Giornale di Sicilia" 6 Aprile 2003 |