Ravenna/Convegno organizzato dal Pri "Un porto moderno"

"I poteri forti frenano il porto"

Forse è l'aria di guerra che spira sul mondo, ma anche il porto si sta trasformando in un campo di battaglia, fra istituzioni e una parte del mondo imprenditoriale. Al punto che il sindaco Vidmer Mercatali ha rotto il silenzio accusando gruppi di pressione, che si trovano proprio all'interno del mondo industriale locale, "di stare lavorando per rompere il patto che ha portato alla crescita dello scalo marittimo e mettere le mani sull'Autorità portuale". Il primo atto di questo divorzio, clamoroso, a parere del sindaco è il tentativo in atto di imporre il proprio candidato alla successione di Remo Di Carlo alla presidenza dell'Autorità portuale, saltando il confronto con Comune, Provincia e Camera di commercio; o, nel caso non fosse possibile, di commissariare l'ente.

Il primo cittadino, che ha lanciato la sua accusa dal palco del convegno 'Ravenna un porto moderno', organizzato dal Pri, non ha usato mezze frasi. "E' facile capire che qualcuno vuole creare una rottura e per ottenere questo risultato ha iniziato a mettere i bastoni fra le ruote. Gli esempi? Nel Comitato portuale è stata bloccata la delibera per la manutenzione, da parte dell'Autorità, delle strade comunali che 'servono' il porto. Poi c'è la questione dello scalo passeggeri, che è ancora al palo e, infine, le polemiche che stanno montando sulla realizzazione del by-pass sul Candiano". Dai toni e dalle espressioni usate pare che la rottura, se non si è già consumata, stia per succedere a breve. Anche se Mercatali insiste sull'impegno di costruire un nuovo patto per lo sviluppo del porto. Un patto che non potrà mai essere rinnovato se, come suggerisce il sindaco, c'è chi 'rema contro'. "Le posizioni sono tutte legittime - ha insistito Mercatali - naturalmente anche quelle che criticano l'operato dell'amministrazione. Ma davvero chi non è in sintonia con quanto è stato fatto negli ultimi anni, che ha portato a una crescita notevole del porto e a ottenere finanziamenti consistenti per la realizzazione delle infrastrutture, ritiene che si possa nominare il presidente dell'Autorità portuale contro il Comune, Provincia e Camera di commercio solo perché la nomina spetta al ministro?".

In sostanza, se il ministro competente decidesse di nominare un commissario, o comunque un nome non gradito alle istituzioni locali - fra cui la Regione ha un ruolo centrale nel processo di scelta — il nuovo numero uno dell'Autorità portuale non avrebbe vita facile. "Un commissario che litiga tutti i giorni col sindaco non serve allo sviluppo del porto e alla comunità ravennate. Anzi, sarebbe un danno per tutta l'economia locale. Per questo rivolgo un richiamo al mondo imprenditoriale, anche quello che non è presente in sala, alla collaborazione — ha specificato Mercatali — nell'interesse esclusivo della città".

Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, anche se non nominato esplicitamente da Mercatali, a questo punto diventa il candidato più accreditato per la successione a Remo Di Carlo. Parlando dopo il sindaco, lo stesso Mingozzi ha puntualizzato quali sono i passaggi per una crescita dello scalo. Ha così posto l'accento sull'esigenza di "non chiudersi ognuno nel proprio orticello, perché al porto serve un tessuto di imprese, non ostili alla Sapir, che sia disponibile a lavorare per allargare la presenza di imprenditori interessati a creare nuovi investimenti". E' chiaro che anche questo è un messaggio a chi starebbe portando avanti la strategia della rottura. "Io, il vicesindaco e la giunta continueremo a tenere unità la città", così ha concluso Mercatali il suo intervento. Un messaggio chiaro a quanti, a suo parere, la città la stanno invece spaccando.

"Il Resto del Carlino" 6 aprile 2003