Le cure new age hanno uno sponsor di Marlene Di Costanzo "Le malattie sono generate da un alterato equilibrio "energetico" delle due manifestazioni, lo yin e lo yang, l'energia dell'universo, energia grazie alla quale noi viviamo e la cui alterazione, dovuta ad anormale o difficoltosa circolazione nel nostro organismo, genera lo stato morboso". Il brano riportato non è stato tratto da uno di quei tanti testi di esoterismo popolare particolarmente diffusi nelle edicole delle stazioni ferroviarie, bensì dagli atti della Camera dei Deputati riguardanti la proposta di legge dell'on.le Paolo Russo per la "Disciplina delle terapie complementari esercitate da personale medico". In altre parole una proposta per il riconoscimento giuridico delle medicine alternative nel nostro ordinamento sanitario. La proposta dell'on.le Russo è rivolta alla regolamentazione delle pratiche mediche riguardanti agopuntura, fitoterapia, omeopatia, omotossicologia, medicina antroposofica, medicina tradizionale cinese, ayurveda, osteopatia, posturologia: discipline che se, almeno in parte, risalgono ad antiche tradizioni culturali (ma perché non la cristalloterapia, la fitoterapia, i fiori di Bach, la pranoterapia) difficilmente possiamo far rientrare nell'ambito di ciò che comunemente riteniamo scienza moderna. All'art. 1 la proposta di legge dell'on.le Russo afferma che: "La Repubblica italiana riconosce il principio del pluralismo scientifico come fattore essenziale per il progresso della scienza e dell'arte medica". Anche se ci sono più cose fra il cielo e la terra di quante ne possa immaginare la filosofia, non è compito del Parlamento addentrarsi all'interno delle diverse concezioni epistemologiche che cercano di definire in cosa consista l'attività scientifica, ma riferirsi, piuttosto, a quello che pensano coloro che la scienza la fanno. Ed esiste comunque un elemento comune che collega la "scienza normale" di Kuhn al "fallibilismo" di Popper o alla "serendipity" di Merton, solo per citarne alcune, e questo elemento comune è il riferimento ai dati dell'esperienza e non a più o meno oscure concezioni metafisiche sulla natura dell'uomo. Senza indulgere ad alcuni eccessi dogmatici della evidence based medicine, esistono protocolli internazionali atti a demarcare i confini della medicina scientifica da ciò che non rientra nella "buona pratica medica". Il fatto che queste medicine alternative siano esercitate da laureati in medicina e chirurgia non aggiunge nulla. Gli infermi che partecipano ai viaggi della speranza a Lourdes sono accompagnati da medici, ma ciò non significa affatto che la fiducia in un miracolo debba essere ritenuta come una particolare disciplina medica. Ma esiste un altro aspetto inquietante nella proposta di legge Russo. Sembra che ben 9 milioni di italiani ricorrano ogni anno alle medicine alternative; la conseguenza sarebbe che molte di queste prestazioni si scaricherebbero sul servizio pubblico, per non parlare dell'impatto che si avrebbe sull'università con la costituzione di nuove cattedre e sul sistema della ricerca. Inoltre la proposta Russo si allarga anche al mondo animale, venendosi così a saldare con le varie campagne anti ogm, con la conseguenza implicita di spostare l'interesse della nostra industria farmaceutica dai settori innovativi e aperti ai mercati internazionali, verso investimenti meno impegnativi e nel breve periodo più redditizi. Qualche anno fa sulla spinta di un'opinione pubblica che confondeva la ricerca medica con la scatola del piccolo chimico, abbiamo avuto il caso Di Bella. Se la proposta di legge dell'on.le Russo dovesse passare avremmo, al riparo di mere procedure burocratiche e senza il controllo di un'opinione pubblica qualificata, l'insorgere di una miriade di casi Di Bella in sedicesimo. Non credo che la ricerca scientifica, già povera di risorse com'è, debba disperdersi in rivoli che, se non dannosi senz'altro inutili, in ogni caso allontanerebbero la nostra produzione scientifica dalla modernità. Per fortuna la proposta Russo non è del governo, e avrà senz'altro un percorso parlamentare non dei più rapidi. Ma trattandosi di una proposta, che al di là dell'impianto ideologico chiaramente antiscientifico, ha una chiara impronta lobbistica, la prassi ci insegna che molte volte la forza degli interessi è più forte della forza della ragione. |