Giorgio La Malfa al "Roma"/Inaccettabili proposte del presidente della Commissione Ue "Romano Prodi vuole mettere l'Italia in un angolo" La seguente intervista a firma di Vincenzo Nardiello al presidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati è apparsa sul quotidiano "Roma" dell'11 aprile scorso: L'idea di Prodi di rivedere il Patto di Stabilità dando più peso al debito che alla riduzione del disavanzo "è una proposta sbagliata e inaccettabile che metterebbe in un angolo l'Italia". Giorgio La Malfa, presidente della Commissione Finanze della Camera, boccia senza appello l'ipotesi della Commissione europea. Che possibilità ci sono che la riforma passi? "Beh, intanto la modifica del Patto di Stabilità è una cosa che riguarda i Governi, perché parliamo di un accordo intergovernativo. Non so se la commissione Ue abbia un potere di proposta, ad ogni modo nell'attuale clima che c'è tra la Commissione ed i grandi Paesi europei non mi pare proprio che una cosa di tal genere possa passare rapidamente". In ogni caso l'ipotesi esiste, ed è già stata all'attenzione dell'ultimo Ecofin… "Si tratta di una proposta inaccettabile che metterebbe in un angolo l'Italia. In questo modo si autorizzerebbero piccoli Paesi che hanno un basso rapporto debito/pil a fare deficit, e grandi Paesi che hanno debiti più alti a restare al palo. E questo contro gli interessi complessivi dell'Europa". Lei sa che negli ultimi tempi i Paesi dell'Ue fanno sempre più i propri interessi e sempre meno quelli dell'Unione.. "Si però è anche vero che all'Ecofin del novembre dello scorso anno Tremonti ha difeso gli interessi di Francia e Germania, quando abbiamo concorso a bocciare le sanzioni proposte dalla Commissione di Prodi". Ma perché sarebbe sbagliato dare più peso al debito? "E' sbagliato politicamente e lo è anche nel merito. Questa discriminante sul debito proprio non la capisco. Il debito esiste, è quello che è e sta nelle mani di qualcuno, non crea problemi al sistema. In una visione ortodossa del Patto, bisognerebbe più pensare ad evitare il deficit che il debito. Il parametro, infatti, non si riferisce al nuovo debito accumulato, ma al debito complessivo, sommato negli anni a causa di politiche sbagliate. In questo modo condanneremo i grandi Paesi a fare poco deficit e i piccoli a fare deficit alti. Pensi alla Grecia, che ha un rapporto debito/Pil al 30%: ma l'Europa ha più interesse a che crescano la Francia, la Germania, l'Italia o la Grecia? Prodi disse che il Patto "è stupido": è stupido il Patto o furono stupidi i Governi che lo firmarono? "Prodi si riferiva al fatto che il Patto è cieco, e questa è una questione più alta. Da tempo sostengo che il Trattato di Maastricht è basato su un'idea sbagliata: la politica monetaria ed il Patto per la finanza pubblica sono eccessivamente rigidi e alla lunga insostenibili. Per questo è indispensabile rivedere completamente l'assetto istituzionale della politica economica europea". In che modo? "Intanto è meglio abbassare la quotazione dell'euro ed aumentare la competitività del sistema europeo, piuttosto che abbassare le tasse o tagliare le spese. Il punto è che il Trattato fu pensato per un organismo sovranazionale politico, ma chi firmò il Patto non aveva alcuna intenzione di dar vita ad un governo politico. Sta qui la contraddizione di Maastricht". Ma l'Italia un'idea di modifica del Patto ce l'ha? "L'unica modifica ragionevole del Patto è stabilire che la spesa corrente debba essere in equilibrio o in attivo, e lasciare le spese d'investimento o libere completamente, oppure - per evitare che la spesa per le pensioni possa essere conteggiata come spesa d'investimento autorizzare solo le spese per investimenti riconosciuti come tali dell'Unione europea". Insomma, l'Ue dovrebbe apporre una specie di bollino a determinate spese? "Esatto. Solo in questo caso discriminare sul debito avrebbe un senso". Cosa ne pensa dell'idea di tagliare le tasse? "I tagli fiscali andrebbero fatti senza copertura, o al massimo con una parziale copertura. Posto a 100 il taglio delle tasse, se si taglia di 100 la spesa l'effetto macroeconomico è zero. Diciamo che i tagli andrebbero fatti al 50% in deficit". Mammia mia, se la sente Pedro Solbes… Il commissario Ue per gli Affari economici e monetari ha già avvertito l'Italia che i tagli fiscali dovranno essere totalmente finanziati: come la mettiamo? "Solbes è uno di quegli errori di Maastricht che ci porteranno al disastro. Dopo lo schiaffo all'Ecofin di novembre (quando i ministri economici e finanziari bocciarono la proposta della Commissione Ue di applicare le sanzioni a Francia e Germania colpevoli di aver superato il 3% del Pil, ndr) Solbes avrebbe dovuto dimettersi, e con lui avrebbe dovuto fare altrettanto Prodi. La storia rischia di ripetersi con l'Italia? "Non lo so, ma ricordo che l'early warning emesso dalla Commissione ai danni dell'Italia è un atto facoltativo. Il Trattato di Maastricht è molto chiaro, e stabilisce che la Commissione può richiamare un Paese che prevede andrà fuori dai parametri. Ripeto: può e non deve". Quindi? "Quindi è chiaro che, essendo Prodi una persona che si trova in condizioni politiche ‘sensibili', avrebbe dovuto pensarci 25 volte prima di agire contro il Governo di cui è il principale oppositore". |