Diga sul Menta/Approvati in linea tecnica e finanziaria nel pre-Cipe i lavori di completamento della galleria Nucara: niente più alibi per nessuno "Basta con i rituali". Sopralluogo sul cantiere e visita a Sinopoli dove esiste il rischio frane Diga sul Menta. Al solo nominarla vengono in mente streghe e fantasmi. Ma ormai "non ci sono più alibi per nessuno", dice Francesco Nucara, che da quando ha preso di petto l'incredibile melodrammone lungo trent'anni è riuscito finalmente a imprimere una forte accelerazione. Proprio in questi giorni, in sede di pre-Cipe, è stato compiuto un grande passo avanti. E ieri il reggino sottosegretario all'Ambiente, nonché segretario nazionale del Pri, accompagnato dai tecnici della Commissione di Valutazione di impatto ambientale, tra cui il relatore Giovanni Pizzo, e dal responsabile regionale dello Schema del Menta, Domenico Barrile, si è recato sul "luogo dei misteri" per un effettuare un sopralluogo e, soprattutto, parlar chiaro con chi adesso ha il compito tecnico di portare il testimone fino alla prossima tappa, che dovrebbe essere quella decisiva. Approfondiamo l'argomento con lo stesso Nucara. Se uno dice "Diga sul Menta" quali pensieri evoca? "Glieli lascio immaginare. Ormai il Menta è diventato un "rituale" del quale non si è annoiata solo la gente, ma anche il sottoscritto. Per la parte che mi riguarda, come sottosegretario all'Ambiente ho deciso di prendere in mano la situazione e, per prima cosa, ho abbandonato proprio i rituali della politica reggina e calabrese". È un momento cruciale per la realizzazione dell'opera, giusto? "Precisamente. Nel pre-Cipe del 30 marzo scorso abbiamo approvato in linea tecnica e finanziaria i lavori di completamento della galleria ed opera di presa". È filato tutto liscio? "No. C'è stata qualche polemica con i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, ma poi sono riuscito ad ottenere che tutto lo schema del Menta sia portato al più presto possibile all'approvazione tecnica e finanziaria del Cipe. Per raggiungere questo obiettivo, l'atto preliminare è la valutazione di impatto ambientale". Dopodiché? "I lavori a cui ci riferiamo sono l'utilizzo dell'energia elettrica attraverso una condotta forzata fino a San Salvatore di Cataforio, che sarà a carico dei privati (i quali potranno vendere energia secondo le loro convenienze), e il completamento dell'opera con le condotte di adduzione dell'acqua del Menta alla città di Reggio Calabria, previo impianto di potabilizzazione. L'importo dei lavori per lo sfruttamento energetico è di venti milioni di euro, mentre per l'adduzione e la potabilizzazione è di circa 72 milioni di euro". Tempi? "Se entro metà maggio riusciamo ad avere la valutazione di impatto ambientale, si può prevedere che prima dell'estate il Cipe possa deliberare. Diversamente andremmo a finire a settembre-ottobre, con il rischio concreto che a quell'epoca tutte le risorse della Finanziaria 2004 siano esaurite e occorra aspettare il nuovo esercizio". Da chi dipende? "Il ruolo determinante sarà quello dell'ingegner Barrile, che dovrà fare pressione sulla società Elc perché appronti sollecitamente la documentazione necessaria per poter adempiere a tutte le attività idonee a deliberare sulla Via. Se il programma verrà rispettato, il primo gennaio 2005 potranno cominciare i lavori, che dureranno trentasei mesi. E nell'espletamento della gara sarà prevista una premialità per chi accorcerà questi tempi. Teniamo conto che l'opera ha una corsia preferenziale perché rientra tra i grandi progetti previsti dalla legge obiettivo". Successivamente lei è stato anche a Sinopoli, dove ha incontrato il sindaco Domenico Luppino e il presidente della Comunità montana, Antonio Alvaro, che hanno grossi problemi, diciamo così, davanti all'uscio di casa... "In effetti c'è un'emergenza legata al dissesto idrogeologico di tutto il territorio di Sinopoli, su cui insistono tre frane, una delle quali sul Piano di assetto idrogeologico della Regione Calabria è classificata come "rischio elevato". Già nel passato si è resa necessaria un'ordinanza di sgombero di circa cento cittadini residenti nel quartiere interessato dal fenomeno franoso, che riguarda la zona nord-ovest del centro abitato lungo la via XXV Aprile. Mi sono messo in contatto con il direttore generale della Difesa del suolo presso il ministero dell'Ambiente, ing. Luciani, e domani (oggi, ndr) lo incontrerò per affrontare il problema. Intanto ho dato assicurazione gli amministratori locali che certamente il finanziamento di 3,5 milioni di euro sarà in tutto o in parte assicurato per la difesa e la tutela del territorio. Sono rimasto molto impressionato nel vedere che sotto l'abitato ci sono ulivi piegati a quarantacinque gradi. Questo vuol dire che il problema è molto serio e non capisco perché la Regione Calabria non sia già intervenuta da tempo". Lei sarà candidato alle Europee. Che elezioni saranno? "Piuttosto nervose, temo, visto l'affannarsi in questo periodo di tanti ipotetici candidati a cavalcare proteste, a criticare sulle Asl, a prendere inopportune deleghe. Forse sarebbe meglio sospendere l'attività politica negli ultimi novanta giorni che precedono la campagna elettorale, come si fa qualche giorno prima per gli esercizi che vendono alcolici e superalcolici, in modo tale da evitare che l'emotività della campagna elettorale prenda il sopravvento sulla razionalità con cui devono essere affrontate le questioni reggine e calabresi". Pino Toscano "Gazzetta del Sud" 9 aprile 2004 |