Spauracchio elezioni/Nel vertice di oggi l'Edera esporrà in modo deciso le sue proposte

Provvedimenti che si sarebbero già dovuti adottare

di Stelio De Carolis

La sconfitta elettorale della Casa delle Libertà nel turno regionale appena conclusosi, non è stata, per noi repubblicani, una sorpresa. Non da ieri abbiamo avuto, nostro malgrado, ragioni di manifestare perplessità, sia per l'azione di governo, sia per la conflittualità crescente delle forze politiche che lo compongono.

Arriviamo a dire, senza timore di smentite, che se avessimo avuto la facoltà di scegliere i governatori, molti in carica ed altrettanti aspiranti, non li avremmo portati al disastro elettorale, a dimostrazione che vari, e non tutti ancora svelati, sono i motivi di una perdita di consensi così evidente.

Anche il rituale di questi giorni era nel preventivo all'indomani della sconfitta, con un protagonismo insolito, soprattutto da parte di chi ha pur contribuito, con veti incrociati e dispetti reciproci, a minare la credibilità della coalizione in un test di tale importanza.

Lo spauracchio delle elezioni politiche anticipate, subito o nel prossimo autunno, rappresenta poi, prima del vertice fissato per oggi, uno dei tanti escamotage per costringere il presidente del Consiglio a scelte che forse era meglio anticipare già nelle precedenti verifiche.

Ad accrescere il senso di accerchiamento della CdL, è giunta l'immancabile sortita del presidente degli industriali in nome di quella imparzialità rispetto ai due poli di cui, fino ad ora, nessuno si è accorto.

Anzi, se da parte nostra conveniamo che interventi sull'Irap, costo del lavoro e competitività, rappresentino le priorità per l'associazione di Viale Astronomia, non chiudiamo gli occhi di fronte alle reiterate manifestazioni di stima dei Democratici di sinistra nei riguardi di Luca Cordero di Montezemolo, riconfermato anche recentemente alla Presidenza della Fiera di Bologna. Un riconoscimento da parte del partito dell'onorevole Fassino tutto da valutare sul piano politico.

Venendo al merito del vertice di oggi, a nostro parere questo va vissuto in una maniera completamente diversa dalle forze politiche della Casa delle Libertà, rispetto a quelli precedenti. Dovrà essere compito del Pri quello di fissare scadenze temporali e quantificazioni finanziarie credibili, oltreché modifiche sostanziali alla struttura del governo, tali da tenere conto delle nostre precedenti e finora inascoltate proposte. Se il mero elenco di cantieri da aprire con opere pubbliche non ha affascinato gli elettori, molta più attenzione da parte del governo andrebbe sollecitata per un programma di riduzione delle tasse in termini più convincenti e dimostrabili di quelli fino ad ora realizzati.

Le politiche per il Mezzogiorno sono state fallite da tutti i governi che si sono succeduti, compresi quelli di centrosinistra. Vorrei ricordare che le tante leggi del ministro dell'Industria Luigi Bersani, rivolte a risollevare l'economia del Sud, sono state un vero e proprio disastro, anche per l'inconsistenza dei fondi stanziati. Un esempio su tutti la legge per l'imprenditoria femminile, lanciata con grande enfasi ed utilizzata per poche parrucchiere del meridione. Una seria politica per avere degli effetti positivi deve innanzitutto prendere l'avvio da quel Ministero per il Mezzogiorno che noi repubblicani da tempo abbiamo richiesto.

Oggi, tardivamente, tutti lo auspicano e ci auguriamo che in questo vertice, anche per la nostra insistenza, se ne veda l'avvio.

Sarebbe molto importante se Silvio Berlusconi, che non perde occasione per riconoscere il ruolo importante del Pri, ci premiasse con tale riconoscimento per la nostra lealtà e la non minore intuizione politico - strategica.

Infine, per quanto riguarda la struttura del governo, la presenza di tecnici non tutti esenti da critiche per il loro operato andrebbe rivista.

Ricordiamo ai nostri lettori che quando all'onorevole Ugo La Malfa venivano richiesti tecnici di area repubblicana per alcuni governi della prima Repubblica, egli era solito rispondere: "Il Pri ha politici che sono anche tecnici". Non sarebbe male che Berlusconi potesse seguire quell'esempio.