Francesco Nucara intervistato dalla "Gazzetta del Sud"

Calabria: perplessità su Forza Italia

Il segretario nazionale repubblicano ha inviato una lettera a Sandro Bondi

Pubblichiamo l'intervista del segretario nazionale del Pri, Francesco Nucara, rilasciata a Teresa Munari apparsa sulla "Gazzetta del Sud" il 22 dicembre 2003.

E' dall'inizio di questa legislatura regionale che il segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano, Francesco Nucara, va ripetendo come, "nonostante il ruolo determinante svolto dal Pri per la vittoria del centro-destra, la dialettica all'interno della coalizione di maggioranza si svolge senza prevedere il contributo dei repubblicani".
Giovedì scorso il sottosegretario all'Ambiente, Francesco Nucara, in una lettera al coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi ha confermato le sue perplessità sul ruolo che Forza Italia, partito di maggioranza relativa della coalizione, sta svolgendo in Calabria e, pur sottolineando che "il Pri non vuole certamente pietire un posto a tavola" ha però segnalato che da segretario nazionale del Partito "non tollererà nuovi sfilacciamenti sulle candidature".

Sottosegretario, non crede che mettere nero su bianco le proprie irritazioni può anche far imboccare una strada di non ritorno?

"Le rispondo citando il film di Scola, "La Famiglia", dove i grandi giocavano facendo finta di non vedere il piccolo Nicola che invece era lì fra loro ed il gioco andava avanti fino a quando il ragazzino, stanco di non riuscire a farsi notare, prendeva il vaso cinese, il più caro alla nonna, e lo schiantava per terra. Noi del Pri quel vaso ce l'abbiamo in mano e siamo pronti a romperlo. Tutto qui".

Non si crea problemi, considerato il suo ruolo nel Governo nazionale?

"No, a livello centrale i rapporti con la coalizione sono ottimi, e poi non posso più tacere la confusione fra i ruoli che in Calabria è totale, infatti non è Forza Italia ad organizzare i confronti: lo fa l'Udc".

C'è forse uno scontro in corso sulle candidature?

"Non mi pare, sarebbe troppo nobile. Il nodo è invece sui posti di sottogoverno e anzi mi faccia dire che, per esempio, le dichiarazioni del coordinatore dell'Udc sulle ferrovie locali mi fanno supporre una lotta per il potere".

Se il Pri non protesta per pietire un posto a tavola, non pensa che queste osservazioni la possono rendere poco credibile?

"E' sotto gli occhi di tutti che il Pri in questa legislatura non è stato rappresentato mai né da un assessore né con alcun posto di sottogoverno. Il che non ha però significato un conseguente disinteresse da parte del Pri verso la Calabria, anzi diciamo pure che 6 istruttorie di altrettante "Valutazioni di impatto ambientale" concluse, e 23 milioni di euro finalizzati sulle disponibilità delle diverse leggi dal Ministro dell'Ambiente alla Regione Calabria non è stata poca cosa. E tutto questo in sintonia con il Presidente Chiaravalloti, con il quale notoriamente c'è sempre stata una a-sintonia".

Le ho sentito affermare che mai e poi mai vorrebbe essere ricordato come il sottosegretario della Calabria, perché chi sta al Governo deve occuparsi di tutto il Paese. Ciò nonostante è qui tutte le settimane per parlare con i Sindaci, ascoltare i problemi...

"E' vero e lo ho detto non soltanto da sottosegretario, ma per il ruolo che mi dà l'essere il segretario nazionale del Pri. Perché è in questa veste che posso discutere l'aiuto al Parco d'Aspromonte, o all'Università, così come riesco a parlare del Ponte con Berlusconi".

Qual'è l'obiettivo del Pri in Calabria?

E' quello di rivedere non soltanto il programma di fine legislatura, sarebbe riduttivo, ma un programma conseguente alla politica nazionale ed europea, in modo da far convergere tutti gli sforzi verso un unico obiettivo, in modo serio e pubblico, senza escludere il confronto con le forze di opposizione. Diversamente avrei il sospetto che si parla di cose serie per arrivare al ragionamento della bottegaia".

Andiamo nel concreto, lo sa Lei quante aspettative ha creato fra i giovani calabresi con il suo progetto di Film Commission?

"Lo so, e non soltanto fra i disoccupati intellettuali delle Accademie di Belle Arti e dei Conservatori, perché una produzione cinematografica crea davvero tanto lavoro e tanto valore aggiunto".

E allora?

"E allora mentre la Provincia di Reggio ne ha capito l'importanza e lo stesso ha fatto il Comune di Reggio Calabria, chi manca all'appello è sempre la Regione. Ma a dispetto di tutti, la fondazione sarà una realtà già prima della fine di quest'anno, perché sarà Sviluppo Italia a sostenere l'idea. Ovviamente non manca l'amarezza, visto che i fondi previsti nella finanziaria del 2002, nel 2003 erano spariti, stornati su chissà quale progetto. Per questo vorrei ricordare all'assessore al Turismo che la regione conta cinque province e due milioni di calabresi, e che non tutti abitano in via Popilia".

Una posizione abbastanza critica la Sua, verso la Giunta...

"No. Dopo tante incomprensioni, adesso con il Presidente Chiaravalloti abbiamo raggiunto una certa sintonia... Vedi Gioia Tauro e vedi l'obiettivo del sistema idrico reggino per il quale oggi a Reggio avremo una riunione operativa con il sindaco della città, il presidente della Provincia, i progettisti, l'assessore regionale Grimaldi, e sono certo che non mancherà il presidente della Regione. Il mio obiettivo è quello di indurre il presidente ad usare maggiore attenzione per la provincia di Reggio, impedendo agli assessori di continuare a fare solo l'interesse del loro collegio".

E' la prassi, conseguenziale al sistema elettorale.

"Infatti, e il nuovo Statuto avrebbe dovuto prevedere il collegio unico regionale, così si sarebbero sprovincializzate le tensioni operative di consiglieri ed assessori".