Carissimi giovani dell’Edera ripensiamo a Ugo La Malfa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

di Luciano Masolini

Caro direttore, vorrei che a quei giovani repubblicani (ai quali esprimo i migliori auguri per la loro apprezzabile decisione di partecipare ad un Corso di formazione, in atto in questi giorni a Chianciano Terme) giungessero questi pensieri di Ugo La Malfa, ancora così attuali e carichi di tanto entusiasmo e tanta sensibilità. " (….) Giovani amici, abbiamo dedicato più di cinquant’anni di lotta politica a costruire l’altra Italia, che queste forze politiche non hanno voluto. E in questo volume - "L’altra Italia", edito da Mondatori nel 1976, nda - che è un testamento, perché io sono al tramonto della vita, voi trovate il senso di questo nostro patriottismo, di questo amore del nostro Paese, che non è un amore retorico, a costruire una grande democrazia. Io non la vedrò più, giovani amici, ma voi la vedrete, perché avete lo spirito per rifare l’altra Italia, voi, giovani repubblicani. (…) Allora, cari amici – continua più avanti - non abbiamo molto da rimproverarci; sì, quello di appartenere a questo mondo politico, così strampalato; ma non abbiamo molto da rimproverarci, perché abbiamo fatto il nostro dovere, sempre, nell’interesse generale del Paese, che non è un interesse vago, ma quello delle zone più deboli della vita del nostro Paese, di coloro che ancora soffrono, del lavoro nero, della disoccupazione, dell’incertezza del mondo giovanile, della imprevidenza con cui grossi problemi sono affrontati (….). Io sento in voi questa energia morale. Sento che avete compreso qual è la vostra funzione in questa società. So che avete forse anche più forza, più prestigio morale e politico di quanto noi non abbiamo, come Partito di anziani, con vicende complesse alle spalle. Voi siete più freschi di energia morale e politica, però rappresentate un grande punto fermo di questa nostra società, pervasa da una crisi profonda. Siete - lasciatemelo dire senza retorica - una punta di diamante .(…) E per uno come me, che ormai è al tramonto della sua lotta politica, che ha affrontato il fascismo nella speranza di vedere sorgere una grande democrazia moderna, voi, o giovani, rappresentate l’ultima mia speranza e l’ultimo mio orgoglio. Siate - conclude - coloro che porteranno l’Italia alla avanguardia dei popoli civili e più sviluppati del mondo. Questo è il mio augurio". Così Ugo La Malfa il 7 novembre 1976 (a Bologna) durante lo svolgimento del 30° Congresso nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana. Grazie per l’attenzione, direttore, e per la bella idea che hai avuto nel riunire questi nostri carissimi giovani.