Regioni: nei due poli contrasti e polemiche sulle candidature dei Presidenti/Le opinioni di Francesco Cossiga e Storace sul veto di Berlusconi nei confronti dei Governatori I partiti non vogliono più essere comitati elettorali di Pino Vita Entrambi gli schieramenti politici, sia quello di centrodestra che di centro sinistra, sono solcati da contrasti e polemiche sui criteri da applicare nelle candidature dei presidenti con cui affrontare le prossime elezioni regionali. Le valutazioni negative di Berlusconi sull’opportunità che i presidenti uscenti, appartenenti alla Casa delle Libertà, possano costituire una "lista del Presidente" con la quale guidare gli schieramenti di centrodestra hanno aperto una discussione tra gli stessi alleati e rimesso in discussione candidature che sembravano definite come quelle di Formigoni per la Lombardia, Fitto per la Puglia, Biasotti per la Liguria, e Storace per il Lazio, mentre è rientrata quella di Ghigo per il Piemonte. Un incontro tra Berlusconi e Formigoni per avviare un chiarimento per la Lombardia si è svolto domenica, addirittura in occasione della partita di calcio allo stadio di S. Siro, ma è rimasto senza esito. Il problema in discussione va al di là dei singoli candidati e investe i rapporti tra la coalizione, il presidente ed i partiti che negli ultimi tempi non hanno perso occasione per contestare il peso eccessivo dei presidenti e l’indipendenza delle loro scelte. Un fenomeno, quello dei cosiddetti "governatori", che avviatosi con la nuova legge elettorale e con la crisi dei partiti tradizionali viene ora rimesso in discussione, dagli stessi partiti che, riorganizzatisi sotto diverse sigle, non vogliono essere considerati semplici "comitati elettorali". Sull’argomento è intervenuto l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che ha detto: "Credo che l’amico Silvio Berlusconi commetta proprio, a danno suo e del centro-destra, un errore ad opporsi alla presentazione delle cosi’ dette ‘liste dei governatori. Il clima in cui si svolgeranno le elezioni regionali sarà un clima complesso, nel quale -spiega il senatore a vita- il prestigio personale dei presidenti delle regioni potrà giocare un grande ruolo. L’ex presidente della Repubblica ritiene che "le liste dei governatori’ potrebbero costituire una novità che darebbe al centro-destra quel ‘trattino’ che mancando al centrosinistra, è una delle cause della sua mancanza di reale identità, e potrebbe convogliare sul centro-destra il consenso di delusi del centrosinistra, che, altrimenti, si rifugerebbero nell’astensione, e di delusi del centrodestra che si rivolgerebbero o all’astensione od al centro sinistra". La stessa candidatura di Storace impegnato a guidare con una "lista Storace" lo schieramento della Casa della libertà nel Lazio rischia di su-bire, se la vicenda si allarga, contraccolpi negativi per cui Storace si è affrettato a replicare a Berlusconi, che nel vertice della Casa delle Libertà aveva ribadito la sua contrarietà alle liste personali, "Berlusconi. - ha detto l’esponente di An - sa che da due mesi è in corso una grande propaganda con manifesti della Lista Storace affissi in tutto il Lazio con sette simboli, tra cui quello di Fi. Non riesco a comprendere motivazioni di contrarietà. E poi c’e’ un piccolo particolare: io non sono iscritto a FI". Sul fronte opposto le tensioni nascono dalle difficoltà nella ripartizione tra i partiti che compongono l’alleanza di centro sinistra dei candidati alla presidenza. Anche in questo caso i problemi vanno al di là dei casi personali e toccano i rapporti, gli equilibri e il potere decisionale all’interno della coalizione, sino a mettere in discussione le caratteristiche della stessa alleanza. Mastella ha addirittura minacciato di abbandonare l’alleanza nel caso non gli venisse riconosciuta "la pari dignità" di poter affidare ad un uomo del suo partito o a sé stesso la guida dello schieramento di centrosinistra in una regione del centro-sud. Dalla riunione convocata da Prodi non è venuta ancora una risposta definitiva, per cui sfumata l’ipotesa della Campania, dove ha deciso di ripresentarsi Antonio Bassolino, per l’Udeur rimarrebbe sul tavolo soltanto la possibilità della Basilicata. Nello stesso schieramento anche Bertinotti ha posto con forza la richiesta di affidare a Nichi Vendola di Rifondazione comunista la guida della coalizione di centro-sinistra alla regione Puglia e per rendere più credibile la sua richiesta ha disertato il vertice della Gad, al quale ha partecipato il capogruppo alla Camera Franco Giordano che al termine ha detto:"abbiamo trovato notevoli riscontri e sostegno dei partiti, a questo punto la situazione e’ apertissima ed un ostracismo nei confronti del nostro candidato sarebbe incomprensibile". Il responsabile della Margherita Franco Marini prima del vertice aveva dichiarato "Abbiamo tempo fino a Natale... Non si chiude oggi". Ed infatti così è stato dopo mesi di ‘tira e molla’ sarà Romano Prodi a dover sciogliere, venerdì, i nodi delle candidature. Sarà una partita lunga e complessa su entrambi i fronti perché ai risultati delle regionali sono collegati gli equilibri delle coalizioni per le elezioni politiche del 2006, ma anche molte delle ambizioni e prospettive personali dei diversi leaders. *Responsabile nazionale Pri Enti locali |