Tarquinia: una targa di bronzo per il bicentenario mazziniano/Camerucci e De Carolis alla commemorazione tenuta dal prof. Giovanni Insolera Una rievocazione per l'orgoglio repubblicano Tarquinia, la splendida cittadina etrusca che scende dolcemente su uno degli angoli più belli del Tirreno, sabato 10 dicembre ha voluto dedicare, con una manifestazione ricca di colpi di scena ed anche di commozione, una giornata a Giuseppe Mazzini nel bicentenario della nascita. La cerimonia si sarebbe svolta secondo il rituale sempre prestigioso delle tante manifestazioni in Italia ed all'estero, se i repubblicani di Tarquinia non si fossero resi protagonisti di un evento insolito. Nel lontano 1921 decisero di erigere un monumento al grande apostolo, assegnandone l'esecuzione in bronzo al grande scultore Ettore Ferrari, l'esponente più autorevole della scultura celebrativa degli eroi del Risorgimento. Tra le tante opere dell'artista in varie città d'Italia, la statua di Giordano Bruno di Campo dei Fiori, che aveva dato al Ferrari risonanza nazionale anche per le accese polemiche che ne avevano accompagnato la realizzazione. Ed è stato il prof. Giovanni Insolera a trattare con perizia e dovizia di particolari la "vecchia questione" del Mazzini di Ettore Ferrari a Tarquinia. Anche allora l'evento ebbe chiara connotazione politica. La piccola città viveva in quegli anni una stagione di accesa lotta intorno alla risorgente questione dello Jus pascendi, che si proponeva drammaticamente con l'occupazione e la redistribuzione delle terre. Una vicenda di tale rilievo da interessare anche la storiografia nazionale, che ha considerato esemplare il caso di Corneto-Tarquinia. Nella ricostruzione dei riflessi su tutto il territorio della Repubblica Romana, esponenti progressisti della borghesia e della nobiltà cittadina, si battevano per il ripristino dei diritti di pascolo e per la celebrazione delle ricorrenze repubblicane. In un siffatto contesto nacque il monumento a Mazzini, con una raffigurazione del volto che fa finalmente giustizia di una certa storiografia sempre pronta a presentarlo cupo, quasi una sorta di personaggio scomodo. Nella splendida sala del Consiglio Comunale, l'on. Stelio De Carolis, nella sua veste di presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini, ha tenuto l'orazione ufficiale alla presenza di autorità, cittadini ed una rappresentanza molto ampia di studenti del liceo scientifico. Il tutto dopo i saluti del sindaco Alessandro Giulivi, del presidente dell'Università Agraria Alessandro Antonelli, del presidente della Stas Romano Andreaus. Al termine della manifestazione un corteo per le vie della città ha raggiunto Piazza Cavour dove è stata deposta una targa in bronzo sul monumento a Mazzini, donata dalla locale sezione del Pri. E' stato il segretario regionale del Pri laziale, Giancarlo Camerucci, a ricordare ai presenti la grande importanza dell'iniziativa che certamente è valsa a ridestare l'orgoglio dei repubblicani di Tarquinia riuniti intorno ad un monumento così ricco di storia e di tradizioni. Antonio De Carolis |