Fgr Romagna, riunione dopo l'incontro svolto a Fiuggi/Necessario delineare con la massima chiarezza le proposte verso l'esterno Pragmatismo e contatto con i cittadini Entusiasmo e voglia di fare, anche se le difficoltà sono tante. Il gruppo della FGR romagnola, all'indomani del Corso di formazione politica di Fiuggi, che ha visto ben sei partecipanti della Romagna, si è ritrovato per fare il punto dell'attuale situazione e per delineare le azioni da intraprendere. Un incontro organizzato, venerdì scorso presso la Consociazione Mazzini di Forlì, dal responsabile regionale FGR Paolo Montesi, alla presenza del Segretario Nazionale della FGR Giovanni Postorino. Come procedere? Come riuscire a "sfruttare" adeguatamente l'entusiasmo dei nuovi arrivati? Questi gli interrogativi alla base della riunione. "La voglia di lavorare intorno al progetto FGR, stimolata anche dal Corso di Fiuggi, deve ora ricevere nuovi ed adeguati impulsi per non andare del tutto perduta", ci tiene a sottolineare Enzo Violante, della sezione Mazzini di Forlì. Gli fa eco Antonio Pugliese, consigliere di circoscrizione al comune di Ravenna, secondo il quale "non è facile partire in una situazione come questa, perché rischiamo di essere poco credibili se non ci presentiamo ben organizzati e con un disegno politico chiaro, che tenga conto, anche, delle legittime ambizioni di ognuno". Ad avviso di Pugliese, l'obiettivo per adesso deve essere quello di capire bene quali siano le nostre reali potenzialità ed agire di conseguenza, senza passi falsi che comprometterebbero quanto di buono fatto finora. In un contesto giovanile povero di attività politica, evidenzia Massimiliano Mengozzi del circolo FGR di Cesena, per aggregare serve innanzitutto partire con iniziative concrete sul territorio, che consentano ai giovani di sentirsi protagonisti delle tematiche che essi vogliono affrontare. E per far questo Alberto Ridolfi, inviato a Fiuggi per rappresentare Cervia, ritiene che l'azione politica debba condursi con buon senso, senza quindi seguire i dogmi e le ideologie di destra o di sinistra. L'obiettivo è agire con incisività e da subito, al fine di coinvolgere coloro che non si riconoscono in un partito politico, ma che hanno tanta voglia di fare politica con concretezza. "Perché non si aprono spazi nuovi nelle sezioni locali del PRI, e cerchiamo di coinvolgere i giovani proponendo loro attività non solo politiche, ma legate anche allo sport, alla musica, al sociale? I giovani hanno realmente voglia di attivarsi e il mio compito sarà quello di contattare tutti i ragazzi presenti a Cervia interessati al progetto FGR". Anche Alberto Giunchi, giovanissimo della FGR di Cesena, nel suo caustico intervento ha indicato una priorità assoluta: il coinvolgimento nelle attività della FGR di nuovi ragazzi che si riconoscano nei valori e negli ideali del repubblicanesimo. "Non ci sono altre strade, occorre buttarsi nella mischia e confrontarsi con le altre federazioni giovanili". Secondo Michele Bertaccini, giovane della FGR di Forlì, partendo dalle scuole e dalle università attraverso progetti politici, ma anche ricreativi e non solo, riusciremo ad attirare e coinvolgere un buon numero di ragazzi. Ma oltre a fare ciò serve acquisire visibilità anche all'interno del partito e allora occorre tornare a fare politica alla vecchia maniera, cioè con comizi all'interno delle sezioni. Serve però partire al più presto proprio per riorganizzarsi e strutturarsi, per evitare quanto accaduto nell'ultimo anno, nel corso del quale dopo alcune riunioni si è perso entusiasmo. Bertaccini conclude con un richiamo forte: "Prima di tutto serve una base identitaria a questa FGR, che ci permetta di presentarci ai giovanissimi con idee chiare e qualificanti. Andare da un ragazzo senza argomenti accattivanti e concreti è inutile e dannoso per la FGR". Elisa Ambrosini, che si è avvicinata alla FGR da poco, grazie al Corso di Formazione di Fiuggi, ha sottolineato come sia importante per un giovane trovare "uno spazio per elaborare idee, discutere su queste e di queste, confrontarsi nel rispetto reciproco: un giovane, che si avvicina alla politica con spirito critico e con la voglia di dare fattivamente il proprio contributo, vuole proprio questo. Ora sta a noi costruire una federazione in grado di esserlo". Il responsabile regionale Paolo Montesi, cercando di fare la sintesi dell'incontro, aggiunge: "Qui in Romagna i giovani hanno a disposizione spazi, risorse e opportunità. La tradizione del mazzinianesimo di questa terra non ammette che siano chiuse le porte in faccia ai ragazzi che attraverso la FGR o il PRI si affacciano alla politica. Il Partito ha il compito di sostenere ogni tentativo che i giovani propongono, in modo che la FGR sia una reale esperienza politica di crescita e impegno civile. Dobbiamo essere ‘Pensiero e azione' (ricordando la manifestazione a cui tutti insieme abbiamo assistito nel pomeriggio a Forlì) e imparare ad attivarci su questioni reali, cominciando dai problemi della nostra città". Rivolgendosi al Segretario Nazionale, Montesi esorta tutti ragazzi più "esperti/vecchi", in primis quelli del precedente corso a Chianciano, a supportare l'attività dei circoli FGR locali, moltiplicando i momenti di incontro nazionali e continuando sempre a fungere da stimolo all'attività, in primis attraverso "La Voce Repubblicana" e i siti internet attivati (www.fgr-fc.it) e quelli in costruzione (www.fgr-italia.it). Soddisfatto per lo spirito che ha animato la riunione il Segretario Nazionale Giovanni Postorino, il quale ha invitato tutti a non perdere l'entusiasmo dimostrato, rimarcando comunque la necessità di riuscire a concretizzarlo in azione politica. Rispondendo alle osservazioni avanzate nel corso della riunione, Postorino ha sottolineato con forza che per emergere, per farsi conoscere, "occorre elaborare documenti, comunicati, articoli: bisogna prendere posizione sulle tematiche locali e nazionali. Solo così riusciremo ad un tempo a farci conoscere e a coinvolgere altri giovani. Non bisogna, però, aspettare che lo stimolo venga dall'alto, ma questo deve partire da ognuno di noi. In questa fase iniziale siamo tutti chiamati a lavorare con passione consapevoli delle tante difficoltà che ci sono". Nel presentarsi ai nostri coetanei bisogna comunque "rifuggire l'estremismo di destra e di sinistra ed il massimalismo che vive nelle forze politiche giovanili di maggior peso. Il nostro ‘pensiero e azione' è semplicemente pragmatico e laico. Il nostro far politica, in un contesto in continuo mutamento, guarda oltre rispetto ai vecchi schemi centro-destra centro-sinistra, o meglio pro-Berlusconi o anti-Berlusconi". Il partito, per giungere a riconquistare quello spazio che in passato lo faceva identificare quale forza modernizzatrice del Paese, ha bisogno di un rilancio che può essere compiuto con successo attraverso la valorizzazione dei suoi giovani. "Dobbiamo dimostrare che siamo in grado di elaborare proposte politiche e affrontare le problematiche che assillano la nostra società. Quello che ci aspetta è un duro compito: lavorare per essere al più presto identificati come quel ricambio generazionale che viene sempre più avvertito come un'esigenza vitale". "Per essere in questo credibili", ha concluso Postorino, "da una parte dobbiamo abbandonare l'autoreferenzialità generazionale e cominciare a mettere in pratica le nostre potenzialità, e dall'altra dobbiamo batterci tutti insieme, affinché il partito non sia, come in alcune zone del Paese è stato ed è, un ostacolo che non fa emergere i giovani, che tra mille difficoltà vi si avvicinano. Le occasioni per far questo ci vengono offerte ogni giorno. Sta a noi riuscire a coglierle". |