Fgr, lettera di un giovane militante/No ai personalismi che danneggiano il partito

La ricetta per crescere ha un solo nome: impegno

di Fulvio Giulio Visigalli*

Riprendo e rilancio il messaggio del nostro segretario nazionale Nucara sul futuro del partito e sull'importanza della componente giovanile, fresca e attiva, dei giovani che si sono avvicinati al partito grazie all'attività della Fgr. La mia attività, la mia partecipazione alla vita politica mi permette, seppur in tono minore, di dire che lei, caro segretario, ha perfettamente ragione quando afferma che il pericolo principale che mina la futura sopravvivenza politica del Pri è tutto insito nel cancro dei personalismi che possono solamente nuocere a tutti e a tutto. La consacrazione di una nuova classe dirigente è un compito arduo, non risolvibile con un semplice ricambio di persone e, pertanto, non meccanicamente facile da compiere: una scelta dovuta che presto si porrà al centro di tutto il dibattito politico e organizzativo all'interno del Pri. L'attuale dirigenza sarà sicuramente in grado di cogliere, nell'immediato futuro, quel che di buono è riuscita a produrre la Fgr che, ricordiamo, è il vero serbatoio e vivaio del glorioso Pri. Parlando a titolo personale, posso affermare, in tutta sincerità ed onestà, che solo il lavoro serio e soprattutto costante, è l'unico metro attraverso il quale è possibile valutare le "performance" dei repubblicani e lei, on. Nucara, lo ha già sottolineato e ribadito in più occasioni, partendo dal suo intervento tenuto in occasione della formazione della prima classe dei giovani repubblicani a Chianciano Terme. Molte domande furono poste in quella occasione. Quale futuro per il partito? E a chi affidare la prossima guida? Domande poste con la massima serietà, le cui risposte devono presto essere sviluppate. L'incalcolabile patrimonio culturale del Pri è a disposizione di tutti quanti ne sappiano cogliere il valore intrinseco; l'elevato potenziale dei giovani deve essere incanalato verso una semplice meta condivisibile da tutti: il successo duraturo e il riaffermarsi del Pri come componente strategica per il nostro Paese. Io personalmente ci credo e come me tanti altri ne sono convinti. La base del Pri pure: dal "piccolo" repubblicano che lavora per la sua sezione in Calabria, passando per gli amici che difendono la cultura repubblicana nel Nord del Paese arrivando fino a lei, caro segretario, che in compagnia dell'on. La Malfa e del senatore Del Pennino, porta ogni giorno il simbolo del Pri nelle stanze del Parlamento. Il Pri, dunque, a differenza degli altri partiti, non lavora per vivere da spettatore nell'arena politica: il Pri esiste perché esiste l'Italia, e perché forte è l'istinto di lavorare per questo Paese. Fortunatamente noi non abbiamo nessun tipo di paraocchi: tuttavia questa qualità deve essere innata nei giovani. Un aneddoto personale: Paolo Cipriani, il coordinatore del Lodigiano che mi ha accolto nella grande famiglia dei repubblicani, tempo fa mi aveva detto, una volta firmata la tessera, che sancivo non solo la mia lealtà al partito ma anche, e soprattutto, agli ideali di tutti quanti, prima di me, avevano fatto lo stesso gesto. E mi ricordo pure che è stato categorico nell'affermare che al Pri non piacciono gli individualismi: l'egoismo non è una qualità del repubblicano e solo il lavoro quotidiano per il bene di tutto il partito è gradito. Sono sicuro, caro segretario, che lei riuscirà, se mi passa il paragone, come Michelangelo, a trovare un blocco di pietra vedendoci dentro già la Pietà. Sono sicuro che lei, forse, da quel blocco di marmo ha già tolto idealmente la parte superflua individuandone l'opera, ovvero la futura classe dirigente del partito. Di blocchi di marmo, l'attuale dirigenza è ben fornita e spetta a lei, caro segretario, trovare l'opera nascosta: sarà il suo ennesimo successo e la summa di tutta un'intensa attività politica e di un amore puro per il Pri. On. Nucara, il Pri del XXI secolo è nelle sue mani. Con viva stima e cordialità.

*responsabile economico Fgr