Calabria, il treno perduto

di Fiorenzo Grollino

I fondi strutturali per una regione in ritardo di sviluppo, come la Calabria, hanno una funzione determinante sia per migliorare le infrastrutture sia per fare delle sue ricchezze naturali e culturali una fonte di reddito, essendo fragile il suo tessuto produttivo, poco propizio alle esportazioni, ed alto il tasso di disoccupazione. Dal canto suo il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) ha dato un grosso contributo per la modernizzazione di alcune tratte della rete ferroviaria; la rinascita del porto di Gioia Tauro, uno dei poli dell'economia della regione; il settore delle telecomunicazioni è stato modernizzato per facilitare l'accesso alla "società dell'informazione", mentre nelle aree più povere di alcune città hanno contribuito alla lotta contro l'emarginazione sociale dei giovani e delle persone appartenenti alle categorie a rischio, come gli ex tossicodipendenti.

La Calabria, però, per crescere e debellare la disoccupazione ha un lungo tratto di strada da percorrere.

Per rendersi conto di ciò, è appena il caso di ricordare che in questo momento i fondi strutturali non trovano impiego in alcuni settori molto sensibili, quali: i trasporti, le acque e l'ambiente, la protezione civile, il fondo sociale e i PIT (piani integrati territoriali).Per il primo i fondi sono bloccati perché manca ancora il "piano regionale dei trasporti"; per le acque e quindi per l'ambiente, la Regione non ha ancora adempiuto all'obbligo di costituire l'Autorità d'ambito ed i relativi piani; per la protezione civile non è stato ancora predisposto il piano protezione, pur essendo la Calabria la regione più a rischio; per il fondo sociale la Regione ha predisposto un "bando multimisura", ma le province calabresi lo hanno contestato ricorrendo al Tar Calabria; per il PIT la spesa è ferma, pur essendo stati costituiti circa 20 PIT.

La situazione è a dir poco allarmante, perché la Regione Calabria ha speso fino ad oggi soltanto il 3 per cento dei fondi strutturali assegnatile, mentre il tempo incalza inesorabile e non si sa se sarà in grado di mettere in atto un'azione di recupero tale da impiegare tutti i fondi, tenendo presente che la spesa a questo titolo scade nel 2008.

I funzionari della Direzione Generale delle politiche regionali e della coesione economica a questo riguardo sono scettici, le previsioni che la Calabria riesca a risalire la china sono nere, anche perché non si capisce bene chi sia oggi il responsabile delle politiche comunitarie e quindi dei fondi strutturali.

Ed ancora voci di corridoio, colte negli ambienti della stessa commissione europea, dicono che la Regione Calabria non sa neppure fare i bandi per le gare di aggiudicazione dei fondi strutturali, e che è assente dalla scena comunitaria, non avendo una rappresentanza degna di questo nome, ma sono una stanza in subaffitto ed una signora di mezza età che svolgerebbe, per quanto può, compiti di rappresentanza.

Certo, la situazione non è delle migliori e la Calabria necessita ben altro!

I repubblicani calabresi, nel loro XIII congresso regionale, con il segretario nazionale Francesco Nucara in testa, hanno chiesto a gran voce alla giunta regionale la piena attuazione del POR Calabria per risolvere i problemi dello sviluppo e delle disoccupazione, così come hanno sollecitato il presidente Chiaravallotti ad indire una conferenza con tutte le forze politiche sindacali, per un confronto su questo tema al fine di individuare strumenti validi ed efficaci per far ripartire la spesa nei settori più sensibili utilizzando i fondi strutturali.

L'impegno spiegato dai repubblicani in sede congressuale è tale che gli stessi non tralasceranno occasione per incalzare la giunta du governo ad attuare il programma operativo regionale, le cui risorse sono le uniche, sulle quali i calabresi possono contare.

A ben considerare, nell'attuale fase di implementazione del POR si rilevano essenzialmente gli aspetti attinenti alle procedure di erogazione delle risorse finanziarie assegnate, per cui bisogna spingere per il miglioramento delle performance di gestione della dotazione finanziaria attribuita alla Regione Calabria dal FESR 20000-2006.

Pertanto, l'obiettivo specifico oggi è quello di identificare i punti di debolezza del processo di impegno e spesa delle risorse – sia dal lato delle Autorità di gestione (capacità di liquidazione), sia da quello dei beneficiari finali (capacità di assorbimento) – e di eliminarli grazie al confronto cone le migliori pratiche diffuse a livello europeo nell'amministrazione dei fondi strutturali comunitari.
A questo punto è più che evidente che la regione Calabria necessita di una qualificata assistenza tecnica per migliorare le capacità di spesa e di assorbimento della dotazione delle risorse del FESR 20000-2006.

Questa è la missione che si sono assegnati i repubblicani calabresi per la loro azione politica nell'immediato futuro.

"L'opinione" 11 febbraio 2003