Università degli Studi di Reggio Calabria/Presentazione Corsi di Alta Formazione Progettazione del Paesaggio Costiero in ambiente mediterraneo Intervento dell'on. Francesco Nucara, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Illustre Signor Rettore, Signori e Signore, Da qualche tempo ormai, qualsiasi cosa si muova nell'ambito ambientale si lega al concetto di sostenibilità la cui idea è fermamente ancorata alla necessità di perseguire importanti obiettivi di tutela ambientale. Per il nostro Paese questi obiettivi rivestono una particolare importanza soprattutto per la sua caratteristica morfologica e per il fatto che il 75% della popolazione vive praticamente negli 8.000 km di variegata costa nazionale. Il territorio marino e costiero costituisce infatti una realtà estremamente viva, dinamica e importante, sia per lo splendido ambiente naturale che esso contiene sia per la sua capacità di attrattiva di attività economiche qualificate e di flussi turistici importanti e di qualità. Il mare, è da sempre, oggetto di violazioni da parte dell'uomo: dagli inquinamenti marini all'erosione costiera, dal depauperamento delle risorse ittiche all'abbandono di rifiuti che compromettono la qualità degli ecosistemi marini e costieri. A tutto ciò si aggiunge una carente valorizzazione e promozione del mare che viene fruito solo in periodi estivi quando invece la risorsa mare costituisce un approccio conoscitivo. La fascia costiera, quale maggiore polo di impatto antropico ed industriale, richiede una maggiore strategia d'insieme che cerchi di stimolare azioni di restauro ambientale di tratti costieri e marini, oggetto nel tempo di un irrazionale sfruttamento da parte dell'uomo. Interventi di diversa matrice hanno contribuito ad alterare e a deturpare l'equilibrio di ecosistemi marini e costieri (si pensi all'erosione costiera, all'abusivismo edilizio, agli scarichi di varia fonte, alla soppressione di paesaggi dunali, ecc.). Come adoperarsi per cambiare il volto della fascia costiera? Nella politica ambientale portata avanti dal Governo una linea di azione significativa è stata quella di proteggere il patrimonio rappresentato dalle nostre coste attraverso la promozione di speciali misure di tutela, di gestione e di sviluppo per quelle aree marine e costiere che sono particolarmente rappresentative della qualità dell'ambiente marino e della storia, cultura e attività dell'uomo. Si è provveduto, insieme alle Regioni costiere, soggetti istituzionali maggiormente coinvolti negli usi antropici ed economici della fascia costiera, a realizzare una rete di sorveglianza della qualità dell'ambiente marino secondo le previsioni del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112 Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha organizzato una rete di osservatori sulla qualità dell'ambiente marino costiero, effettuando periodici controlli con rilevamento di dati oceanografici, chimici, biologici e microbiologici al fine di tenere sotto controllo lo stato di qualità delle acque marine costiere. Tale rete di osservazione costituisce un presupposto irrinunciabile per consentire la tutela, anche dal punto di vista ecologico, delle risorse marine, nonché uno strumento indispensabile per pianificare ed attuare una corretta politica di gestione integrata della fascia costiera. La pianificazione e la progettazione, quindi, come occasioni per valorizzare le peculiarità endogene ai fini di uno sviluppo e di un turismo in chiave eco-sostenibile. Creare nuove opportunità di vivere in modo sostenibile la costa esaltando le sue diverse vocazioni. Ad esempio l'istituzione di aree protette marine risponde all'esigenza di dare spazio ad un nuovo modo di intendere la protezione. Una protezione che mette in moto diverse opportunità occupazionali in termini di gestione e fruizione. L'ambiente per essere valorizzato e sfruttato in termini sostenibili ha bisogno di qualificate figure professionali sempre più consce del "valore aggiunto" presente in ogni componente ambientale. Per questo, la formazione in campo ambientale diventa un caposaldo nel preparare percorsi idonei per la definizione di soluzioni progettuali, da applicare a lungo termine, tali da pianificare la fruizione e lo sviluppo sostenibile delle risorse endogene. Il dinamismo di particolari realtà come gli ambienti sensibili consentono agli specialisti di settore di avvalersi di un notevole "background" conoscitivo di alta valenza sotto il profilo scientifico. L'Italia, con le sue coste, presenta un variegato ventaglio di ambienti dalle spiccate peculiarità naturalistiche tali da meritare un calibrato regime protezionistico e diventare il luogo ideale per stimolare e favorire una ricerca a tutto campo. Al fine di coniugare i diversi aspetti legati alla protezione ambientale è necessario, perciò, qualificare la formazione che dovrà privilegiare azioni multidisciplinari ed interdisciplinari per una migliore comprensione interattiva dell'ambiente e per approntare mirati interventi di prevenzione e sostenibile repressione. E' necessario un grande sforzo di conoscenza e di divulgazione scientifica, con lo scopo di realizzare una cultura del mare intesa come capacità di maturare una visione complessiva degli equilibri tra l'ambiente marino e la società moderna, di assumere, nei riguardi del mare comportamenti coerenti con convincimenti profondi, piuttosto che in conformità di mode culturali. I corsi che in questa sede oggi vengono presentati hanno l'obiettivo di realizzare una formazione articolata sui temi della programmazione e della pianificazione delle coste, temi che non possono prescindere dalle problematiche dell'analisi storico-territoriale, dai temi della conservazione dei beni culturali e della salvaguardia delle identità locali. Possono rappresentare lo strumento di base per un' impresa culturale dedicata a quella parte di popolazione mediterranea la cui conoscenza del mare è affidata ad una radice antica e profonda, che non necessariamente affiora nelle coscienze, per recuperare la ragione culturale che è alla base del concetto di "cittadinanza mediterranea", per recuperare altresì la ragione politica che vede, ancora oggi, il Mediterraneo come crocevia della civiltà occidentale. La zona costiera tirrenica della provincia di Reggio Calabria è di importanza strategica per l'intero territorio regionale. Crocevia storico di scambi commerciali, comprensorio turistico tra i più importanti d'Europa, sede di habitat naturali delicati. Essa evidenzia problemi propri di una zona sensibile, attivamente impegnata nella ricerca di un punto di equilibrio sostenibile con fattori insediativi e produttivi, locali e continentali, marittimi e terrestri, di forte pressione. In primis il sistema dello stretto di Messina punto di passaggio obbligato per il traffico marittimo. Per questi motivi, sarà necessaria una proposta che produrrà un piano di indirizzi per la gestione integrata delle zone costiere, il cui significato è quello di conferire continuità, organicità e prospettiva all'insieme delle politiche necessarie per governare con un approccio sistemico questi territori. Le attività di studiò, di ricerca e di monitoraggio attuate dalla Regione hanno in particolare definitivamente evidenziato che è necessario intervenire attraverso un approccio integrato e multisettoriale. La necessità di prevedere un'azione di tipo sistemico e multidisciplinare rende opportuna l'elaborazione di un Piano specifico per la gestione integrata delle zone costiere, allo scopo di indirizzare in modo armonico lo sviluppo delle attività che insistono sulla costa e di influenzare positivamente l'insieme dei fattori che dall'entroterra e dal mare premono su questa fascia di territorio in delicato equilibrio. La Gestione Integrata della Zona Costiera è un'attività complessa che richiede conoscenze scientifiche, importanti risorse, una comune determinazione. L'obiettivo è di spostare il baricentro degli interventi su politiche proattive, capaci di prevedere, collegare ed affrontare in modo coordinato fenomeni di qualità ed intensità nuove come l'innalzamento del livello dei mari e la trasformazione geologica e geomorfologica dei territori. Si dovranno affrontare le numerose problematiche delle aree costiere correlate tra loro, a carattere biologico, ecologico, fisico, economico e sociale. In accordo con alcune recenti raccomandazioni dell'Unione Europea relative alla Gestione Integrata delle Zone Costiere, dovrà essere assicurato un approccio integrato e partecipato per consentire che la gestione delle zone costiere possa avere caratteristiche di sostenibilità economica e ambientale, ma allo stesso tempo caratteristiche di equità e coesione sociale. Reggio Calabria, 6 febbraio 2003 |