Intervento della responsabile del Movimento femminile repubblicano/Un convegno romano che è stato dedicato al rapporto fra elezioni regionali e quote rosa

Donne in cammino per la democrazia compiuta

Il giorno 15 febbraio si è svolto a Roma un Convegno organizzato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Nazionale Pari Opportunità, alla presenza della Ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, dal titolo "Io voto donna: la sfida delle nuove Regioni e la rappresentanza femminile".

Alla tavola rotonda erano presenti parlamentari dei tutti gli schieramenti: Ermina Mazzoni (UDC) Vittoria Franco (DS) Francesca Martini (LEGA) M.Teresa Armosino (F.I. Sottosegretaria Ministero dell’Economia), chiamate a pronunciarsi sull’impegno delle donne e sulle azioni necessarie all’affermazione della presenza femminile nell’area dei partiti e della rappresentanza.

All’esame dell’incontro soprattutto le nuove disposizioni introdotte da alcuni Statuti Regionali e da alcune leggi elettorali regionali relative al recepimento del novellato art. 51 della Costituzione e del Titolo V sulla parità di accesso alle cariche elettive e alla parità di accesso ai ruoli apicali nelle istituzioni.

Solo alcune Regioni hanno a tutt’oggi rinnovato i loro Statuti, tra queste il Lazio, la Sicilia, la Toscana, la Puglia, l’Emilia Romagna; la Ministro Prestigiacomo ha comunque lanciato un forte appello a tutti i partiti politici affinché candidino nella prossima tornata elettorale una percentuale di donne pari a quella indicata dalla legge elettorale per le elezioni del Parlamento europeo, che ha fatto crescere in grande misura la presenza delle parlamentari italiane in Europa, ossia almeno il 30% della lista.

Tutte le parlamentari presenti hanno concordato sulla necessità di una più forte azione dei partiti e delle donne al loro interno, anche per preparare il terreno alle elezioni politiche del 2006, alle quali occorrerà prepararsi fin da subito con azioni di rivendicazioni legittime di spazi e di collegi per la rappresentanza femminile, finora troppo spesso relegata in ambiti residuali.

Tra gli Statuti quello della Regione Lazio, così come anche sottolineato dalla Consigliera Regionale del Lazio M.Annunziata Luna, Presidente della Commissione Attività Produttive, è certamente risultato molto avanti sulle posizione di genere.In alcuni tratti fondamentali infatti, ha espresso chiaro il proprio orientamento, frutto di tre anni di grande lavoro ed impegno di tutte le donne che lo hanno fortemente voluto, dalle Consigliere Regionali alla Consulta Regionale del Lazio, supportata dalla Commissione Nazionale per le Pari Opportunità presieduta da Marina Piazza che ha elaborato con il suo gruppo Rappresentanza molti degli emendamenti proposti, e che purtroppo non ha avuto il voto favorevole delle opposizioni di centro e di sinistra, che hanno preferito astenersi.

I punti più significativi del nuovo Statuto riguardano anzitutto il richiamo ai valori europei che sono per le donne sempre motivo di evoluzione, il rafforzamento del principio di uguaglianza, la rimozione di " ..ogni ostacolo che impedisca la piena parità delle donne e degli uomini nei vari settori di attività attraverso l’attivazione di azioni positive.Lo Statuto quindi garantisce le pari opportunità tra donne e uomini nell’esercizio delle funzioni regionali ed assicura l’equilibrio tra i sessi nelle nomine e designazioni di competenza degli organi regionali…(comma 6 art.6); stabilisce il diritto ad una degna soluzione abitativa alle fasce economicamente svantaggiate; incentiva lo sviluppo dell’attività sportiva per ciascun individuo; agevola e sostiene le iniziative e le attività di utilità sociale poste in essere da associazioni; con la legge elettorale inoltre "..promuove la parità di accesso tra uomini e donne alla carica di consigliere regionale, anche mediante azioni positive (art. 19 comma 2); garantisce nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale una equilibrata presenza delle donne; dispone l’assegnazione di risorse aggiuntive ai gruppi consiliari in misura proporzionale alla presenza femminile nei gruppi stessi; nella composizione della Giunta dovrà essere assicurata un’equilibrata presenza dei due sessi, e comunque tale che il numero degli assessori appartenenti allo stesso sesso non sia superiore agli undici del massimo dei sedici previsti; attua, nell’ambito del proprio sistema organizzativo, azioni positive per garantire l’effettiva parità di opportunità tra donne e uomini.

Per quanto relativo alla legge elettorale della Regione Lazio è stata introdotta la norma che prevede che "…in ogni gruppo di liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati.."; .."la lista regionale è composta in modo che ci sia almeno un candidato residente per ciascuna delle province della Regione e che entrambi i sessi siano rappresentati in pari misura…". In caso di inadempienza nel primo caso saranno applicate sanzioni, nel secondo ci sarà l’inammissibilità della lista.

Grande soddisfazione è stata espressa dalla Consigliera Regionale della Sicilia Giuseppina Savarino che, seppure con una presenza femminile estremamente ridotta (3 consigliere donna in una assemblea regionale di 90 consiglieri) con una grande azione di mobilitazione con le donne dei partiti e le associazioni femminili sul territorio, hanno ottenuto l’introduzione di azioni positive e norme di garanzia nel nuovo Statuto della Regione Sicilia, per un futuro consolidamento della presenza femminile all’interno delle istituzioni. Al loro coraggio va tutto il nostro apprezzamento ed il ringraziamento per un risultato che incoraggia tutte le donne impegnate in questo inarrestabile cammino verso una democrazia compiuta.

Loredana Pesoli responsabile Mfr