Ambiente e tutela del territorio/Riflessioni di metà legislatura sul lavoro compiuto Un Ministero da inserire fra quelli di prima classe Il seguente articolo è stato pubblicato sullo "Speciale Ambiente ed economia" della Gazzetta del Sud del 24 dicembre 2003. di Francesco Nucara A metà legislatura è giunto il momento di riflettere sulle cose che sono state fatte e su quanto rimane ancora da fare. Berlusconi si appresta a fare la verifica politica di tutta l'attività del Governo. Come sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, vorrei mettere in risalto il percorso fin qui tracciato. Sia pure in un contesto economico molto difficile, come Ministero dell'Ambiente ci siamo impegnati per coniugare la tutela dell'ambiente con lo sviluppo economico, orientando tutte le misure necessarie per evitare sprechi di risorse e per creare ricchezza. Ed in questo senso è stato individuato il programma "ambiente" della Presidenza Italiana dell'Unione Europea. Si tratta in pratica di realizzare gli impegni assunti dall'Italia nel Vertice di Johannesburg che ha indicato gli obiettivi e i programmi per l'integrazione della dimensione ambientale nelle strategie di sviluppo. In tale direzione è stato ribadito l'impegno del Governo italiano durante la recente Conferenza delle Parti in seno alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si è svolta a Milano nelle scorse settimane. Le sinergie messe in campo all'interno dell'Unione Europea per raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Protocollo di Kyoto cominciano a dare i loro frutti e si spera nella prossima ratifica di Mosca. Questi risultati sono senz'altro ascrivibili alla strategia del Ministero dell'Ambiente in tema di sviluppo sostenibile iniziata con l'adozione della delibera CIPE del 2 agosto 2002 con la quale è stato approvato il documento "Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002 – 2010" che individua gli strumenti, gli obiettivi, le aree tematiche principali e gli indicatori da monitorare per seguire il percorso di trasformazione del modello di sviluppo verso la sostenibilità ambientale. I punti principali di questo documento prefigurano un vero e proprio programma economico indirizzato verso una nuova economia eco – compatibile. Positivi sono i risultati degli accordi intervenuti al Vertice di Montecatini del luglio scorso nelle strategie e nelle politiche necessarie per rispondere alla domanda di energia e di sicurezza energetica. Su questo tema grande è l'impegno profuso dal Ministero dell'Ambiente che, attraverso la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, ha autorizzato, la costruzione di 31 centrali termoelettriche, di cui 26 durante il governo Berlusconi. Devo inoltre esprimere la mia forte soddisfazione per quanto è stato realizzato finora nella programmazione degli interventi per la difesa del territorio italiano e per arginare frane, alluvioni e dissesti. Il Ministero ha infatti investito ingenti risorse finanziarie. Alle Regioni sono stati trasferiti 388 milioni di Euro. Di questi, circa 280 milioni sono relativi agli interventi previsti dall'art. 16 del collegato ambientale alla finanziaria 2002. In conclusione, e pensando alle ultime risorse (150 milioni di Euro) che il Cipe ha stanziato per il risanamento di siti da bonificare, il nostro bilancio deve essere considerato positivo. Molto si è fatto, molto ancora c'è da fare. Il Ministero, che si è dotato di un nuovo regolamento di organizzazione, si appresta a realizzare il programma della seconda parte della legislatura. Per questo obiettivo sarò determinato ad operare sinergicamente con il Ministro Matteoli che, all'interno del Governo, ha assunto ormai un ruolo di protagonista ed inserito il Ministero dell'Ambiente tra quelli cosiddetti di prima classe. |