Fecondazione assistita: una proposta/Osservatorio nazionale per le politiche di genere

Maggior voce alle richieste del mondo femminile

di Loredana Pesoli*

I contenuti della legge sulla fecondazione assistita non ci hanno visto d’accordo fin dalla presentazione del ddl alle Camere, tanto da esprimere, con un relatore di minoranza, il nostro dissenso, addirittura mitigato, per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda molte donne del nostro Partito, da una sofferta mediazione su alcuni punti, sui quali sarebbe opportuno comunque proseguire un dibattito al nostro interno e con le forze politiche di ispirazione laica.

La posizione assunta dal governo qualche giorno fa, quindi, non può che trovarci consapevolmente e responsabilmente critici su almeno tre punti fondamentali; a) la decisione è stata del governo; b) il governo avrebbe dovuto astenersi, come è sempre stato, dal prendere posizione su questioni di coscienza c) la scelta del governo sbilancia, in modo del tutto arbitrario, un equilibrio difficile e spesso composto con grande sforzo diplomatico, tra le forze cattoliche e le forze laiche della maggioranza, innescando polemiche destabilizzanti.

E ancora, bisogna riflettere sulla "caduta libera" del grado di autorevolezza che le donne e le loro opinioni hanno intrapreso nel corso di questa legislatura, fatto questo che ha certamente influito nella decisione del Governo sulla fecondazione assistita.

Dato per assunto, ormai, che il Ministero per le Pari Opportunità, piaccia o no, è divenuto cosa radicalmente diversa da quello per cui le donne italiane lo hanno fortemente voluto ed ottenuto, occupandosi esso ormai prevalentemente di questioni legate alle adozioni, all’immigrazione, alla tratta di esseri umani, alle discriminazioni razziali ed alla prostituzione, salvo qualche residuale incursione in Parlamento per ricordarsi delle donne solo in fase pre-elettorale e per risultati che invece che essere propedeutici ad altri si rivelano di mera facciata, risulta conseguente che ad ogni decisione del governo, che contrasti con legittime posizione delle donne o comporti passi indietro nelle politiche di genere o le contrasti, corrisponda l’intempestivo intervento della Ministra Stefania Prestigiacomo che arriva sempre il giorno dopo e mai si leva, in sede di stampa o di dibattito parlamentare, prima che il danno sia fatto, e mai esista un momento di confronto con le donne politiche o delle associazioni, in modo realmente partecipato, per una qualsiasi decisione o esame delle politiche di genere, per non parlare della conciliazione vita-lavoro che è divenuta ormai argomento eluso.

A questo punto ritengo opportuna una richiesta che rivolgo alle donne del partito, della maggioranza e della opposizione; non esistendo più nei fatti, con la cancellazione del ruolo della Commissione Nazionale per la Parità e Opportunità, un luogo istituzionale, uno spazio ed una concreta attenzione alle fondamentali e peculiari posizione espresse dalle donne (tutte), del nostro Paese, per segnalare, sollecitare e rendere più sensibili anche governo e Parlamento a soluzioni più articolate e ricche di spunti, sarebbe opportuna la costituzione di un Osservatorio Nazionale per le Politiche di Genere, che punti l’obiettivo su cosa le donne italiane chiedono per lo sviluppo del Paese, sulle loro proposte e sulle loro istanze, per politiche nuove, innovative, vicine ai bisogni delle famiglie, nella loro dinamica evoluzione, e perché, come sempre è stato, dalle donne arrivano indicazioni per una più larga partecipazione ed una democrazia paritaria che fa crescere tutti.

E così anche una legge come quella sulla fecondazione assistita potrebbe avere il supporto, purtroppo mai richiesto in tutti questi mesi, di chi è paga, in prima persona, le scelte fatte sulla propria integrità fisica e psichica, da un Parlamento ancora troppo sbilanciato nella rappresentanza di genere, e quindi bisognoso di un "correttivo" almeno nella fase di ascolto; Parlamento che vota ordini del giorno destinati a rendere troppo spesso prioritari i "palloni" rispetto ai "pancioni".

*Componente Direzione Nazionale Pri