La mozione conclusiva del Congresso regionale del Lazio

Concluso il Congresso regionale del Lazio presieduto da un Ufficio di presidenza composto da Pino Vita, Ettore Saletti e Ciro Polidori. Nel dibattito congressuale aperto dalla relazione del commissario Camerucci sono intervenuti il segretario nazionale Nucara e il vice segretario Santoro.
Pubblichiamo la mozione congressuale conclusiva approvata all’unanimità.

"I sottoscritti delegati presenti al Congresso regionale del Lazio del 22/gennaio 2005

Esprimono piena soddisfazione per la celebrazione del Congresso regionale decisa dal commissario Gian Carlo Camerucci nell’obiettivo di normalizzare gli organismi dirigenti del partito laziale , superando la lunga fase straordinaria;

Rilevano come gli adempimenti utilizzati per la convocazione del congresso abbiano consentito alle sezioni e agli iscritti di svolgere tempestivamente le assemblee per l’elezione dei delegati e di assumere le decisioni politiche conclusive del congresso e pertanto respingono l’o.d.g su una presunta violazione di norme statutarie nella convocazione del congresso, presentato alla presidenza da alcuni iscritti a nome della componente laziale di Riscossa repubblicana e del quale è stata data lettura durante i lavori dello stesso congresso.

Ringraziano l’Ufficio di presidenza del Congresso che, contribuendo a far superare le riserve formali preliminarmente avanzate, ha consentito una discussione libera e aperta al contributo dei delegati e degli iscritti.

Approvano il verbale conclusivo dell’Ufficio Verifica Poteri che viene allegato alla presente mozione conclusiva.

In particolare:

1) RINGRAZIANO l’amico Camerucci per il lavoro svolto, portato avanti con l’impegno, la passione e l’entusiasmo che lo contraddistingue, per essere riuscito a ridare una base organizzativa nelle province in cui il partito era assente, per aver contribuito a migliorare le situazioni organizzative di quelle esistenti e per essersi impegnato, con grande sacrificio, per consentire al simbolo dell’edera di poter partecipare alle competizioni elettorali del comune e della provincia di Roma e per ultimo in quelle europee.

2) SOTTOLINEANO l’importanza di questo congresso regionale, per recuperare un confronto sereno tra tutte le posizioni, necessario per ritrovare il dialogo e l’unità, quest’ultima sempre più indispensabile, se si vuole conseguire l’obiettivo di rientrare nelle istituzioni e fare in modo che i valori del repubblicanesimo possano tornare ad incidere sulla politica e nelle amministrazioni.

3) RITENGONO che il rinnovo della direzione del Lazio, sia un importante punto di partenza per la ricostruzione del partito, in quanto potrà contare sul coinvolgimento e la partecipazione di tutti i repubblicani, convinti che le diversità, messe al servizio del partito possono diventare la ricchezza ed il punto di forza delle nostre iniziative politiche, programmatiche ed elettorali.

4) CONFERMANO in occasione delle elezioni regionali di mantenere rapporti preferenziali con il centro destra nel rispetto della linea nazionale del partito, anche se si dichiarano insoddisfatti per la scarsa visibilità sino ad oggi concessa dalla casa delle libertà.

5) RATIFICANO l’operato dell’amico Camerucci, in riferimento alle trattative svolte per le regionali con i partiti della casa delle libertà, a sostegno della candidatura a presidente di Storace, perché in linea con le indicazioni della consulta dei segretari provinciali e coerente con quelle nazionali del partito.

6) PROPONGONO al congresso di approvare la linea portata avanti fino ad oggi e di dare mandato al nuovo segretario per continuare le trattative con la casa delle libertà, purché esse siano improntate sul piano del rispetto e delle pari dignità politica, ritenendo fondamentale il conseguimento dei seguenti punti:

sul piano della visibilità

a) la presenza nel listino quale riconoscimento politico di appartenenza all’alleanza;

b) assegnazione di deleghe o incarichi di gestione quale assunzione e condivisione di responsabilità di governo;

sul piano programmatico

a) impegno per migliorare la macchina amministrativa in fatto di efficienza della spesa pubblica e della trasparenza, temi storici del partito, che dovrà tenere conto del giusto rapporto costi benefici e dell’aspetto morale;

b) impegno a migliorare, i servizi d’interesse collettivo e più in generale di attenzione alla persona, per renderli più efficienti e più rispondenti alle aspirazioni ed alle aspettative della gente, perché siano offerte a tutti, quanto più possibili le stesse opportunità e le stesse attenzioni con particolare riferimento alle politiche: della salute, della scuola, sociali e del welfare, dell’ambiente, dello sviluppo e dell’occupazione.

7) DICHIARANO, su questa base la propria disponibilità e candidarsi o comunque ad attivarsi per ricercare candidati da pressentare4 nella lista dell’edera o a sostenere soluzioni alternative di tipo federativo purché consentano al partito di ottenere il seggio.

8) RIBADISCONO che l’obiettivo principale rimane quello di rilanciare il partito e ciò potrà avvenire con il conseguimento del consigliere regionale, indispensabile per recuperare la visibilità politica e per dare alle sezioni del Lazio un riferimento istituzionale.

9) PROPONGONO la candidatura dell’amico Camerucci a segretario regionale, esortandolo a continuare il cammini intrapreso dichiarandogli piena fiducia e pieno sostegno.

10) INDICANO alla nuova direzione regionale di farsi proponente, verso quella nazionale, perché sia preso in considerazione un modello federativo di riferimento laico, socialista e liberale, dove ogni partito aderente dovrà mantenere la propria identità ed organizzazione. Una federazione che sia in grado di essere punto di riferimento di quell’elettorato che non si riconosce più nell’attuale bipolarismo troppo semplicistico, ideologico e massimalista e che per questo in percentuali sempre più consistenti si astiene dal voto.

Concorrere con un unico simbolo ci consentirà di recuperare la visibilità, la credibilità e la forza per creare un riferimento moderato che abbia al centro della sua azione politica le idee, la ragione, i programmi e le capacità di governare.