Riforme istituzionali e regolamentazione dei partiti L'iniziativa dei senatori Antonio Del Pennino (Pri) e Luigi Compagna
(Udc) tende opportunamente ad inserire, nel dibattito sulle riforme, il
tema della regolamentazione dei partiti politici: che è un tema
vitale per una moderna democrazia liberale. Lettera a Pera/"Cambiamo la natura dei partiti" Roma - (t.m.) Sul ruolo dei partiti, la
Costituzione italiana è rimasta incompiuta. "Libero" 8 gennaio 2003
Lettera dei senatori Antonio Del Pennino (Pri) e Luigi
Compagna (Udc) al Corriere della Sera venerdì 3 gennaio 2003 Partiti/Natura giuridica Caro Mieli, rispondendo a un lettore che affrontava il problema delle
primarie ipotizzate per scegliere il leader dell'Ulivo, lei ha sottolineato
che quando si discute di primarie deve trattarsi di vere elezioni, in
cui i cittadini "decidono con modalità trasparenti le candidature
nazionali e periferiche del loro schieramento. Il giorno successivo sul Corriere è apparso un articolo dei due
vicepresidenti italiani del Parlamento europeo, Imbeni e Podestà,
appartenenti agli opposti schieramenti politici nazionali, che insieme
propongono una riforma delle legge per il rinnovo del Parlamento europeo
basata sull'abolizione delle preferenze e sul ricorso al sistema delle
liste bloccate, prescindendo da qualsivoglia primaria. Una siffatta riforma, su cui sembrano concordare le due maggiori forze
politiche del Paese, si tradurrebbe in un rafforzamento del potere oligarchico
dei vertici dei partiti, escludendo ogni possibilità dei cittadini
elettori di incidere sulla scelta qualitativa dei loro rappresentanti.
Proposte di questo tipo rafforzano in noi la convinzione che, se non si
vuole aggravare il distacco degli italiani dalla politica, occorre riprendere
il tema, caro a Giovanni Spadolini, del ruolo dei partiti e del loro riconoscimento
giuridico e, contestualmente, quello della regolamentazione delle primarie
per la designazione dei candidati. In proposito, sin da luglio, abbiamo
presentato un organico disegno di legge al Senato e abbiamo chiesto negli
scorsi giorni al presidente Pera di inserire il tema della definizione
della natura giuridica dei partiti nell'agenda di Palazzo Madama. "Il Sole 24 Ore" 29 dicembre 2002 Lettera a Pera/"Il Senato affronti il nodo del finanziamento
ai partiti" Inserire nell'agenda del Senato, alla ripresa dei lavori parlamentari,
la riforma del finanziamento dei partiti. Con questo intento i due senatori
Antonio Del Pennino (Pri) e Luigi Compagna (Udc), firmatari di un apposito
disegno di legge che regola la materia, hanno scritto al presidente di
Palazzo Madama, Marcello Pera. Il disegno di legge Del Pennino-Compagna fu presentato quest'estate in
occasione della tanto contestata leggina di rifinanziamento pubblico dei
partiti. Il provvedimento vorrebbe dotare le formazioni politiche di personalità
giuridica e affidare il loro finanziamento in prevalenza a libere elargizioni
detassabili. "Non può bastare sostengono i due parlamentari
nella lettera a Pera assicurare ai partiti per legge un certo finanziamento,
per regolarli e per impedire le degenerazioni che inevitabilmente si accompagnano
ad ogni cosa umana". Per questo, il Ddl depositato in Senato sottopone
le spese elettorali a limiti ben definiti e prevede un euro di rimborso
per ogni voto ricevuto nella quota proporzionale e di 0,25 euro nei collegi
uninominali. "L'ispirazione è spadoliniana viene puntualizzato
nella missiva ma non senza rispetto per la logica dell'attuale bipolarismo".
Un esempio? "Si prevedono elezioni primarie per le designazioni sia
dei candidati di partito, sia dei candidati di coalizione". Non si
tratta, tuttavia, della mera richiesta di mettere all'ordine del giorno
il singolo Ddl. Del Pennino e Compagna chiedono a Pera di non lasciar
passare sotto silenzio l'intera questione.
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