Con gli otto milioni di euro stanziati dal governo, il Comune prepara un piano per affrontare la crisi idrica

"Più acqua e meno sale"

Scopelliti avrà ampi poteri. Nucara: una grande opportunità da sfruttare al massimo

Era ora. La crisi idrica dura da almeno dieci anni, ma finora nessun governo aveva mai pensato di dichiarare lo stato di emergenza. Quello in carica lo ha fatto, e questo è di per sé un evento significativo, perché dimostra la volontà, finalmente, di puntare l'attenzione su una vicenda che rappresenta per i reggini un autentico dramma. Il fatto, poi, che la dichiarazione sia accompagnata da un finanziamento di otto milioni di euro destinati alla realizzazione di nuovi impianti per l'approvvigionamento di acqua potabile, indica la precisa volontà di intervenire concretamente in un settore troppo a lungo trascurato. Nei prossimi giorni, alla decisione del Consiglio dei ministri farà seguito la nomina del commissario per l'emergenza. Non sembrano esserci dubbi che la scelta cadrà sul sindaco Scopelliti, al quale il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, ha già comunicato la propria disponibilità a fornire, con gli uffici del dicastero, tutta la collaborazione necessaria. Il provvedimento del governo "salta" il passaggio della Regione e si rivolge direttamente all'amministrazione locale. Un'ottima idea. La giunta Chiaravalloti, infatti, è largamente inadempiente anche su questo versante. Dunque, inaffidabile. Ora la palla passa al Comune, che diventa l'attore principale e può giovarsi della sponda del ministero di riferimento. Ottenuti i fondi, naturalmente occorre predisporre un piano adeguato alle necessità. Ed è stato proprio questo il tema di una conferenza stampa organizzata ieri pomeriggio nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio dal sindaco Giuseppe Scopelliti alla presenza del reggino sottosegretario all'Ambiente Francesco Nucara, che nella vicenda ha svolto un ruolo decisivo. "La dichiarazione dello stato di emergenza, dice Scopelliti, "rappresenta un punto di svolta in questa incredibile storia e conferma ancora una volta l'impegno di Palazzo Chigi nei confronti della nostra città. Gli otto milioni di euro stanziati per affrontare la questione idrica si aggiungono agli oltre quaranta già decisi dal governo in poco meno di un anno per interventi in diversi settori strategici dello sviluppo. Non era uno slogan elettorale quello delle comuni sensibilità politiche. Ecco le prove". Ma, dal momento che il governo "ha dato", e in più assicura il proprio appoggio nella fase operativa, l'amministrazione deve fare per intero la sua parte. Il sindaco ne è pienamente cosciente: "Ora tocca a noi. Dobbiamo essere capaci di elaborare un piano in grado di agire contemporaneamente sui due corni del problema: la salinità e la scarsa quantità dell'acqua". Scopelliti, correttamente, non parla da commissario perché aspetta che venga formalizzata la nomina (ci vuole una specifica un'ordinanza), ma è chiaro che sente su di sé la responsabilità del compito e si prepara a calarsi nella parte. Il piano non avrà esiti miracolistici (per la soluzione finale bisogna attendere sempre l'entrata in funzione di quell'opera biblica che è la diga sul Menta) ma dovrà portare, questo sì, un miglioramento consistente per quanto riguarda la qualità e la quantità dell'acqua. Intanto, piuttosto che sperare nella Regione Calabria, eternamente fuori servizio, il Comune è messo nelle condizioni di agire per conto proprio. Una conquista da sfruttare convenientemente, e della quale Scopelliti è grato al ministro Matteoli per la sua sensibilità e al sottosegretario Nucara, sempre vicino alle esigenze di Reggio. Soddisfazione esprime il vicesindaco Gianni Rizzica, anche come esponente repubblicano. Il Pri in effetti ha abbracciato la causa idrica tanti anni fa facendone occasione di continui dibattiti cittadini, sia pure senza molta fortuna in termini di risultati ("non ci davano retta...). E l'assessore ai Lavori pubblici, Franco Germanò, è "pronto a partire", con i suoi collaboratori, per sostenere il primo cittadino in questa complessa e affascinante avventura con l'obiettivo di soddisfare la sete della città. "Qui si parrà di tua nobilitate...", direbbe il sommo poeta. La partita è difficile, e il risultato grava sulle spalle del vertice dell'amministrazione. Francesco Nucara, per l'importante funzione che esercita (ha, tra l'altro, la delega di settore), continuerà a giocarla in trasferta per non far mancare, né domani né dopo, il suo apporto al conseguimento dell'obiettivo. Ma, parlando da reggino più che da uomo di governo, avverte: "Se tra un anno saremo ancora qui a discutere, allora vorrà dire che avremo fallito e dovremo prendercela con noi stessi". Viceversa, un cammino spedito ed efficace non solo permetterebbe di realizzare una svolta, ma potrebbe aprire anche ulteriori prospettive. "Questi otto milioni di euro sono un "esame". Superandolo, non avremo difficoltà ad ottenere altre somme. Altrimenti, con quale faccia potremo più chiedere l'aiuto del governo?". Il ragionamento non fa una piega. Anche perché Nucara, spiegando come si è arrivati alla decisione del consiglio dei ministri, sottolinea il ruolo "apripista" avuto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, da lui interessato al caso, e quindi dal ministro Matteoli. "Possiamo certamente contare ancora sulla loro disponibilità, ma dipende da noi", insiste il sottosegretario, che non rinuncia a sparare alcuni siluri contro la Regione: "Purtroppo, sull'emergenza idrica, il governatore e la sua giunta si sono distinti per la loro inefficienza. Che la materia sia stata sottratta al livello regionale è un primo successo". Nei prossimi giorni, dopo la nomina del commissario, si dovrà cominciare a metter a punto il programma d'intervento. Matteoli e Nucara daranno una mano, mettendo a disposizione le conoscenze specialistiche degli esperti del ministero per affiancare i tecnici del Comune. Il resto, se si creano le condizioni giuste, verrà.

Pino Toscano "Gazzetta del Sud" sabato 21 giugno 2003