Regioni: la formazione delle Giunte dopo i risultati del 3 e 4 aprile/Dagli assetti locali potranno derivare contraccolpi sul futuro di entrambe le coalizioni Il quadro delle alleanze determinante per i consensi Il Governo, ottenuta la fiducia dal Parlamento, ha iniziato la rincorsa verso le elezioni del prossimo anno che potranno segnare un possibile recupero dei consensi perduti o la conferma del trend negativo. Nel frattempo, nelle dodici regioni meridionali, l'Unione ha cominciato, a seguito della vittoria del 3 e 4 aprile, il suo cammino di forza di maggioranza. La prima riunione del coordinamento delle Regioni meridionali si è svolta a Napoli e tra i temi trattati - come aveva anticipato Bassolino - anche quello del rischio idrogeologico. "Un problema - ha detto il presidente campano - che riguarda il meridione in particolare, ma anche il Paese intero. E' giusto che il coordinamento delle Regioni se ne occupi. Dobbiamo fare la nostra parte, anche con il governo nazionale perché sviluppo non vuol dire solo prodotto interno lordo, ma anche sicurezza del territorio e qualità della vita''. Nel frattempo, dove si è votato, si sta procedendo alle operazioni di proclamazione degli eletti, come a Milano dove l'ufficio Centrale della Corte d'Appello ha proclamato Roberto Formigoni presidente della Lombardia e che adesso, a norma della legge costituzionale 1/99, dovrà nominare, entro dieci giorni, i componenti della Giunta tra i quali un vicepresidente. Per quanto riguarda gli Statuti, oltre alla Lombardia, sono nella stessa condizione Veneto, Basilicata e Campania le cui assemblee consiliari non sono riuscite, prima dello scioglimento, a completarne l'esame. Hanno un nuovo Statuto, ma rispettano la stessa regola della convocazione entro dieci giorni dalla proclamazione: Lazio, Puglia e Piemonte. Tra le Regioni che hanno termini diversi nel nuovo Statuto: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Liguria, Abruzzo e Calabria. Se si guarda attentamente sono le regioni del Nord a registrare i maggiori ritardi nell'apertura verso le novità dettate dalle esigenze del federalismo, mente quelle del Sud hanno dimostrato maggiore velocità nel liberarsi delle vecchie regole e intraprendere nuove strade. Nel frattempo sono state costituite le Giunte del Piemonte, Abruzzo, Marche, mentre Umbria e Calabria e Lazio sono ormai prossime al traguardo. In Calabria il neo-presidente Loiero ha annunciato, in una conferenza stampa, la composizione della Giunta con la novità di tre "sottosegretari", titolari di altrettante deleghe di pertinenza del presidente: uno gestirà le riforme istituzionali ed i rapporti con gli enti locali, un imprenditore curerà i progetti per l'area di Gioia Tauro, e un terzo si occuperà di fondi strutturali. Nel corso della presentazione dell'esecutivo, Loiero ha precisato che si tratta di figure assimilabili a sottosegretari alla presidenza della Regione e non previste dallo Statuto ma da una legge regionale, per cui altri due assessori "esterni" per come previsto dallo Statuto della Calabria faranno parte della nuova Giunta. . Nelle Marche l'Udeur ha reagito all'esclusione del suo rappresentante dall'Esecutivo con una serie di minacce di ritorsioni politiche delle quali abbiamo già parlato. Le polemiche non riguardavano soltanto l'Udeur ma anche il Pcdi, lo Sdi, e Italia dei valori, per bloccarle si è cercata una composizione romana dei contrasti alla presenza del neo presidente marchigiano Gian Mario Spacca. La questione sta rimettendo in discussione anche gli accordi per la nomina dei vertici del consiglio regionale, la cui presidenza sarebbe stata assegnata, in una riunione romana dai vertici dell'Unione, all'Udeur come risarcimento per l'esclusione del suo rappresentante dall'assessorato. La coordinatrice regionale della Margherita ha dichiarato che "saranno esplorate sino in fondo le possibilità per arrivare a una candidatura dell'Udeur per la presidenza del consiglio regionale, secondo l'impegno preso a Roma" ma il Pdci delle Marche non ci sta e in una nota il segretario comunista ha affermato che "questi accordi segreti che hanno pesato sulla formazione dell' esecutivo non devono pesare per la scelta della presidenza del consiglio regionale, per la quale il Pdci ha un suo candidato''. Per il neo presidente Spacca, che sta cercando di non compromettere l'alleanza, vale l'accordo complessivo con tutti i partiti minori sottoscritto, a livello regionale, prima delle elezioni, e dal quale dichiara " di non voler derogare" Le polemiche per la formazione delle giunte si estendono anche alla Puglia, diventata famosa per le primarie, dove il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, ritiene che la possibile e probabile esclusione di rappresentanti del suo partito dalla nuova giunta regionale ‘'sarebbe grave e incomprensibile''. Il leader dei Verdi sottolinea che "dimenticare i primi alleati, indispensabili per vincere la battaglia delle primarie, sarebbe un gesto incomprensibile e grave, anche per i rapporti nazionali tra Verdi e Prc". Seguiremo con attenzione le ulteriori fasi per la formazione delle giunte, in quanto il clima politico ci ricorda quello degli anni del pentapartito, quando gli Uffici nazionali degli Enti locali e gli stessi segretari dei partiti ne condizionavano le scelte. Le forze politiche, tra cui il Pri, che fanno parte della maggioranza di governo hanno il compito di valutare con attenzione i contraccolpi reali che potranno derivare dagli assetti locali alla coesione dell'alleanza di centro-sinistra , che dopo le elezioni del 3 e 4 aprile è chiamata a guidare la quasi totalità delle regioni. Il sistema delle regioni e autonomie locali esercita un'influenza diretta nella distribuzione del consenso, per cui il quadro delle alleanze e i risultati dell'attività amministrativa non vanno sottovalutati, anzi affrontati tempestivamente. Pino Vita |