Premio "Le Chiavi del Sorriso" promosso dalla Fondazione Cesar/Centro Congresso Frentani "Sala Accademia" Il saluto del Sottosegretario di Stato Francesco Nucara Signor Presidente, Signori invitati, l'importante iniziativa promossa dalla Fondazione Cesar che ha lo scopo di premiare ogni anno enti e persone che acquistano meriti particolari in vari campi di attività, quest'anno riconosce una particolare importanza al tema della Montagna, in sintonia con la proclamazione da parte dell'ONU dell'Anno Internazionale della Montagna 2002, ripreso anche dal Vertice di Johannesburg nelle cui conclusioni vi è una parte dedicata alla salvaguardia di questo ecosistema. Ricordo che l'importanza delle aree montane nel nostro Paese era stata già riconosciuta dai padri fondatori della Repubblica che, con l'art. 44 della Costituzione, hanno inteso dare carattere di preminente interesse generale alla salvaguardia e alla valorizzazione di queste zone. Da Johannesburg sono arrivate alcune indicazioni: a) Sviluppare e promuovere programmi, politiche e approcci che integrino gli aspetti ambientali, economici e sociali dello sviluppo sostenibile delle montagne;b) Implementare programmi per affrontare problematiche quali la deforestazione, l'erosione e l'impoverimento del suolo, la perdita della biodiversità, il dissesto del sistema delle acque e il ritiro dei ghiacciai;c) Implementare programmi per promuovere la diversificazione e le economie tradizionali delle aree montane.L'impegno del Governo Italiano nella direzione su indicata è stata sinora molto chiaro. Con la legge 120 del 2002 è stato ratificato il protocollo di Kyoto che promuove " metodi sostenibili di gestione forestale, di imboschimento e di rimboschimento" e con la Delibera sulle emissioni dei gas serra approvata dal Cipe lo scorso 19 dicembre sono previste iniziative per l'aumento e la migliore gestione delle aree forestali e boschive, il recupero di territori abbandonati, la protezione del territorio dai rischi di dissesto e desertificazione mediante afforestazione e riforestazione. Oggi sono anche in grado di esprimere tutta la mia soddisfazione, e questa sede mi pare la più appropriata, per l'accordo raggiunto la scorsa settimana in Conferenza Stato-Regioni sul Fondo per la Montagna che sembrava dover subire un drastico taglio di 35 milioni di Euro dei fondi a disposizione. E' stato l'ennesimo atto di attenzione del Governo in favore della montagna il cui fondo rappresenta un punto fondamentale. Ma c'è ancora molto da fare. Sarebbe intanto opportuno prevedere che le Regioni facciano riconoscere nei loro statuti la specificità dei territori montani e il ruolo delle Comunità Montane nello sviluppo e tutela della montagna. Le stesse Regioni potrebbero inoltre istituire una Conferenza permanente per il coordinamento dei programmi di sviluppo, per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per la salvaguardia del territorio montano. La cura della montagna dovrà, però, assumere il carattere di vera priorità strategica nell'approntare piani e programmi che contemplino una più mirata ed integrata gestione del territorio montano, collinare e urbano soggetti ad un degrado ambientale in gran parte di matrice antropica. La montagna rappresenta, quindi, un'imperdibile occasione di opportunità occupazionali nel recupero gestionale e manutentivo di immensi patrimoni boschivi e nell'eco-fruizione di lussureggianti parchi naturali che devono essere mantenuti tali e non essere oggetto di selvagge speculazioni. Vorrei sottolineare come la protezione della natura sia diventata un intelligente strumento di rivitalizzazione delle zone di montagna senza dimenticare di tenere in debito conto adeguati comportamenti precauzionali e di rispetto in armonia con le linee di conservazione ambientale. La montagna nella sua complessità e sensibilità necessita più di ogni altro ambiente di un approccio che tenga conto delle sue specificità nell'inserimento di strutture e servizi che non ne ledano l'integrità, ma al contrario che riescano a coniugare sviluppo e ambiente in modo durevole. Essa, in quanto custode di una variegata ed impareggiabile bellezza naturalistica e culturale, costituisce un notevole valore aggiunto per le diversificate eco-attività perseguibili. La montagna allora come una grande fucina di progetti da portare avanti per il beneficio intergenerazionale. Ritornare a vivere la realtà della montagna con i suoi colori, sapori e tradizioni da sempre esclusivi "giacimenti" da rinvigorire per un eco-sviluppo più consapevole delle sue risorse naturali ed umane, in quanto essa è soprattutto un forte polo di attrazione e vitalità produttiva. A conclusione del mio intervento vorrei sperare che la montagna torni ad avere un posto di centralità nelle politiche settoriali, poiché, solo mantenendo ottimale lo stato di qualità e di vivibilità della montagna, gli altri comparti potranno godere di innumerevoli benefici sotto il profilo ambientale. Il premio "Le chiavi del Sorriso " di questa edizione sarà assegnato a quanti si sono distinti nella promozione, salvaguardia e manutenzione del patrimonio montano con la messa in opera di attività di diverso ordine volte a perseguire l'obiettivo di maggiore qualificazione del territorio montano. Spesso il successo risiede nella fiducia su cui i giovani possono contare e dalla quale scaturiscono poi quelle felici imprese, frutto di sacrifici, di tanta voglia di sperimentare nuove iniziative e di credere in qualcosa di utile per se stessi e per gli altri. Ancora un grazie a quanti sono promotori di iniziative che, come questa, a volte perseguite con carenza di fondi, rendono vivo l'interesse e l'entusiasmo per una montagna fruibile tutto l'anno. Roma, 4 marzo 2003 |