Campania: emergenza per il problema dei rifiuti urbani/La fuga del governatore Bassolino e l'occupazione della ferrovia a Villa Literno I problemi nascono dagli errori del passato Circa 6 milioni di abitanti immersi in 2,4 milioni di tonnellate annue di rifiuti, pari a circa 6.600 tonnellate al giorno, alle quali occorre aggiungere un altro milione di tonnellate di rifiuti speciali e di fanghi pari a 146.000 tonnellate all'anno. In Campania la densità demografica é di 426 abitanti per Kmq: meno di un quarto di ettaro pro capite. La situazione demografica si posiziona nella media tra quella dell'India (0,31 parti di ettaro) e quella del Bangladesh (0,10 parti di ettaro). Il valore medio di produzione dei rifiuti per ogni singolo abitante della Campania è di 1,1 Kg/giorno. E il Governatore Bassolino non sapendo cosa fare, si dimette! Troppo difficile e rischioso, per la politica del supergovernatore, non solo tentare di risolvere ma anche semplicemente affrontare problemi così complessi e ad alta conflittualità sociale proprio sotto elezioni europee e provinciali (in molte province della Campania si vota lo stesso giorno). Bassolino riceve aspre critiche dai suoi stessi compagni di partito. Il Sindaco di Salerno Mario De Biase (ds) afferma categorico: "non abbiamo interlocutori"… "è l'ora delle spiegazioni" e chiede chiarimenti su cosa sia stato fatto fino ad ora e su come siano stati spesi i soldi. I cittadini campani si chiedono perché, pur pagando regolarmente la TARSU (tassa sui rifiuti solidi urbani), le loro città debbano periodicamente diventare discariche a cielo aperto e rischiare di entrare in grave emergenza sanitaria: altro nodo al pettine del travagliato governo regionale. Ore contate per le scuole, le carceri, gli ospedali ed i mercati: le amministrazioni comunali stanno seriamente pensando di chiudere queste strutture pubbliche per evitare il diffondersi di epidemie. L'ipotesi di Catenacci, nuovo commissario per l'emergenza rifiuti campana, sarebbe quella di provincializzare il problema: ogni provincia dovrebbe individuare un proprio sito di stoccaggio. La proposta è stata avanzata anche al Ministro Matteoli. E nel frattempo alcuni bambini di Montecorvino Pugliano (SA) hanno inviato una accalorata lettera al presidente Ciampi e "supplicato" il Papa affinché li aiuti a "non vivere tra i rifiuti". A loro volta le associazioni dei consumatori scendono in piazza con una loro specifica rivendicazione: "risarcimento danni e rimborso della TARSU". L'Assessore Francesco Saverio D'Ambrosio minaccia: "se non cambia nulla, ripuliamo la città scaricando nel sito di stoccaggio provvisorio di Ostaglio. Mi prendo la responsabilità di violare una indicazione della ASL piuttosto che rischiare l'epidemia". E' il caos. La Campania questa volta, però, deve reagire in maniera diversa, e può farlo. Il Partito Repubblicano Italiano ritiene che debba essere elaborato un Programma scientifico nazionale complessivo, sistemico e definitivo, sull'affair rifiuti. Un Programma che preveda il coinvolgimento delle Università, dei Centri dei ricerca, delle Associazioni culturali, dei Comuni, dei Consorzi di bacino, dei Consorzi obbligatori e delle Società miste di gestione. La proposta di ricerca avrà ad oggetto la viabilità tecnica, commerciale e sociale tesa a trasformare il "rifiuto" in "risorsa". Per la prima volta la questione rifiuti dovrebbe diventare priorità scientifica nazionale finalizzata non solo alla ricerca di soluzioni industriali e tecnologiche avanzate ma anche alla riduzione della conflittualità sociale dovuta alla totale disinformazione, e al miglioramento della qualità della vita, liberandola dall'inquinamento dei malaffari locali. La ricerca avrà anche lo scopo di definire un modello gestionale in grado di ottimizzare tutta la filiera dei rifiuti e l'intero processo di reindustrializzazione, dalla raccolta alla trasformazione e all'utilizzo, compresa l'attività di comunicazione-informazione. Il rifiuto, quale materia prima-seconda, sarà fonte di ricchezza locale e di nuova occupazione. Nasceranno piattaforme industriali ed isole ecologiche sensibili gestite da soggetti misti (Università-Associazioni-Comuni-imprese private). E' un'occasione di coinvolgimento e di partnership che ben si adatta alla nostra idea. La Segreteria Nazionale ha messo a disposizione un ufficio per la raccolta delle adesioni di tutti i Soggetti interessati al programma. Ci auguriamo che le Comunità scientifiche e locali della Campania siano le prime a dare il loro contributo e la loro adesione a tale proposta. Bruno Frizzato |