Presentato a Trieste il coordinamento laico-riformista/L'incarico affidato al segretario della sezione del Pri Sergio Pacor

Rivolte al futuro le finalità dell'iniziativa

Si è tenuta a Trieste la conferenza stampa del coordinamento laico-riformista cui hanno aderito numerosi esponenti locali del P.R.I., P.S.I e P.L.I. oltre a esponenti di parti sociali di area laica.

Erano presenti le televisioni locali ed Il Piccolo, il più importante quotidiano di Trieste che ha dato nell'edizione odierna ampio spazio all'iniziativa.

Il coordinamento è stato affidato al segretario della locale sezione C.Fabricci del P.R.I. Sergio Pacor che ha richiamato nel suo intervento, le contiguità politiche tra la tradizione repubblicana, liberale e riformista perni dell'area laica risorgimentale anche se le finalità del coordinamento non sono volte al passato ma alla formulazione di proposizioni progettuali valide per il presente.

Ha confermato che in sede nazionale la presenza del P.R.I. e del P.S.I. al governo rappresentano l'ala riformista della Casa delle Libertà.

A Trieste peraltro la situazione è al presente diversa essendo le componenti dell'odierno cartello laico non presenti nella maggioranza di Comune e Provincia (centro destra) e Regione (centro sinistra).

L'iniziativa ha continuato il repubblicano Pacor è stata determinata dalla preoccupazione e delusione per la carenza di idee innovative e valutazioni sia delle forze di governo che di quelle di opposizione.

Andrebbe rivisto l'assetto istituzionale perché la regione speciale di confine dei tempi della guerra fredda non serve più. Trieste è porto. E un nuovo statuto dovrebbe partire da questo caposaldo. Si è inoltre assistito al silenzio di Trieste sul nuovo statuto regionale.

Euro regione, nome affascinante, non vuol dire nulla se non si pensa ad un riposizionamento geo-strategico di Trieste come piattaforma logistica d'entrata in Europa di un'area balcanica, mediterranea e in un domani non tanto remoto dell'Estremo Oriente.

La dimensione regionale dell'iniziativa comporta alcuni corollari: non affrontare tanto per citare, l'integrazione aeroportuale di Ronchi con il veneto è un suicidio.

Non pensare al nostro sistema universitario e della ricerca come ad un sistema aperto a questi paesi (utilizzando fondi comunitari e della cooperazione internazionale) ma introflesso in una dimensione locale è sbagliato. Non accorgersi che l'integrazione economica della nuova Europa e del Nord Est passa attraverso una "nuova qualità" di Trieste è miope.

Il segretario regionale del P.S.I. Gianfranco Carbone nel suo intervento ha osservato. "Se il mondo è cambiato vanno cambiate le forme delle istituzioni, il modo di ragionare, le priorità. Si parla di mercato ma si pratica la piccola clientela favoriti – si consenta – da un sistema elettorale che deve guadagnare il consenso marginale. Nel nuovo stato sociale la priorità dovrebbe essere il cittadino consumatore (con tariffe abbassate dei servizi pubblici, con un sistema commerciale che consenta di calmierare i prezzi, con servizi pubblici, con un sistema commerciale che consenta di calmierare i prezzi, con servizi pubblici a basso costo e vorrei che su questi parametri venissero prese le decisioni sulle multiutiliy e sul piano commerciale). Per arrivare a ciò anche le pubbliche amministrazioni dovrebbero essere in grado di tagliare spese, semplificare procedure, liberalizzare effettivamente il mercato e invece assistiamo al finanziamento delle "mille sciocchezze in piazza".

Alla fine crediamo che il vero riformismo sia una rivoluzione copernicana del sistema pubblico e non l'adeguamento di un sistema che sta sommando ai mali della prima repubblica quelli tutti propri della seconda. Un secolo fa i riformisti costruirono il welfare state, oggi devono costruire una nuova welfare state, oggi devono costruire una nuova welfare community con uno stato "leggero" che tuteli i bisogni essenziali ma aiuti i merti e le capacità a realizzarsi.

Dopo ulteriori interventi di membri del coordinamento, il coordinatore Sergio Pacor ha concluso denunciando in sintesi carenza di progettualità sugli snodi più significativi del futuro di Trieste e della Regione; destino delle aree portuali, articolazione e progettazione del centro di fisica e dell'area di ricerca anche alla luce della distrettualizzazione in atto, intersezione tra ricerca ed industria alla luce delle esigenze della innovazione, destino inevitabile dello sviluppo.

E' stato preannunciato un manifesto appello per il rinascimento della politica che è in fase di elaborazione che avrà la massima diffusione regionale oltre all'avvio di collegamento con le altre realtà che si stanno articolando a livello nazionale in primo luogo nel vicino Veneto per approfondire tematiche comuni senza fondare nuovi soggetti politici ma per incrementare il consenso ai partiti che restano il riferimento naturale nel coordinamento ed i cui simboli compariranno nel manifesto in elaborazione.

Pri Trieste