Le riflessioni di un neo-repubblicano/L'importanza di un simbolo storico

"Porre l'Edera al di sopra dei due schieramenti"

Sull'argomento delle alleanze tra i laici, pubblichiamo oggi l'intervento di Carlo Bassi. Contiamo, su un tema per noi così importante, di proseguire il dibattito.

di Carlo Bassi

Interessante, indubbiamente interessante il dibattito in corso su "La Voce" sull'alleanza tra le forze laiche.

Di tutti, Vita, Collura , Giacalone , Bruno ho condiviso qualcosa , ma da tutti mi allontanano una serie di riflessioni da "neo- repubblicano" e quindi da ex " repubblicano inconsapevole " .

Premetto che sono decisamente dalla parte di coloro che pensano che presentarsi alle prossime elezioni con simbolo e liste proprie sia la cosa più corretta. Anzi, sono convinto che sia una grande opportunità ! Abbiamo la possibilità di presentare il nostro simbolo a tanti che non lo ricordano nemmeno più. Ai tanti che ne sentono il bisogno.

Ma da "neo ­ repubblicano" vorrei che le motivazioni di questa scelta non fossero dettate e tanto meno motivate né - solo - come opportunità "elettoralistiche " (andare alla conta) né ­ troppo - da considerazioni di tipo politico ("il centro destra è così ed il centro sinistra è colà").

E quindi vengo alle riflessione che mi fan "sentire lontano" dalle analisi di coloro che mi hanno preceduto .

Riflessioni di chi, prima di diventare un " neo ­ repubblicano ", da tempo era uno dei tanti "repubblicani inconsapevoli".

E allora proviamo a pensare come uno di questi.

Innanzitutto la domanda d'obbligo che ci verrebbe posta è: "a quale elettorato vi rivolgete voi del PRI? E con quali risposte?"

E mentre ci viene posta questa domanda noi siamo così sicuri che ai tanti in attesa, potremmo rispondere che stiamo preoccupandoci di dar vita ad una cosiddetta alleanza laica?

Siamo proprio sicuri che quella classe dirigente del nord delusa e "affaticata" , piuttosto che quell'imprenditoria del centro ­nord in sofferenza sul piano della competizione internazionale o i giovani "esuberanti" del sud si sentirebbero più "rassicurati " se vicino al simbolo del PRI dovessero apparire i simboli e i volti di De Michelis, Emma Bonino o Marco Pannella?

Oppure pensiamo che le probabilità di intercettarne il voto siano più alte proponendo loro risposte ragionevoli anche solo ad alcune delle loro esigenze?

Parliamo poi di alleanze . Il "repubblicano inconsapevole" è uomo colto , informato e consapevole che la politica si fa anche con il peso dei numeri e ci chiederebbe: "per mettere insieme chi? Le "briciole" del partito socialista sommate a quelle dei liberali e dei socialdemocratici , insaporite poi da quelle dei radicali?"

Alleanze ? Per sommare cosa? Le alleanze tra "deboli" producono solo "deboli alleanze" e le deboli alleanze non durano oltre la prima spartizione delle poche poltrone lasciate ancora disponibili.

E poi in politica- ci direbbe ancora- 2+2 è più facile che faccia 3 (o addirittura 2,5) piuttosto che 4.

Allora cosa dovrebbe fare il PRI per i tanti "repubblicani inconsapevoli" in attesa?

A seguire il dibattito sembra che le soluzioni possibili siano solo due: aggregare forze ( tutte deboli elettoralmente) attorno a punti condivisi come dice Giacalone , oppure scegliere "sic et simpliciter" la coalizione di centro destra perché ,tanto , sia questa che quella di centro sinistra, ci deludono ma questo è quello che offre il mercato.

E' questo il ruolo del partito dei programmi e delle proposte? Questo è il ruolo ambito dal PRI? E' questo ciò di cui ha bisogno il "suo" elettorato?

Se veramente siamo il Partito dei Programmi e delle Proposte, della Ragione e del Buon senso beh allora facciamolo!

Cominciamo col porci al di sopra della questione destra o sinistra essendo il PRI l'unico partito che per dignità e storia se lo può permettere.

E cominciamo a vantare questa come una scelta politica precisa e a dirlo chiaramente nobilitando così la nostra totale libertà di pensiero.

Elaboriamo programmi , proposte e modello culturale ( come chiede correttamente Riccardo Bruno) innanzitutto per il nostro elettorato e poi per chi , a destra o a sinistra, le può e le vuole accogliere, decidendo di conseguenza con chi allearsi.

E se tutto questo (programmi, proposte ,modello culturale ed elettorato) rappresentano la nostra diversità, cominciamo ad averne coscienza e a valorizzarle. Conseguenza naturale sarà che il mondo laico ,non i partiti cosiddetti laici che probabilmente non lo rappresentano nemmeno, ma l'elettorato più cosciente ed illuminato ( quello dell'equilibrio fra ammodernamento e conservazione) troverà naturale prestarci attenzione, confluire verso di noi per darci la forza per rappresentare l'area laica della società.

Un'area laica che abbia il PRI come interprete e che dialoghi senza pregiudiziali con chi a destra e a sinistra dimostri di prestarle attenzione.

Solo le alleanze tra "forti" hanno avvenire. Quanto meno possono puntare a durare per cinque anni di governo…Ed il nostro dovere è di arrivare a governare questo Paese con programmi e proposte da Repubblicani.