"Il Giorno" 10 novembre 2003/L'alternativa è la città metropolitana

"Province, l'inutile disputa fra Monza e Milano"

di Antonio Del Pennino

Non condivido né la soddisfazione di Piero Borghini per il voto con il quale la Camera ha approvato la proposta di legge per l'istituzione della provincia di Monza, né l'indignazione di Ombretta Colli per l'ipotesi, affacciata da Borghini, di abolire la Provincia di Milano.

Ho l'impressione che entrambi cadano in un errore di valutazione e ad entrambi sfugga che ancora una volta, sotto la pressione di richieste localistiche, o nella logica della conservazione dell'esistente, si rischia di perdere di vista il vero problema, che è quello di quali siano le forme di governo locale più idonee per affrontare i complessi problemi dell'area milanese e della Brianza.

E' infatti indiscutibile che l'istituto "Provincia" non è strumento adeguato per risolvere i molteplici problemi che si pongono in una grande concentrazione urbana quale è quella che abbraccia non solo Milano e il suo immediato hinterland, ma anche un'ampia parte della fascia briantea.

La richiesta di istituzione di una nuova provincia, quando non risponde ad aspirazioni corporative del ceto politico locale, ma è espressione di una richiesta proveniente dai ceti produttivi, non riguarda tanto l'istituzione di un diverso organo di governo territoriale, quanto piuttosto l'esigenza del decentramento di alcuni servizi statali o regionali che, sulla base delle disposizioni vigenti , già è possibile attuare nel presente ordinamento.

Diverso è il problema di un ente locale capace di effettivo governo del territorio, di programmazione e di gestione degli interventi necessari al suo sviluppo e al sostegno delle attività produttive in esso presenti.

Ma questi compiti non potrà assolvere l'istituenda provincia di Monza, come non li può assolvere la attuale provincia di Milano.

Non a caso nella novella che ha riformato il Titolo V della Costituzione è stata introdotta la previsione della Città metropolitana, di un soggetto istituzionale, cioè, che sia dotato di reali poteri che consentano di assicurare un equilibrato sviluppo del territorio, nel rispetto delle diverse vocazioni, e un'adeguata rete di servizi.

L'istituzione della provincia di Monza come la difesa della vecchia provincia di Milano non fanno fare nessun passo avanti.

Occorre rovesciare i termini del problema.

Individuare prima qual è l'ambito territoriale della Città metropolitana, definire i poteri del nuovo soggetto che dovrà assorbire una vasta area della vecchia provincia di Milano, e poi decidere sul livello di governo sovracomunale per i comuni che nella città metropolitana non dovessero rientrare.

Mi auguro - e mi impegnerò in questo senso - che nel passaggio al Senato si riesca a porre il problema nei suoi giusti termini, evitando di imboccare strade che servono solo a creare illusioni e speranze destinate a svanire in un breve arco di tempo.