Emilia Romagna: il documento della minoranza della Direzione regionale del Pri Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il documento approvato a maggioranza dalla direzione regionale dell'Emilia Romagna; nella stessa riunione il gruppo di minoranza ha proposto un altro documento che pubblichiamo. "La Direzione Regionale del P.R.I. riunitasi a Forlì il 27 Ottobre 2004, venuta a conoscenza della apposizione della firma del Segretario Regionale W. Valbonesi al documento politico di appoggio alla candidatura di Vasco Errani per le prossime Elezioni Regionali, esprime viva riprovazione per un atto politico assunto in violazione delle più elementari regole della democrazia non avendo mai alcun organo statutario del P.R.I. discusso ed approvato tale impegno considerato essere ad avviso della Direzione Regionale del P.R.I. dell'Emilia Romagna ormai senza motivazioni la presenza del P.R.I. nell'attuale maggioranza di centro destra che evidenzia una contraddittoria e quindi debole azione di Governo alla quale però non si contrappone un'organica proposta politica del centro sinistra rispondente ai problemi complessi del Paese propone che, proprio per le valutazioni su esposte il P.R.I., in previsione delle prossime scadenze elettorale, si faccia promotore di un'azione politica tendente a dar vita ad una alleanza laica che riproponga i temi programmatici che sono da sempre patrimonio della nostra cultura: 1) Una politica estera atlantica unico strumento atto a fronteggiare il dilagante terrorismo figlio dell'integralismo islamico cresciuto soprattutto a causa dell'inconsistenza e contraddittorietà di una politica Europea la cui responsabilità ricade in gran parte sulla Francia e la Germania. 2) Una politica economica di sviluppo che sappia concretizzare iniziative in campo energetico tali da ridurre la dipendenza petrolifera. 3) Liberalizzazione eliminando vincoli burocratici e soprattutto abrogazione di tutte le leggi sugli albi professionali. 4) Affermazione piena di libertà di ricerca scientifica e pieno appoggio alle campagne referendarie sui diritti civili. 5) Definizione di misure di riduzione della spesa pubblica al di sotto del 40% del PIL per liberare consistenti finanziamenti per il mezzogiorno, ricerca e sviluppo. La riduzione delle imposte è auspicabile pur nel mantenimento della giusta progressività.6) Riduzione dell'IRAP fino alla sua eliminazione per ridurre il peso che di fatto impedisce un decollo dell'industria ed un aumento dell'occupazione. 7) Pur confermando le esigenze di riorganizzazione dello Stato e di maggior responsabilità delle autonomie locali non si ritiene possa essere accettato un federalismo bislacco quale quello proposto dal C.D. che porterà alla bancarotta o all'aumento esponenziale delle imposte locali. In questo quadro si ritiene che una seria politica autonomista debba prevedere l'abolizione delle Province e la drastica riduzione del numero dei Comuni. 8) Constatato quindi che le attuali leggi elettorali hanno rafforzato le ali estreme dei due schieramenti si ipotizza un ritorno al proporzionale che pur modificato per ovviare al problema della stabilità (sfiducia costruttiva) possa ridare voce a quella parte dell'elettorato che sempre più si rifugia nel non voto. E' bene precisare inoltre che le Elezioni Regionali avranno grande valenza politica, nelle quali verrà sperimentata la G.A.D. (Grande Alleanza Democratica) che si basa essenzialmente sull'asse Prodi-Bertinotti emarginando di fatto anche quella parte liberal dei D.S. che ha tentato senza fortuna di contrastare questa egemonia (vedi il Riformista art. di De Benedetti e Salvati). In una tale alleanza il ruolo del P.R.I. sarebbe assolutamente marginale e tra l'altro ci confonderebbe con i Repubblicani Europei che tale scelta di campo hanno già compiuto con la conseguenza diretta di indebolire il P.R.I. e rendere ancora più difficoltosa la possibilità di modifica della linea politica scaturita dai congressi Nazionali. Inoltre il P.R.I. perderebbe anche la funzione di stimolo nei confronti di una sinistra che purtroppo sta seguendo una strada in contro tendenza rispetto a quella che avremmo auspicato. Al contrario l'alleanza laica oltre che garantire l'utilizzo del simbolo, permetterebbe al P.R.I. Emiliano Romagnolo quella libertà di azione che garantisce al P.R.I. stesso un ruolo ed una prospettiva anche elettorale che altrimenti non avrebbe. Mario Guidazzi |