L'approvazione della Finanziaria con i provvedimenti per Regioni ed Enti locali/Modificato il Patto di stabilità per i Comuni ai fini degli obiettivi europei. Stretta per le consulenze

Con il passaggio al Senato necessarie ulteriori modifiche

di Pino Vita*

La Camera ha approvato, dopo il ritiro degli emendamenti sia della maggioranza che dell'opposizione, la legge Finanziaria per il 2005 che modifica il Patto di stabilità per i Comuni, con regole che vincolano a nuovi parametri il bilancio degli enti locali in maniera da consentire al governo di centrare gli obiettivi europei.

Le misure contenute nella legge prevedono il blocco delle addizionali fino al 2006 per tutti gli enti locali, mentre nel triennio 2005-2007 i comuni che non si siano mai avvalsi della facoltà di applicare l'addizionale potranno fare ricorso alla leva fiscale, sia pure nei limiti dello 0,1%,

Viene stabilito, inoltre, che province e comuni con più di 3mila abitanti e le comunità montane con oltre 10mila abitanti, potranno incrementare la spesa annua dell'11,5% rispetto alla media del triennio 2001-2003. In particolare tale aumento interesserà gli enti locali che nel triennio hanno registrato una spesa corrente media pro-capite inferiore a quella media pro capite della classe demografica di appartenenza. Per gli altri enti locali l'incremento sarà' del 10%.

Per il 2005 la spesa corrente e in conto capitale delle Regioni non potrà essere superiore alla corrispondente spesa del 2003 incrementata del 4,8%. Per gli anni 2006 e 2007 sarà invece applicato un incremento del 2% alla spesa corrente e in conto capitale di tutti gli enti locali. Da questo calcolo resteranno escluse le spese per il personale, per la sanità, quelle derivanti dall'acquisizione di partecipazioni azionarie e di altre attività finanziarie, da conferimenti di capitale e dalla concessione di crediti. Saranno, inoltre, escluse le spese per trasferimenti destinate alle amministrazioni pubbliche e quelle connesse agli interventi a favore di minori sottoposti ai provvedimenti dell'Autorità giudiziaria e minorile.

Soltanto per l'anno 2005 il calcolo delle spese viene fatto al netto di quelle in conto capitale che siano state finanziate dai fondi Ue.

Gli enti possono superare il tetto di spesa solo per gli investimenti e nei limiti delle entrate derivanti da alienazione dei beni immobili, mobili e delle erogazioni a titolo gratuito e di liberalità.

Gli enti locali che non rispettano i vincoli del Patto di Stabilità interno non potranno, nel 2006, assumere personale a qualsiasi titolo; ricorrere all'indebitamento per fare investimenti ed effettuare spese per l'acquisto di beni e servizi in misura superiore a quanto speso nell'ultimo anno in cui e' stato rispettato il Patto. Nel caso in cui l'ente sia risultato sempre inadempiente non potrà andare oltre alle spese effettuate nel 2004 ridotte del 10%.

Viene inoltre istituito un Fondo ‘ad hoc' per il 2005 pari a 250milioni di euro presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti che dovrà anticipare le spese in conto capitale degli enti locali che eccedono il limite di spesa stabilito dalla Finanziaria. Le anticipazioni devono essere estinte dagli enti locali entro il 31 dicembre 2006 e i relativi interessi, valutati in 10 milioni di euro, sono a carico del bilancio statale. Le anticipazioni sono corrisposte dalla Cassa depositi e prestiti secondo le priorità fissate dal Cipe. Per il 2005 viene istituito, presso il Ministero dell'Interno, il Fondo di 10 mln di euro per il rimborso agli enti locali delle minori entrate che deriveranno dall'abolizione del credito di imposta.

Un'altra stretta riguarderà i nuovi mutui contratti dagli enti locali che per poter accedere ai prestiti ed altre forme di finanziamento dovranno ulteriormente ridurre il loro livello di indebitamento complessivo. In pratica, l'ente locale potrà contrarre nuovi mutui solo se l'importo annuale degli interessi, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, non supera il 12% della somma fra entrate proprie, tariffe e trasferimenti. In precedenza la percentuale fissata era pari al 25%. Gli enti che sfiorano il tetto del 12% dovranno riportare la spesa per interessi entro parametri precisi nell'arco dei prossimi 9 anni: non oltre il 20% per il 2008, entro il 16% nell'esercizio 2010 ed entro il 12% per la fine del 2013.

Viene infine autorizzata la spesa di 201,5 mln di euro per l'anno 2005, di 176,5 mln di euro per il 2006 e 170,5 mln per il 2007 per la concessione di contributi statali al finanziamento di interventi diretti a ‘'tutelare l'ambiente e i beni culturali''. Le risorse per le coperture saranno reperite tagliando di 15 milioni di euro il Fondo nazionale per il sostegno della progettazione delle Opere pubbliche di regioni ed enti locali; riducendo di 50 milioni di euro per l'anno 2005 i fondi nazionali per la realizzazione di infrastrutture di interesse locale ed anche utilizzando parte dei fondi già assegnati ai diversi Ministeri.

La Finanziaria ha rinviato l'esame degli estimi catastali e dei studi di settore e ha fatto sparire dal testo la Polizza obbligatoria anticalamità sulla casa, mentre ha, invece, dato via libera alla confezione "monodose" per i farmaci.

Non è passata la norma per Roma che doveva garantire finanziamenti speciali alla capitale, ed è stata accantonata quella che prevedeva il condono per i beni archeologici detenuti illegalmente da privati cittadini e sulla quale il comitato di segreteria del Pri aveva espresso la sua netta contrarietà.

Stretta del 10% sulle auto blu dei ministeri e giro di vite anche sulle consulenze per gli enti locali che dovranno essere, "adeguatamente motivate con specifico riferimento all'assenza di strutture organizzative o professionalità interne all'Ente''. L'atto di affidamento di incarichi di studio o ricerca dovrà inoltre essere corredato della valutazione dell'Organo di revisione economico-finanziario dell'ente locale e trasmesso alla Corte di Conti. Per l'anno 2005 i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni comminate per illeciti in ambito edilizio potranno essere destinati al finanziamento di spese correnti entro il limite del 50%. Inasprite le sanzioni per le infrazioni al divieto di fumare che aumentano del 10% per cui si passa dall'attuale fascia che va da 25 euro a 27,50 ad un'altra che va da 250 a 275.

Si tratta di misure che seguiremo nel corso dell'iter della legge finanziaria 2005 he è ora passata all'esame del Senato.

*Responsabile nazionale Pri Enti locali