Finanziaria 2006: un vertice con Berlusconi per le scelte definitive/Intesa sul contributo alla famiglia. Riserve di Nucara sulla destinazione di 500 milioni di euro Nuovi fondi per la ricerca e le forze dell'ordine Il confronto fra il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, presenti il ministro Tremonti, il viceministro Vegas, il ministro La Loggia e il sottosegretario Letta, con le Regioni e gli Enti locali, la scorsa settimana, è stato interlocutorio e il Governo ha chiesto altro tempo per decidere sul fondo per le politiche sociali e il recupero dei 500 milioni di euro mancanti. Al termine del vertice la delusione di governatori e sindaci era palese ed è apparsa evidente nella sala stampa di palazzo Chigi, nelle dichiarazioni del presidente Errani, affiancato da Veltroni, De Poli, Marrazzo e Loiero. "Le Regioni e le autonomie - aveva detto il presidente della Conferenza- solo per responsabilità istituzionale hanno accettato di aspettare ancora una settimana per avere una risposta dal presidente del Consiglio: risposta - aveva aggiunto - dovuta non tanto alle Regioni o ai sindaci, quanto ai cittadini di questo Paese". Sull'impegno preso personalmente dal presidente del consiglio per risolvere la questione del fondo delle politiche sociali che rimane ancora sul tappeto, Errani aveva aggiunto che si tratta di "un impegno sostanziale e aspettiamo la prossima settimana per vedere dove sarà la copertura". Sull'impegno di Berlusconi dello stesso parere era stato il coordinatore della Commissione politiche sociali per la conferenza delle Regioni Antonio De Poli che aveva detto: "Credo che la parola sia importante per tutti noi, a maggior ragione per il presidente del consiglio". Occorrerà ancora attendere un'altra settimana per sapere se e quando arriveranno nelle casse di Regioni ed Enti locali i 500 milioni di euro che mancano all'appello per il Fondo sociale 2005, cui erano destinati 1 miliardo e 28 milioni di euro, ma solo 518 sono stati già stanziati. Le Regioni, Province Comuni e Comunità montane, insieme alle associazioni di settore e di volontariato si erano date un appuntamento a Roma, la scorsa settimana, per un iniziativa sull'emergenza dovuta al taglio delle politiche sociali. Sempre sul tema, il sottosegretario al Welfare, Maria Grazia Sestini, che partecipava nello stesso giorno ad un altro seminario organizzato dalla Federazione opere accoglienza minori, aveva dichiarato : ‘'Sui tagli al Fondo sociale le Regioni hanno ragione. Un miliardo di euro avevamo promesso e questa cifra dobbiamo dare loro''. Ma dopo l'incontro con Berlusconi il tono del confronto è salito: non è solo il problema delle politiche sociali ad agitare le regioni e le autonomie locali, ma l'intero impianto della Finanziaria. Secondo gli enti locali in questa legge finanziaria si parla di distretti ma non c'è nessun tipo di relazione con le Regioni e il territorio ed inoltre manca qualsiasi coinvolgimento delle autonomie locali, per cui va cambiata l'impostazione, altrimenti le risposte che verranno non saranno positive per il Paese. "Noi siamo istituzioni - ha detto Errani - e il nostro compito non è fare opposizione, ma governare''. La contestazione alla Finanziaria non riguarda solo i soldi per le politiche sociali. Le Regioni chiedono che questo danaro sia immesso nella rete del sistema sociale, rendendo protagoniste le stesse istituzioni, e che non venga, invece, distribuito durante una riunione della sola maggioranza. Per Errani: "la battaglia delle Regioni non e' una battaglia per ottenere qualche euro in più, ma per difendere i servizi diretti alle persone, a partire da quelle più bisognose. Con questa iniziativa vogliamo dire no a un fatto gravissimo: il tentativo di impedire la nostra partecipazione al governo del paese, che rischia di indebolire la qualità della nostra democrazia''. La conferenza stampa, seguita all riunione di Palazzo Chigi, è stata per le Regioni un'occasione per rifiutare la campagna che sarebbe stata montata a proposito dei presunti sprechi da parte degli enti locali, dichiarandosi pronte a discutere su tutti i possibili sprechi. Le stesse hanno chiarito con forza che la discussione sul taglio del 50% al fondo sociale non si fa parlando di auto blu, ma della reale impossibilita' di erogare servizi fondamentali a cui i cittadini hanno diritto. Errani ha ricordato che nel corso del vertice con il Governo a Palazzo Chigi aveva anche richiamato l'attenzione del presidente del consiglio su due capitoli emersi con forza negli ultimi tempi: la questione sociale del Mezzogiorno e l'emergenza dell'ordine pubblico in Calabria. Ricordando anocoa di avere sottolineato ai partecipanti al vertice l'assoluta necessità di adottare, nei confronti delle altre regioni a statuto speciale, lo stesso metodo di rapporti che aveva portato il Governo a trovare una conclusione positiva al contenzioso aperto dalla Regione Sicilia. Dopo il vertice, Regioni ed Enti locali avevano dichiarato che senza risposte precise avrebbero messo in campo una nuova iniziativa di protesta per il prossimo10 novembre. In fondo era quello che cercavano per sottolineare la loro linea di opposizione alla maggioranza di governo, che da parte sua stava facendo di tutto per trovare motivi di divisione. Infatti, la discussione sulla Finanziaria e sulla ripartizione dei fondi per la famiglia è stata, successivamente, oggetto di nuovi incontri e discussioni, con esiti incerti, tra le forze di maggioranza sino a continuare, in ultimo, in una riunione dei massimi esponenti di maggioranza con Berlusconi per valutare le scelte definitive. Il vertice , nel quale è stata trovata l'intesa per riportare il fondo sulla famiglia a 1.140 milioni di euro, si è chiuso con la sottoscrizione di un documento per l'impiego di 500 milioni di euro, ancora disponibili , secondo quanto dichiarato in apertura della stessa una riunione dal ministro Tremonti. Il segretario nazionale del Pri Nucara ha espresso in quella sede le sue riserve, sottolineando l'esigenza dei repubblicani che parte dei fondi fosse indirizzata, in particolare, a favore e della cultura e delle forze dell'ordine. Neanche questa volta c'è stata la completa unanimità tra le forze di maggioranza, ma in questa occasione il motivo era più che valido. Pino Vita, responsabile nazionale Pri Enti locali |