"Il Gazzettino" 19 ottobre/L'INTERVISTA-Il repubblicano presidente della commissione Finanze della Camera non ha dubbi sulla necessità di allontanare il Governatore La Malfa: il premier tolga la fiducia a Fazio "Ha perso un'elevata base morale. Non è distante dagli interessi di alcuni istituti di credito, ha un legame stretto con la Banca di Roma" Silvio Berlusconi, a nome del governo, dovrebbe togliere "la fiducia" al Governatore di Bankitalia Antonio Fazio, che avrebbe ormai perduto la sua posizione di "assoluta imparzialità". Non è il consiglio di un pericoloso sovversivo, ma di Giorgio La Malfa , Pri, presidente della commissione Finanze della Camera. "Storicamente - spiega - sono sempre stato dalla parte di via Nazionale, e continuo ad essere dalla parte di Bankitalia, ma non dalla parte di questo Governatore". Perché? "Perché Fazio non è sufficientemente distante dagli interessi politici e dalle condizioni di singole banche per garantire la posizione di assoluta imparzialità che è a fondamento del prestigio del Governatore. Invece ha un legame troppo stretto con una banca, peraltro in grave difficoltà, la Banca di Roma, e ha ormai perso quel che gli inglesi chiamerebbero "high moral ground", "un'elevata base morale". Ecco perché dobbiamo augurarci che Berlusconi tenga fede al principio da lui stesso enunciato venerdì a Bruxelles: i Governatori delle banche centrali devono sempre godere della piena fiducia dei governo di cui sono espressione". In questo caso la fiducia non c'è? "Il presidente del Consiglio aveva appena finito di dire che Trichet era stato designato al vertice della Bce con il voto di tutti. Non è difficile leggere tra le righe". Scusi, ma Fazio ha sostenuto che il Cicr deve riunirsi per deliberare, mentre sul caso Cirio sono ancora in corso accertamenti... "Non divaghiamo. Se sulla vicenda dei bond Cirio, ad un anno di distanza dall'esplosione dello scandalo, la Banca d'Italia ha ancora bisogno di tempo, nonostante gli amplissimi poteri di cui dispone, significa che non è abbastanza efficiente. Se invece non vuole dirci che cosa è successo, perché una delle principali banche coinvolte è la Banca di Roma, eccoci tornati al problema dell'"high moral ground". Guardi che non dovrebbe essere troppo difficile rispondere alla domanda centrale". Quale? "A che cosa sono serviti l'emissione dei bond Cirio in Lussemburgo e il loro collocamento da parte del sistema bancario? Se, come sembrano pensare i magistrati, sono serviti ad alleggerire la posizione delle banche stesse nei confronti della Cirio, vuol dire che alcuni istituti bancari, valendosi delle loro conoscenza delle reali condizioni del debitore Cirio, lo hanno incoraggiato ad offrire un certo rendimento ai risparmiatori ben sapendo che la promessa non poteva essere mantenuta. E intanto le banche si sono fatte rimborsare. Quanto dobbiamo aspettare per sapere dalla Banca d'Italia se questo è avvenuto o no?". In via Nazionale ora dicono che i controlli sugli intermediari spettano alla Consob... "Non credo, se gli intermediari sono banche. E comunque la Consob è arrivata al punto di invocare sulla vicenda la "solidarietà" del sistema bancario. Quindi è nel mondo delle banche che bisogna cercare le eventuali responsabilità". Che risvolti politici ha lo scontro Tremonti-Fazio? "Una parte della sinistra, secondo me, immagina di poter ripetere l'operazione del 1994, questa volta non con la Lega, ma con pezzi più importanti del governo Berlusconi, An e l'Udc. Mettere insieme queste forze in un governo politico è impossibile, ma è pensabile farlo sotto l'ombrello di un esecutivo tecnico. E chi potrebbe guidarlo se non il rappresentante di un'autorità indipendente, assai critico con la politica economica del governo, graditissimo al mondo cattolico? Io non so se questo disegno esiste, se qualcuno lo condivide nella maggioranza. So che non mi piace affatto". Come si esce dall'attuale impasse? "O l'inamovibilità di Fazio è come quella del Papa, oppure mi pare difficile che, in un regime dove si può cambiare anche il Presidente della Repubblica, sia intoccabile solo la poltrona del Governatore, peraltro ormai privo della funzione monetaria. La nomina senza scadenza, in realtà, implica che il Governatore debba sempre godere della piena fiducia dell'esecutivo in carica. Guido Carli, ad esempio, ebbe la sensibilità di offrire le sue dimissioni, quando mio padre assunse nel 1973 l'incarico di ministro del Tesoro e credo che l'abbia fatto anche in altre occasioni. Si dice addirittura, ma è una tradizione orale che non posso controlla re, che una lettera di Luigi Einaudi raccomandi ai successori di rassegnare le dimissioni dopo dieci anni di permanenza in carica. A mio avviso, se il presidente del Consiglio gli comunica a nome del governo che il rapporto di fiducia non sussiste più, al Governatore non resta che andarsene". Lei consiglia a Berlusconi di compiere questo passo? "Al posto suo l'avrei già fatto". Andrea Bianchi |