Emilia Romagna: Documento della Direzione Regionale del Pri La direzione regionale del PRI dell'Emilia-Romagna esprime seria preoccupazione per la situazione di grave crisi di identità politica e programmatica in cui si dibatte ormai da anni il Partito Repubblicano Italiano, a causa delle numerose incomprensibili decisioni assunte dalla maggioranza e dalla dirigenza del Partito, a partire dalla collocazione nel centrodestra, che sono sempre state criticate dal partito emiliano romagnolo e che oggi trovano conferma nel modo di governare il Paese. Anche quando il partito repubblicano nazionale pare assumere posizioni critiche su alcuni aspetti dell'attività di governo - come legge finanziaria, riforma costituzionale, legge sulla procreazione assistita, legge elettorale, legge sui condoni edilizi anche in zone protette, legge sugli OGM, verifica di governo - lamentando problemi di metodo e di visibilità (denunce peraltro cadute nell'indifferenza più assoluta), non arriva mai a trarne le conseguenze politiche, manifestando la propria subalternità alla maggioranza di governo e a Berlusconi e finendo per diventare corresponsabile del malgoverno. In particolare sui temi dello sviluppo economico e del rigore finanziario, la Finanziaria presentata dal governo è insoddisfacente perché non risana i conti pubblici, non promuove sviluppo, anzi taglia lo sviluppo del Mezzogiorno, non prevede sufficienti risorse per la ricerca scientifica e tecnologica, e per attuare la riforma scolastica, non fa gli investimenti sulle grandi infrastrutture necessarie ad ammodernare il paese, costringe gli enti locali a diventare gabellieri o a tagliare servizi essenziali per i cittadini, propone uno sgravio fiscale elettoralistico senza indicarne la copertura finanziaria. La lotta al terrorismo e la politica estera filo-americana ed occidentale, che pur la direzione regionale condivide, non possono essere l'alibi dietro cui ci si ripara per giustificare ogni forma di malgoverno o di conflitto di interessi. E comunque, di fronte agli sviluppi che emergono nella difficoltà gestionali post belliche esistono, nella sinistra democratica mondiale, possibilità di mantenere la stessa collocazione di politica internazionale su posizioni più garantiste della coesistenza, della fermezza nella lotta al terrorismo e della democratizzazione dell'Iraq, anche sostenendo posizioni meno estremiste di quelle del Presidente Bush, come il dibattito interno agli stessi Usa dimostra. La direzione regionale denuncia le gravi carenze di linea politica del Partito che, oltre alla innaturale alleanza con una destra populista e monopolista, ha ormai abbandonato ogni approfondimento programmatico e la prospettiva di creare in Italia un polo repubblicano - liberal democratico, per appiattirsi in una alleanza laico-socialista che non può che ulteriormente snaturare e penalizzare il ruolo del PRI. Alleanza nella quale peraltro il PRI nazionale, dopo alcuni incontri preliminari, sembra non avere un ruolo né una proposta originale e che nella nostra regione si tramuterebbe in un inutile trasfusione di sangue al nuovo PSI e ai Radicali ammesso che si superasse il quorum necessario. La direzione regionale del Pri dell'Emilia-Romagna afferma, invece, la strategicità della prospettiva Repubblicana-liberaldemocratica quale progetto politico del PRI, e rimane fedele a tale prospettiva per la quale intende impegnarsi e confrontarsi in tutte le sedi e con tutte le realtà che credono nel proseguimento di tale obiettivo. In presenza, tuttavia, di un sistema bipolare, l'obbiettivo primario è costituito, a partire dalle elezioni regionali 2005, dalla necessità di sconfiggere il centro-destra che sta distruggendo sia il tessuto delle autonomie locali sia l'unita del paese, sia il concetto stesso di democrazia parlamentare, incapace come è di dare all'Italia una prospettiva di sviluppo equilibrato e duraturo. A questo scopo la direzione regionale indica, con questi obiettivi e per queste ragioni, nelle alleanze di centro-sinistra la collocazione del Partito repubblicano. Questo ancor di più in Emilia-Romagna, dove il giudizio sulla nostra partecipazione alla maggioranza di centro-sinistra è stato più volte giudicato positivo dal PRI. Per questo è stato opportuno partecipare da subito, con le altre componenti del centro-sinistra, alla indicazione del candidato presidente Vasco Errani per iniziare un confronto programmatico e politico dal cui esito dipenderà la nostra definitiva collocazione. La direzione regionale in previsione del congresso nazionale di febbraio provvederà alla elaborazione di una piattaforma politico-programmatica, che, insieme alle valutazioni di ordine politico sopra esposte, costituirà la base di un confronto da avviare in una apposita conferenza politico-programmatica che coinvolga tutti i repubblicani italiani interessati al progetto di rilancio dell'identità repubblicana. La direzione regionale giudica positivamente la decisione di procedere alla nomina di una commissione paritetica che in previsione del congresso nazionale di febbraio esamini lo statuto, il regolamento e il tesseramento per fare la necessaria trasparenza su di un congresso che deve essere scevro di qualsiasi sospetto per svolgersi nella dialettica e nel confronto delle linee politiche, con la necessaria tolleranza eliminando quel senso di rancore che permane in alcuni dirigenti di primo piano e che non giova certo a rasserenare il confronto. Fin da ora, la direzione regionale dell'Emilia-Romagna ritiene necessari profondi mutamenti per lo statuto in ordine all'effettiva e preventiva autonomia delle organizzazioni regionali e locali, nonché in ordine al meccanismo di determinazione dei voti congressuali che dovranno essere composti dai soli iscritti. La direzione regionale, infine, in previsione del consiglio nazionale fissato per il 13 novembre 2004 dove si decideranno data e sede del congresso nazionale, propone le località di Rimini e Forlì come sedi possibili del congresso nazionale di febbraio, impegnandosi anche organizzativamente affinché tutto si svolga nel migliore dei modi. Widmer Valbonesi segretario regionale Pri Emilia Romagna |