Studenti di Reggio Calabria, di ieri e dei nostri giorni Nella sala delle Colonne di Palazzo Marino a Roma, Francesco Nucara ha ricevuto ieri gli alunni della scuola "R. Piria" di Reggio Calabria, istituto nel quale si era diplomato nel 1958. Ad accogliere gli studenti anche due illustri alunni della scuola, anch'essi diplomati nel 1958 nello stesso istituto: Pietro Larizza e Andrea Monorchio. Il primo già segretario generale della Uil e presidente del Cnel, il secondo già Ragioniere Generale dello Stato e attuale presidente della Holding Infrastrutture Spa. Prevista la presenza, poi annullata per sopravvenuti impegni, di Silvio Berlusconi e Marco Minniti, anch'egli nato a Reggio Calabria. I ragazzi erano accompagnati dai docenti. Ha introdotto gli interventi di saluto il preside La Marca e sono intervenuti poi l'ispettore Catalano e il prof. Geria. Di seguito l'intervento di Nucara. di Francesco Nucara Scriveva Giovanni Mosca nel suo indimenticabile "Ricordi di scuola", la cui prima edizione fu curata da Rizzoli nel 1939: "Io vi parlo qui del tempo in cui, ragazzi, andavamo a scuola; del tempo che vorremmo tornasse, ma è impossibile. Dei sogni, delle speranze che avevamo nel cuore; della nostra innocenza; delle lucciole che credevamo stelle perché piccolo piccolo era il nostro mondo, basso basso il nostro cielo. Vi parlo delle stesse cose che voi ricordate, e se ve le siete scordate v'aiuto a ricordarle. Di quelle cose perdute che voi ora ritrovate nei vostri figli e vorreste tanto sono belle che non le perdessero mai". Ed ancora, chiedeva lo scrittore nell'incipit del suo libro: "Siete mai tornati, da grandi, nella vostra antica scuola elementare?". Anche per noi, inevitabilmente, questo incontro, oggi, reca il sapore remoto della nostalgia che, nel suo significato etimologico, è "ritorno al paese": un metaforico ritrovare frammenti del passato che recano, tuttavia, un augurio ed una promessa. Così, vorrei dire, la nostra presenza -quella mia, quella di Andrea Monorchio e di Pietro Larizza- è una beffa per la matematica. Meglio, per chi pretende di interpretare la realtà attraverso modelli matematici o statistici. Noi tre -secondo questo tipo di approccio- risultavamo elementi di un insieme, quello degli abitanti di Reggio Calabria nell'immediato dopoguerra, all'inizio degli anni Cinquanta, abbastanza insignificante: intendo dire, per rilevanza numerica. Ancora più opaco era, in tale insieme, il nostro sottoinsieme di affettiva appartenenza: quello della popolazione studentesca. La guerra, oltre alle decimazioni fisiche, aveva soprattutto stroncato le velleità culturali: la scuola non era solo un lusso economico, ma quasi un superfluo di marca ideologica. Dunque, non eravamo in molti, adolescenti, a resistere alla tentazione di un lavoro immediato, investendo nell'ignoto della cultura. Ma, nell'ambito di tale sottoinsieme insulso, l'Istituto Tecnico "Piria", era davvero un microcosmo. Ora, l'aspetto straordinario è proprio questo: nonostante tale assoluta banalità ed insignificanza del dato numerico, la vita ha avuto agio sulla statistica; la fantasia del destino sulla matematica prevedibilità; il gioco del caso sull'intrigo dei numeri. A distanza di quasi mezzo secolo, l'irrilevante insieme numerico, banale sin quasi la precarietà, ha restituito tre vertici istituzionali, secondo un andamento evolutivo talmente imprevedibile da superare perfino le insondabili geometrie dei frattali. Un Ragioniere Generale dello Stato ed attuale Presidente della più grande holding di Stato; il Segretario Generale di uno dei più prestigiosi sindacati nazionali dei lavoratori; e, buon ultimo, un Segretario nazionale di un Partito minuscolo ma il più antico tra quelli rappresentati oggi in Parlamento: sono stati "concepiti" in quelle classi del Tecnico "Piria". Per chi è avvezzo a leggere la vita con gli occhiali di sondaggi e statistiche, è un colpo mortale. Larizza e Monorchio sono stati i numero uno, io sono soltanto il vice di qualcun altro ma con orgoglio rivendico invece il ruolo di segretario del piccolo ma glorioso Partito Repubblicano Italiano occupando indegnamente una carica di altissimo prestigio politico. E ancora Santo Versace, anch'egli invitato oggi, ma assente per impegni di lavoro, ha promesso che visiterà il Piria alla sua prima venuta a Reggio Calabria. E così il giornalista sportivo Tonino Raffa, Tonio Licordari, presidente dei giornalisti sportivi della Calabria. Perché, vedete, il mito americano ci ha trasmesso la realtà del "self made man" ed anche il nostro Presidente del Consiglio può interpretare perfettamente la favola del figlio della piccola borghesia che diviene potenza economica e politica. Tuttavia, per noi, è stato diverso. Pertanto, senza scomodare i numeri, oggi siamo qui in tre che hanno rappresentato e rappresentano in parte i vertici istituzionali del Paese. E che ciò abbia avuto origine da una folla appena più grande quella degli allievi del "Piria" di quegli anni - se tradisce la statistica, gonfia, però il cuore. Lo fa come solo il gioco della vita sa fare, ancora una volta impensabilmente, ancora una volta senza percorsi lineari: facendoci incontrare qui assieme ad altri studenti del "Piria", più numerosi di una volta, ma con i tratti di sempre. E non è per orgoglio di calabrese e di reggino "del Piria", che intravedo -tra voi che ci circondate oggi- un futuro Presidente della Camera, un probabile leader di Confindustria e, perché no, in omaggio al sapere, un Segretario dei Lincei. Forse che la statistica può impedire alla vita di respirare ed, insieme, di continuare a sognare? Un augurio ed una promessa, dicevo all'inizio, ed -al contempo- alle soglie delle attività del nuovo anno scolastico, un esempio di come, nell'arte dell'educare, vadano colte al volo anche le occasioni all'apparenza le più inidonee, per stabilire quel contatto con i giovani senza il quale "quella nobile arte traligna in ben altro, ma che nulla possiede dell'arte dell'educare". |