Intervista del vice sindaco di Reggio Calabria Gianni Rizzica sulle politiche per l'Università e il territorio/Il bando ministeriale per i "Contratti di quartiere" consente al Comune di dare risposte adeguate e aprire un dialogo con il mondo imprenditoriale Dall'Università e dagli Enti locali occasioni per un nuovo sviluppo Pubblichiamo un'intervista di Gianni Rizzica, componente della Direzione nazionale del Pri e vice-sindaco di Reggio Calabria con delega ai rapporti Universitari. Vice-sindaco la recente approvazione dei "Contratti di quartiere "costituisce un atto particolarmente significativo per la città…. "Non c'è dubbio: il programma messo a punto da questa Amministrazione Comunale in occasione del bando ministeriale per i "Contratti di quartiere" è indicato dalla capacità di questa Amministrazione Comunale di fornire risposte articolate ai problemi complessi del territorio, anche grazie a una capacità di dialogo con il mondo imprenditoriale del tutto nuova rispetto al passato, ma anche, e forse soprattutto, grazie a un diverso rapporto con l'Università". L'Università? Ma non è il luogo delle elucubrazioni fini a se stesse, del potere dei baronati, una torre d'avorio avulsa dalla realtà e dal territorio? "Ovviamente non è così, o meglio, non è sempre così: abbiamo avuto modo di constare direttamente che all'interno della Torre esistono strutture efficienti, nelle quali donne e uomini di buona volontà si dedicano quotidianamente, con risultati apprezzabili, alla ricerca di soluzioni che migliorino le condizioni di vita del genere umano attraverso l'avanzamento della coscienza nei più disparati campi del sapere; è a queste strutture che si rivolge l'Amministrazione Comunale, non certamente a un rapporto generico con l'accademia in quanto tale". Scorrendo il "Contratto di quartiere" si intravede una riflessione più ampia sul tema dello sviluppo della città e del territorio….. "La riflessione da cui parte la nuova politica per l'Università, messa in atto dall'Amministrazione Comunale, è legata indissolubilmente all'idea di sviluppo : si tratta di una concezione basata sulla valorizzazione delle diverse risorse locali e, pertanto, ha un legame imprescindibile con il territorio". Sviluppo oggi significa anche globalizzazione….. "Ha proprio ragione: infatti, tra gli effetti della globalizzazione c'è anche lo spostamento della competizione dal livello della singola azienda al livello dei sistemi produttivi locali, cioè ai territori nella loro interezza: sono quindi i territori, come sistemi complessi, che si organizzano per la propria crescita economica e sociale". Qual è il ruolo degli enti locali in questi processi? "E' una sfida che riguarda le imprese ma, forse in misura maggiore, anche gli enti locali: anzi questi ultimi, all'interno di una siffatta concezione dello sviluppo, devono assumere il ruolo di motore dei processi, devono essere soggetti che stimolano e promuovono l'organizzazione del proprio territorio attorno alle risorse valorizzanti, governando i processi in modo da garantire efficienza, efficacia ed equità". Perché è importante sfidare l'Università a dare risposte concrete a questi temi? "Analogamente a quanto avviene per le imprese, anche gli enti locali, per affrontare adeguatamente queste nuove sfide, hanno bisogno di una continua innovazione: è la necessità di individuare nuovi percorsi per fornire tempestivamente risposte adeguate, di pensare nuove forme di organizzazione dei fattori produttivi capaci di reggere la competizione con gli altri territori, è la capacità di integrare politiche settoriali diverse, finalizzandole a obbiettivi comuni". E quindi? "Quindi è questo il ruolo che l'amministrazione Comunale di Reggio Calabria intende attribuire all'Università: soggetto da qui attingere servizi avanzati, contributi qualificati alla soluzione dei problemi della città del territorio, patrimonio di conoscenze frutto di ani di studi e di ricerche finalmente messo a disposizione del territorio; ma anche momento di crescita per la propria struttura amministrativa, attraverso il trasferimento di competenze specifiche e innovative; infine strumento per la creazione di nuove occasioni lavorative per i professionisti reggini, con i quali non devono esserci competizione né tanto meno sovrapposizioni di ruoli". Ma anche in passato sono stati instaurati rapporti tra enti locali e mondo universitario… "Si ma in maniera equivoca: l'Università, infatti, non può essere più, come in passato, l'ombrello giustificativo di incarichi professionali ad persomam fuori dalle regole, né tanto meno interlocutore generico, la nostra vuole essere concezione di alto profilo: l'Università deve assolvere a un ruolo di affiancamento dell'Amministrazione, di supporto tecnico-scientifico che non invade il campo delle professioni, in particolare di quelle progettuali; all'interno dell'Università, lo sottolineo ancora, vanno valorizzate quelle strutture e quelle risorse umane che realmente siano capaci di assolvere al compito affidato, non certo i baronati miranti a incarichi personali pseudo- professionali com'è spesso accaduto". Lei sta delineando un percorso ben preciso… "Date le premesse, ovviamente si tratta di un rapporto che non può essere improvvisato ma che invece, per dare i frutti attesi necessita di una programmazione accurata e tempestiva: in questo senso l'Amministrazione Comunale ha attivato da tempo un rapporto organico con il Dipartimento PAU dell'Università degli Studi di Reggio Calabria, e in particolare con il Laborest, il laboratorio di valutazioni economico- estimative del Dipartimento, con il quale è stata costruita da circa un anno una struttura operativa dedicata, l'Osservatorio Immobiliare e Urbano". E che apporto ha ricevuto l'amministrazione dall'Osservatorio e dal Dipartimento? "E' stato grazie all'Osservatorio immobiliare e al Dipartimento PAU se un percorso complesso e accidentato come quello che ha portato al Contratto di quartiere di Viale Europa è potuto giungere a conclusione nei termini che conosciamo: contrariamente a quanto affermato strumentalmente da diversi esponenti dell'opposizione, la capacità di coinvolgere il capitale privato in operazioni di riqualificazione urbana costituisce elemento qualificante dei programmi stessi, è la cartina di tornasole della loro credibilità abbiamo avuto i programmi delle precedenti amministrazioni!" Ma qual è l'esatta portata economica del programma? "In caso di accoglimento della proposta da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti verranno realizzati interventi pubblici per 10 milioni di euro, capaci di attivare investimenti privati, senza un euro di contributo pubblico, per circa 50 milioni di euro". In cosa consistono gli interventi? "Quelli pubblici consentiranno di eliminare lo scempio presente sul Viale Europa dovuto agli edifici ATERP mai ultimati e di riqualificare Via Sbarre Centrali e Viale Europa; quelli privati prevedono la realizzazione di strutture destinate a servizi nel campo della sanità e del tempo libero, strutture produttive con evidenti effetti occupazionali, il tanto agognato Parco della Polveriera di Ciciariello e una seri di interventi di ricucitura del tessuto edilizio devastato dall'abusivismo nel tentavo di dare dignità urbana a quest'area degradata". Le polemiche sugli interessi privati sono state feroci …. "Quando il ministero chiede espressamente la partecipazione dei privati non pensa certo a dei benefattori! E' chiaro che se un privato programma un investimento si attende un ritorno economico, non solo la gratitudine dei cittadini … La differenza rispetto al passato è che mentre il Piano Regolatore tradizionale "elargisce" più o meno gratuitamente diritti edificatori, in questo caso i diritti edificatori verranno vengono "acquistati" dietro congruo pagamento in termine di opere di urbanizzazione e di servizi, nello spirito di una perequazione urbanistica e di servizi, spirito di perequazione urbanistica che, per i colleghi dell'opposizione che non lo sapessero, contiene elementi forti di equità sociale e porta a chiari effetti redistributivi, altro che prevalenza degli interessi privati!!! Pensi che addirittura, a causa del costo di questi diritti, alcune imprese hanno preferito rinunciato all'investimento…." Quali prospettive per il futuro? "L'augurio, infine è che il percorso metodologico proficuamente messo a punto dall'Osservatorio e dal Dipartimento PAU in occasione del "Contratto di quartiere" possa essere esteso ad altre aree, affinché, per tappe successive, tutto il territorio comunale possa essere giocato dall'associazione dei costruttori reggini – ANCE e dall' ATERP, con i quali da tempo è stato positivamente avviato un percorso comune, di cui il " Contratto di quartiere" costituisce un momento qualificante, che mi auguro sia il primo di una lunga serie". |