Riscossa repubblicana e la comune casa dei laici

di Sergio Savoldi*

Il dibattito che si è svolto nel Consiglio Nazionale del 9 luglio aveva dimostrato che la dirigenza attuale del partito aveva serie difficoltà ad individuare un linea politica dopo il tentativo elettorale europeo della lista liberaldemocratica con Sgarbi liquidato frettolosamente per il risultato non esaltante. Si è parlato di una casa comune dei laici, comprendendo anche i socialisti di De Michelis e senza molte speranze i radicali. Sono stati avviati contatti che per ora non paiono significativi. In sostanza la linea che risultò perdente nel partito al momento della scelta dell'alleanza con Sgarbi, rimane a quanto pare l'unica indicazione che la dirigenza attuale è in grado di dare. È l'abbandono di una ipotesi di creazione di un polo liberaldemocratico di tipo europeo per una aggregazione che dovrebbe comprendere anche i socialisti del nuovo PSI che continuano a sperare per contro di poter essere finalmente ammessi nella famiglia socialista europea. Si tenta di perseguire quindi un'aggregazione che non può avere una prospettiva strategica anche secondo le affermazioni del Presidente del partito in un intervento su l'"Indipendente" ripreso dalla "Voce" del 14 settembre 2004. Un espediente quindi. Ma il PRI non può permettersi espedienti, la mancanza di una linea strategica coerente e credibile, supportata da una serie di obbiettivi programmatici che ci caratterizzino, ci impedisce ormai di essere percepiti come un soggetto politico necessario nel paese. E questa constatazione viene ancora prima delle valutazioni sulle scelte di alleanza . Quanto poi alla collocazione nazionale attuale, appare sempre più evidente che è la presenza nel centro-destra che ci sta spegnendo. La ripresa di una libertà di azione iniziando magari con il concretizzare nel breve periodo le geometrie variabili, ipotizzate anche dal segretario, sarebbe salutare per avviare un processo di ridefinizione di identità politica. Dubito però che l'attuale dirigenza del partito così disorientata come vista al CN di luglio sia in grado di fare quelle scelte che portino ad una ripresa reale di iniziativa politica . Scelte invece invocate da tempo da una parte, per ora minoranza nel partito che possano far nascere in Italia una reale, europea, forza liberaldemocratica che possa finalmente confinare i falsi liberali della destra nel loro vero ruolo di conservatori populisti e corporativi.

*portavoce di "Riscossa repubblicana"