Romagna, intervista al segretario del Pri Francesco Nucara/A Ravenna l'Edera dovrà impegnarsi sui capitoli che riguardano il porto e l'ambiente E le alleanze saranno decise a gennaio 2006 Intervista al segretario nazionale del Pri, Francesco Nucara, pubblicata su "Il Resto del Carlino" il 5 settembre 2005. E' stata la festa dei repubblicani, ma anche della Ravenna che conta. E l'altra sera c'erano davvero tutti (politici, imprenditori, avvocati e magistrati) al compleanno di Bruno De Modena, da sempre uomo di fiducia di Giorgio La Malfa in Romagna. Stavolta però il ricevimento è stato organizzato fuori provincia: nella splendida villa-castello che fu del conte Alberto Rognoni, sulle colline di Calisese, a due passi da Cesena. Pirotecnico il programma della serata: musica, balli e orchestra che ha intonato anche l'inno d'Italia, con tutti i presenti subito sull'attenti. Tra gli ospiti d'onore c'erano il ministro Giorgio La Malfa e il vice ministro Francesco Nucara, si è parlato molto di politica. Così, mentre Giorgio La Malfa "benediceva" laicamente il rientro di Denis Ugolini nel Pri, poco più in là Francesco Nucara, seduto tra Vidmer Mercatali e Giannantonio Mingozzi, ha parlato a lungo della situazione ravennate. Vuoi per la tiepida serata estiva, vuoi per la buona cucina, tra repubblicani di centrodestra e di centrosinistra l'atmosfera è sembrata molto più rilassata. "E' vero - ha commentato Francesco Nucara - certe incomprensioni del passato sono state superate. Mi sembra che ora ci sia più dialogo, più apertura". Tutto risolto, allora, per la disponibilità del simbolo anche per presentarsi con il centrosinistra alle prossime amministrative? "No, la questione deve essere ancora decisa. La disponibilità del simbolo è del segretario che, di volta in volta, decide autonomamente se accordarlo". E a Ravenna cosa succederà? "Se il Pri vuole il simbolo, dovrà caratterizzarsi per delle importanti battaglie sul piano programmatico. Il vicesindaco o qualche assessore mi importano poco, specie in una politica locale che fa del sindaco una sorta di podestà onnipotente". Battaglie programmatiche: lei cosa propone? "Da viceministro dell'Ambiente, che vede le cose da Roma, credo che il Pri locale debba impegnarsi su due fronti molto importanti, su cui troverebbe il consenso di tanti elettori: il problema della subsidenza e quello dello sviluppo del porto di Ravenna". Ha qualche idea per il porto? "Tempo fa mi hanno detto che i grossi blocchi di cemento necessari per costruire il Mose a Venezia dovranno partire dal porto di Cagliari. Ho proposto di portarli a Ravenna, ma mi hanno risposto che non ci sono i piazzali necessari. Dobbiamo spingere su infrastrutture e logistica: il porto di Ravenna ha le potenzialità per diventare quello che era il porto di Trieste per l'Europa del Novecento". Nello stesso giorno si voterà per politiche e amministrative. Eventualmente le creerà qualche problema schierarsi da una parte col centrosinistra e dall'altra col centrodestra? "Noi siamo un partito di frontiera. Siamo nel centrodestra, ma potremmo tranquillamente stare anche col centrosinistra. Qualche piccolo problema una situazione del genere me lo creerebbe. Ma credo che il centrodestra, in questo momento, sia più preoccupato dall'Udc che dal Pri". Quando si deciderà tutto? "A gennaio, se non sbaglio, è previsto un congresso in Romagna. Per quella data, molto probabilmente, ufficializzerò la mia decisione". |