Reggio Calabria, intervista al vicesindaco Gianni Rizzica/"Ecco perché nella mia città si incomincia ad avvertire un'aria di cambiamento" I progressi compiuti negli ultimi tre anni Intervista al vicesindaco Pri di Reggio Calabria Gianni Rizzica, a firma di to. lic., apparsa sulla "Gazzetta del Sud del 2 settembre 2005. "Per fortuna che c'è qualche persona disinteressata che, visitando periodicamente la città, comincia ad avvertire l'aria di cambiamento. Ed io sono qui per ringraziarla". Il vice sindaco, dott. Gianni Rizzica, repubblicano, si riferisce alle dichiarazioni di mons. Emile Paul Scherring, arcivescovo e nunzio apostolico in Corea che, tornando a Reggio da turista dopo una lunga assenza, ha sentito il bisogno di dire: "Fate i complimenti all'Amministrazione comunale". Ovviamente l'intervista con Rizzica spazia a tutto campo, ma punta verso un solo obiettivo: "Negli ultimi tempi – sottolinea tra il serio e il faceto – mi era sembrato di vivere in un altro mondo. Sentendo, infatti, quelli della minoranza di Centrosinistra che continuano a parlare di guasti, di città allo sbando che torna indietro, tanto da ritenere indispensabile mandare a casa Scopelliti con una mozione di sfiducia, quasi mi sembrava di non essere più a Reggio...". E invece? "Le parole dell'arcivescovo, la lettera pubblicata proprio da "Gazzetta del Sud" di un nostro reggino che vive fuori e che trascorre qui le vacanze, mi riportano nella realtà. E mi fanno pensare che sono quelli della minoranza ad immaginare tutta un'altra città. Siccome ho stima della loro intelligenza credo che con la loro azione tentano di fare promozione negativa ipotizzando nella loro fantasia una virtuale gestione di Scopelliti che non corrisponde alla realtà. Avrebbero voluto... Ma Scopelliti e la sua maggioranza li hanno spiazzati. Credo che dovrebbero essere proprio loro a raccogliere per primi il messaggio lanciato attraverso la "Gazzetta" da parte dell'on. Marco Minniti". Lei si riferisce esattamente alla teoria di Minniti che invoca per la Calabria, area debole, "la sintesi dei valori comuni" per superare le difficoltà. "Esattamente. E aggiungo finalmente. L'on. Minniti dice che non servono steccati. Ma come si fa a dialogare con una minoranza, vicina a lui, che fa pressing su alcuni consiglieri per convincerli a lasciare la maggioranza? Sembra che a Reggio si sia aperta una vera e propria campagna acquisti. Sono curioso di vedere che ruolo avranno nel Centrosinistra quelli che lei ha chiamato "nipotini di Lassie", perché nel lasciare il Centrodestra, convinti che sia il Centrosinistra a vincere le politiche come è accaduto nelle regionali, hanno saltato il fosso, dichiarando "siamo tornati a casa"... Ma non è questo certo il modo di rispettare il patto con gli elettori. Parliamoci chiaro: non credo alle crisi mistiche, penso che siano solo motivazioni di potere". E perché allora sono scappati? "Il motivo è semplice: credono di essere approdati nella terra promessa del Centrosinistra che, avendo in mano la Regione, può distribuire incarichi. Ma non è così che si fa politica". E come si fa? "Dimostrando coerenza e avendo rispetto degli avversari. La teoria della sintesi dei valori comuni mi sta bene, ma non posso accettare quelli che negano l'evidenza". Per esempio? "Il voler distruggere il lavoro che si sta facendo per dare a Reggio un futuro, continuando l'opera di Falcomatà. Quando si fanno lotte strumentali e politiche non si va da nessuna parte. Per quanto mi riguarda, non ho alcuna difficoltà a riconoscere che in questi primi cento giorni di governo regionale sembra che Loiero voglia riservare una particolare attenzione su Reggio, cosa che non era successo con Chiaravalloti. Mi auguro che si continui su questa strada. In tal caso avremo il coraggio di dire, senza alcuna riserva mentale, che la Regione non ha trascurato Reggio. Da vice sindaco lo aspetto su un punto in particolare: mi deve dare al più presto il riconoscimento giuridico alla Fondazione della Film Commission in Aspromonte, strumento di sviluppo per la nostra Provincia e per tutta la regione". Con Chiaravalloti i rapporti non sono stati facili. "Per quanto riguarda il mio partito (il Pri, ndr) non ci sono stati rapporti. Noi lo abbiamo criticato quando era in carica in maniera pubblica e chiara". I problemi della città. Uno riguarda l'acqua. Il presidente Loiero ha annunciato che nei prossimi giorni terrà un incontro istituzionale a Reggio per accelerare la questione relativa alla diga del Menta. "Un'idea giusta. L'acqua è una delle nostre priorità. Abbiamo ereditato una situazione pesante: la condotta idrica era obsoleta, i pozzi precari, gli impianti fatiscenti. Si perdeva almeno il 40 per cento del prezioso liquido. E poi era una giungla: c'erano allacci abusivi, furti. La storia dell'acqua salata è vecchia. Si tratta di una crisi che parte da lontano. Chi non ricorda i blocchi stradali, le proteste! Noi abbiamo cercato di mettere subito ordine a questo settore. Risolveremo questo problema, siamo sulla buona strada". Faccia il punto? "È in corso d'opera la fase degli allacci gratuiti alla nuova rete idrica nel Centro storico. Abbiamo mandato in appalto per tre milioni e mezzo di euro il dissalatore che dovrebbe essere pronto prima di un anno". E per quanto riguarda la diga del Menta? "Proprio su questo problema si è speso e si continua a spendere il vice ministro Francesco Nucara che si è battuto affinché al Cipe passasse il finanziamento dell'opera di presa per 24 milioni di euro. E così è stato per il dissalatore". Ma resta il problema del collegamento tra il Menta e gli impianti dell'acquedotto cittadino. Su questo intende intervenire particolarmente Loiero. "Su questo troverà l'amministrazione comunale al suo fianco e il vice ministro Nucara pure". Dove è cambiata la città? "In questi due mesi estivi, il Lungomare è diventato un punto nevralgico. Spettacoli serali, successo dei lidi, attrattive ovunque. I reggini hanno riscoperto l'amore per la città, cosi come pure i turisti". Molti vi accusano di aver provocato rumori e di aver sperperato denaro. "Bisogna decidere se vogliamo una città-dormitorio o una città turistica. Noi stiamo lavorando per questa seconda soluzione perché la riteniamo valida per due motivi: uno valorizza la vocazione del territorio, due porta occupazione e ricchezza. Ma ci sono anche le opere che parlano da sole". A quali opere si riferisce in particolare? "Siamo riusciti a far rifinanziare il Decreto Reggio e a sbloccare i finanziamenti che si erano arenati a causa del consorzio "Reggio ‘90". La città è un cantiere di lavoro. È stato rifatto il "look" a quelle strade che sicuramente non dovranno essere riaperte per lavori di manutenzione. Anche mons. Scherring ha notato che oggi la strada dell'aeroporto è un'altra cosa! Siamo cresciuti su tutti i fronti anche su quello culturale, aprendo Villa Zerbi e allacciando contatti con la Biennale di Venezia, è ripartito il "Cilea". Funzionano i servizi pubblici a cominciare da quelli relativi ai trasporti e alla pulizia. E soprattutto abbiamo gettato le basi per risolvere alcuni problemi atavici della città". Quali sono? "Parlano i fatti. Siamo riusciti a far decollare finalmente i lavori del Palazzo di Giustizia fermi dal 1986; stiamo completando a tappe forzate il Centro di Mortara che ospiterà il mercato agro-alimentare sottraendolo al cuore della città, la sede dell'Atam e il mattatoio; siamo sulla dirittura d'arrivo per bonificare l'area del "208", un sogno che dura da 60 anni; stiamo intervenendo nelle periferie e nelle scuole. Solo queste alcune delle tante opere di una Reggio che cambia. Certo la città ha bisogno di mille cose e in tre anni credo che si sia fatto moltissimo". |