Convegno: Dopo l'ingresso nella Casa delle libertà Il Pri vuole democrazia e spazi per i cittadini Il sonno della democrazia produce schiavi? A questa domanda hanno risposto i relatori intervenuti sabato al convegno del Partito repubblicano, organizzato dalla sezione "Carlo Cattaneo" di Rovigo nella Pescheria nuova. La relazione introduttiva del segretario regionale del Pri Aldo Pagano ha passato in rassegna la storia del partito per spiegare gli scenari futuri e la decisione di entrare nella Casa delle libertà. In sede nazionale i repubblicani si sono legati all'interno del Gruppo misto della Camera con i deputati del Nuovo Psi. Un'alleanza che sarà riproposta anche a livello regionale, come aveva anticipato in mattinata il convegno di Montegrotto "Quale Veneto per la nuova Europa". "Un legame - ha detto Pagano - costruito intorno ai valori laico-riformisti che accomunano la tradizione dei due partiti. La sfida dei moderni sistemi urbani richiede più impegno, come noto anche a Rovigo, dove la sezione del Pri si è ricostituita da poco. Il sonno della democrazia c'è quando manca la partecipazione: i partiti sono la cerniera tra i cittadini e lo Stato, quindi devono tornare al ruolo di rappresentanza che la democrazia gli assegna". E il segretario provinciale Adino Rossi ha espresso l'auspicio che "Il partito repubblicano possa recuperare il proprio spazio intorno alle idee di libertà". Da Antonella Bertoli è venuto un forte richiamo a verificare come i rappresentanti politici rispettino la delega degli elettori. "Servono persone vigili per svegliare la democrazia dal sonno in cui è sprofondata. Gli esempi di questo "sonno" ci sono anche a Rovigo: basta pensare a come l'amministrazione provinciale stia gestendo la vicenda "orimulsion". Ma penso anche agli anziani soli, alle persone ai margini: sono questi i nuovi schiavi, incatenati da una politica vuota di programmi". Di parere diverso il coordinatore provinciale di FI Mario Borgatti. "Non mi pare ci sia un sonno della democrazia - ammette - è vero che l'Italia sta vivendo una fase particolare della sua storia democratica, perché maggioranza e opposizione si delegittimano a vicenda. Per poter governare il Paese i partiti dovrebbero creare le condizioni per un reciproco riconoscimento". "Il Mattino" di Padova |