Dura presa di posizione del Pri sul progetto di un villaggio e di un albergo nella bellissima pineta "L'area di Maria Pia non può essere sacrificata" Giorico e compagni chiedono la rescissione del contratto già stipulato ALGHERO-Il consiglio comunale si è già espresso con una mozione in difesa dell'area di Maria Pia, o meglio, della tipologia di insediamento prevista dal bando di gara che ha determinato le proposte della Società Europrogetti e della Fabbroni Costruzioni. Una mozione votata da 19 cosiglieri comunali, 17 di maggioranza e due di opposizione. In quella occasione venne dato mandato al sindaco Marco Tedde affinchè si facesse promotore di tutte quelle azioni necessarie per modificare in misura sostanziale l'attuale tendenza (un villaggio turistico di 1.200 posti con formula bungalows e un albergo di 400 posti di categoria 3 stelle). Il consiglio ha inoltre dato ampio mandato al sindaco al punto da ipotizzare anche l'annullamento della stessa gara. L'argomento è ora nuovamente di attualità per un intervento presentato dalla lista Giorico, capeggiata dall'ex sindaco, e dal partito Repubblicano attraverso il segretario Gian Michele Oliva. Il Pri è rappresentato in consiglio dal consigliere comunale Isio Camboni. Pino Giorico ricorda che l'area di Maria Pia deve intendersi un pezzo pregiato del territorio algherese, una sorta di "gioiello di famiglia" che deve essere utilizzato attribuendo allo stesso il massimo prestigio. "Se quell'area deve essere sacrificata a un intervento turistico ricettivo - sottolinea Pino Giorico - sacrificio peraltro previsto dal piano regolatore generale, è necessario che la sua valorizzazione avvenga in misura importante. Non dobbiamo dimenticare che la posizione del sito in questione è unica nell'intero territorio algherese". L'ex sindaco aggiunge poi che "sarebbe stato utile coinvolgere in una iniziativa del genere le forze imprenditoriali della città che da decenni sono impegnate nell'attività ricettiva e di servizio". "Si pensi - prosegue - a quelle realtà che operano ancora all'interno dell'area urbana e che magari ambirebbero a usufruire di spazi più consoni all'attività ricettivo balneare, davanti al mare per intenderci". Il Partito Repubblicano segnala che se dovesse passare l'attuale tendenza progettuale (villaggio turistico e albergo a 3 stelle) "si verificherebbero notevoli danni all'economia della città e alle sue prospettive di sviluppo turistico". Secondo il segretario del Pri "il progetto in questione non è conforme alle aspettative della cittadinanza e in particolare degli imprenditori turistici locali, degli operatori del settore e di quanti aspirano a una prima occupazione, nè tantomeno agli interessi di Alghero con particolare riguardo allo sviluppo delle attività congressuali legale alla presenza nell'area del palazzo dei congressi". La nota del Partito Repubblicano conclude: "Il Pri ritiene necessario e urgente che venga subito reso noto l'importo dell'eventuale penale da corrispondere per la rescissione del contratto in modo da procedere con urgenza a scelte pertinenti con gli interessi della città". La questione è al centro del dibattito politico e la tesi che trova più credito, in un contesto che va oltre la stessa maggioranza e che coinvolge anche forze sociali, è quella che si debbono realizzare nei 40 ettari di Maria Pia strutture alberghiere e di servizio capaci anche dicreare una continuità socio economica tra Alghero, Maria Pia, Fertilia e l'intero territorio a nord della città. Un disegno che avrebbe capacità di coinvolgimento di comparti diversi e diffusi nel comprensorio algherese con ricadute di valenza economica e occupazionale. Il Project Financing su Maria Pia prevede inoltre la cessione per 30 anni della proprietà del terreno, cessione sancita con atto deliberativo della maggioranza dell'epoca il 30 novembre del 2001. Gianni Olandi "La Nuova Sardegna" 5 Dicembre 2002 |