Dichiarazione di voto del senatore Del Pennino sul rientro dei Savoia

Signor Presidente,

Colleghi senatori

Ho già avuto l'occasione di manifestare nel corso della discussione generale, svoltasi la scorsa settimana, le riserve del Partito Repubblicano Italiano sulla legge costituzionale che stabilisce la cessazione degli effetti del primo e del secondo comma della XIII disposizione finale della Costituzione, per consentire il rientro in Italia dei discendenti maschi degli ex re di Casa Savoia.

Le nostre riserve non nascono da dubbi sulla saldezza delle istituzioni repubblicane che sappiamo ormai profondamente radicate nella coscienza dei cittadini, né da una valutazione di merito sulla norma in vigore che appare anzi contraddittoria sia con la normativa comunitaria che stabilisce la libera circolazione dei cittadini di tutti gli Stati membri sul territorio dell'Unione Europea, sia con l'adesione al trattato di Schengen.

Ciò che suscita in noi forti perplessità e non ci consente di esprimere un voto favorevole è l'approccio storico – revisionista che da taluno, nel corso di questo dibattito, si è voluto attribuire alla cessazione degli effetti di una norma che fu voluta dal costituente come norma di chiusura per riaffermare la irreversibilità della scelta repubblicana .

Da questo punto di vista anche la dichiarazione di fedeltà alla costituzione resa avanti ieri da Vittorio Emanuele di Savoia – dichiarazione che per altri versi va apprezzata - ci appare irrilevante. E rischia piuttosto , come è stato osservato da un acuto commentatore, "di far apparire quella che è e deve restare una decisione unilaterale della Repubblica, come il frutto di una sorta di contrattazione politica ."

L'eliminazione di un divieto giustificato nel particolare contesto storico in cui fu introdotto, ma non più necessario e per altri versi contraddittorio nella mutata condizione storico - politica, deve, infatti, apparire senza alcun ombra, atto della sovranità repubblicana.

Ma, come ho già detto soprattutto non deve essere accompagnata da tentativi di introdurre interpretazioni storiche ispirate a criteri di revisionismo istituzionale, assolutamente inaccettabili

Proprio perché hanno assistito a questi tentativi, i repubblicani esprimeranno oggi un voto di astensione.