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CINO MACRELLI

Nacque a Sarsina (Forlì), il 21 gennaio 1887.
La sua prima formazione avviene sotto il segno di Ubaldo Comandini e di Giuseppe Gaudenzi. 
E', dal 1911 al 1913, direttore de Il Popolano, periodico dei repubblicani cesenati; durante la Grande Guerra assume posizioni interventiste e si arruola volontario. Viene fatto prigioniero nel '15 e chiuso in un campo di concentramento.
A Cesena, nel primo dopoguerra, lavora per riorganizzare le file del Pri. E' parlamentare, prendendo una netta presa di distanza dal fascismo, denunciando puntualmente le violenze delle squadracce. Fu, di conseguenza, strettamente sorvegliato dalla polizia del duce.
Partecipa a Roma alla Resistenza; viene eletto alla Costituente, svolgendovi importanti interventi a proposito della cooperazione, dell'ordinamento costituzionale, dell'imposta straordinaria patrimoniale, del cambio della moneta, delle funzioni del Senato, del potere giudiziario. 
Fu Senatore di diritto fino al 1953, poi membro dell'Assemblea di Montecitorio per la II e III legislatura, nonché vicepresidente della Camera per quattro anni. Sostenitore della svolta di centrosinistra, nel governo Fanfani del 1962 fu ministro della Marina mercantile. Nel 1963 venne eletto senatore del collegio di Ravenna. In quello stesso anno muore il 25 agosto.