ISTITUTO UGO LA MALFA

 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DOPO LA DEMOCRAZIA" DI RALF DAHRENDORF


 

Sintesi dell'intervento dell'onorevole Giorgio La Malfa.
 

" Nel suo libro intervista Ralf Dahrendorf esprime molti dubbi sulle possibilità che l'Europa oggi si indirizzi verso un sistema federale compiuto. Anzi sostiene che “sarebbe sbagliato tentare di scrivere qualcosa che possa essere chiamata Costituzione europea. Non c'è bisogno di andare nell'America Latina per vedere che cosa accade quando si scrivono di continuo Costituzioni non basate su una vera aspirazione dei popoli. Le Costituzioni non basate su una genuina richiesta popolare possono fare più male che bene.
Questo tema è di assoluta attualità e va considerato come espressione di una certa preoccupazione anche nell'imminenza del vertice di Laeken e delle polemiche che ne accompagnano la preparazione. Penso principalmente alle questioni economiche e a quelle giuridiche.
Ho sostenuto, in un libro dello scorso anno, che alle radici della debolezza dell'euro vi è l'assenza di una unione politica. Quando questa tesi è stata presentata, essa non ha avuto particolari riscontri in Italia,  dove la professione di europeismo sembra essere l'equivalente di un passaporto di buona educazione. Ma con l'aggravarsi della situazione economica di questi mesi, si è constatato che l'Unione europea non è in grado di assumere decisioni di politica economica, proprio perché occorrerebbe risolvere il problema dell'unione politica per avere un buon funzionamento dell'Euro e tuttavia, questo problema non è stato posto per tempo ed è molto difficile che esso possa essere risolto oggi, quando non è neppure facile un accordo su un'interpretazione meno restrittiva del patto di stabilità.
L'Europa rischia così di avere una moneta unica  che non aiuterà il  processo di sviluppo. A tal proposito dovrebbe essere ricordato ciò che scrisse qualche anno fa, con grande preveggenza,  Paolo Baffi sui progetti monetari:"La storia monetaria d'Europa ci rivela che, ogni qual volta la parità di cambio è stata eretta a feticcio o imposta senza adeguato riguardo alle sottostanti condizioni dell'economia, le conseguenze sono state nefaste”.
Se sulla Giustizia è legittimo avere delle riserve per un passo che precede la formulazione della costituzione europea, tuttavia, a mio avviso, il governo ha condotto male la questione del mandato di cattura europeo, perché se queste preoccupazioni vi erano ed erano fondate, esse dovevano essere argomentate in modo chiaro e sereno ai nostri interlocutori, assicurandosi, nello stesso tempo, che esponenti del governo non usassero la terminologia rozza e francamente imbarazzante di questi giorni: le buone ragioni non hanno bisogno di insulti, se sono tali.
Il problema di fondo sul quale bisogna riflettere è se sia una strategia ragionevole quella che molti perseguono in Europa, cioè di rendere inevitabile l'Europa politica  tagliando i ponti alle nostre spalle. In questa maniera i paesi europei potrebbero accumulare una tale insoddisfazione da rendere probabile una deflagrazione. Se vi sono le condizioni di un'unione politica per l'Europa, si vada avanti. Ma se esse non vi sono, è preferibile mettere a punto dei meccanismi adeguati di collaborazione fra i governi e soprattutto non è accettabile che gli altri paesi possano, un giorno sulle questioni della difesa aerea e un giorno sulla giustizia,  intimarci di  dimostrare il nostro essere europei".

Roma 10 dicembre 2001
Luiss Guido Carli - Sala delle Colonne