PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO
XXIX° Congresso dell'Unione Comunale Carrarese
14-15 Dicembre 2001
Il Congresso comunale di Carrara si è concluso coi seguenti
risultati:
La Mozione 1 ha ottenuto il 68% dei voti.
La Mozione 2 ha ottenuto il 32%.
Il direttivo del Partito risulta composto dagli
amici:
(Corrente maggioritaria) Italo Tonetti, Federico Maggiani, Roberto
Poletti, Perini, Valter Giannoni, Alberto Pincione, Sergio Menconi, Stefano
Rossi, Giancarlo Tonini, Bottici, De Santi, Alfonso Piersante, Mario Conserva,
Pietro Andfreani, Franco Andrei, Cosimo Bergamo, Fabrizio Dati. (Corrente
minoritaria) Cesare Marchetti Corado Raso, Elio Fabrizi, Pierto Paolo
Orsini, Giuliano Fazzi, Enrico Lencioni, Roberto Cucurnia, Angelo Saggia.
MOZIONE CONGRESSUALE N°1
Il Congresso, udita
la relazione della Segreteria, la approva.
Il Congresso Ritiene che l'Amministrazione Comunale vada rinvigorita e
rafforzata superando quelle situazioni di stallo e di contrasto che, anche
di recente, hanno ostacolato la sua operatività.
La componente repubblicana dovrà farsi portatrice delle esigenze
di progresso civile ed economico della Città operando per un completamento
del programma di governo con particolare riferimento alle questioni del
marmo, della portualità e della sanità.
Il congresso ritiene infine che si debba successivamente portare al confronto
con gli alleati attuali un programma elettorale che il nuovo Direttivo
dovrà elaborare comprendendo in esso anche il problema della guida
della Città.
Nel caso che questo serrato e leale confronto con le forze del centrosinistra
dovesse approdare ad esito negativo, i Repubblicani riprenderanno la loro
libertà per esaminare, nel solco delle proprie tradizioni e delle
proprie impostazioni ideali, se siano possibili diverse soluzioni di guida
della Città.
Il Partito ribadisce, infine, la propria volontà di mantenere uniti
i repubblicani e di tenere vivo un costante e costruttivo collegamento
con la Direzione Nazionale, con l'obiettivo di rinsaldare quel rapporto
tra centro e periferia che costituisce elemento portante del Partito.
MOZIONE CONGRESSUALE N°2
I Repubblicani di
Carrara, dopo aver esaminato i seguenti punti:
1) Problemi di Carrara
e l'operato delle passate Amministrazioni.
I problemi maggiori
sono insiti nei seguenti ambiti:
- Il trasporto del marmo, che oggi costituisce il massimo degrado per
la città e ne condiziona l'assetto urbanistico ed il ruolo culturale,
che essa deve avere nella provincia.
- Il comparto della Sanità, che oggi è indebolito ed in
futuro sarà minacciato dalla costituzione dell'ospedale unico provinciale
da erigere nel territorio di Massa.
- L'Urbanistica, che oggi sconta molti errori strategici delle Amministrazioni
passate.
- La viabilità resa sempre più carente dalla cronica mancanza
di una visione d'assieme.
- La politica del lavoro, che oggi purtroppo relega la città ad
un tasso di sviluppo tra i più bassi d'Italia.
- Il decoro urbano, veramente a bassi livelli specialmente nel centro
cittadino.
- L'assenza di una politica delle sovrastrutture comprensiva dello sviluppo
portuale e di passanti strdali multiuso.
Le ultime due amministrazioni,
capeggiate da esponenti dei DS, non hanno risolto tutti i nodi, accumulatisi
negli anni, però hanno affrontato e risolto alcuni importanti problemi
come il regolamento degli Agri Marmiferi, l'adeguamento tariffario della
tassa marmi ed hanno dato inizio alla realizzazione della Strada dei Marmi.
Ciò grazie all'appoggio ed allo stimolo degli amministratori repubblicani.
Il PRI ha sempre cercato di dare stabilità al governo cittadino,
per realizzare i programmi elettorali e quindi dare soluzioni concrete
ai molti problemi.
2) Il futuro amministrativo
di Carrara.
Carrara ha bisogno
di un grande rilancio economico e di immagine.
Il PRI rimane leale agli impegni presi nel corso dell'ultima tornata elettorale
amministrativa e ribadisce che, per il futuro, sono irrinunciabili le
soluzioni dei seguenti problemi, che al tempo stesso costituiscono una
linea di programma definita sulla quale confrontarsi:
a) Porto
b) Sanità
c) Urbanistica e viabilità
d) Privatizzazioni.
e) Commercio e lavorazione del marmo.
f) Zona industriale e lavoro.
Non si può
derogare ad alcun interesse di parte la soluzione di problemi così
importanti per la nostra città ed è per questo che chiediamo
agli iscritti di riconoscersi in questa mozione, per sostenerla, ma anche
per far capire che il PRI è tuttora presente e parlante e nessuno
può farlo tacere.
a)- Per quanto riguarda
il porto inteso come sistema esteso e fonte di reddito per la collettività,
esso deve essere portato nel più breve tempo alla dimensione definitiva,
che gli permetta di operare in modo produttivo, competitivo e senza che
ciò sia inibito o addirittura impedito da forze, che evidentemente
non hanno a cuore la sua crescita.
b)- Il problema della
Sanità è un argomento che pesa sulla pelle di tutti e sappiamo
quale tipo di analisi esso meriti, ma soprattutto quale soluzione debba
essere obbligatoriamente adottata.
Ciò è essenziale per dare a Carrara il ruolo che le compete,
collocandola in un contesto di pari dignità con le città
limitrofe e non il ruolo di sudditanza amministrativa, nel quale
essa sta scivolando senza che nessuno faccia nulla.
c)- La valutazione
urbanistica e la viabilità sono le due facce dello stesso problema,
per cui la soluzione di una delle due non prescinde dalla soluzione dell'altra.
La Strada dei Marmi non deve essere presentata come la panacea di tutti
i problemi urbanistici; certo la sua realizzazione è essenziale
per la qualità della vita a Carrara e per questo i Repubblicani
lotteranno per una realizzazione rapida, contenuta nel costo e rispettosa
dell'ambiente.
La città ha bisogno di molto altro in aggiunta a questa strada,
ha bisogno di parcheggi, di musei e di centri di cultura. Essa dev'essere
rivitalizzata e soprattutto resa ospitale in modo da evitare la tendenza
in atto allo spopolamento; in realtà potrebbe essere, proprio per
la sua dimensione umana, una città amena, aperta e suggestiva,
a confronto di altre vicine, che non hanno un centro così ricco
di Storia e di Arte..
d)- Le privatizzazioni
sono un altro elemento, che dovrà essere affrontato e risolto dai
Repubblicani, se saranno chiamati al governo della città; non sembra
conveniente ed in linea coi tempi continuare col sistema delle società
comunali, le quali solo sulla carta sono privatizzate in quanto il Comune
ne detiene la maggioranza azionaria.
Bisogna operare in modo da porre queste società sul libero mercato
con tutti i rischi d'impresa, che questo comporta, ma con tutti i vantaggi
che la libera concorrenza permette: il miglioramento e l'economicità
dei servizi, la crescita e l'efficienza delle stesse società.
In questo senso intendiamo : Le Farmacie Comunali, L'Amia, la stessa Marmo
Macchine.
e)- Vi è poi
il problema del marmo e di tutta l'economia ad esso correlata; la questione
Marmo è per i Repubblicani di somma importanza.
Sulla regolamentazione degli agri marmiferi siamo a metà dell'opera,
perché bisogna completare, attraverso la modifica dell'art. 7,
il quadro giuridico di riferimento.
Inoltre, concertando il tutto con l'Associazione Industriali, è
necessario iniziare una politica di contenimento dell'escavazione selvaggia,
valorizzando il prodotto nel rispetto dell'ambiente.
f) Zona industriale
e lavoro.
La nostra provincia
ha il più alto tasso di disoccupazione (11%) della Toscana, che
la allinea a certe aree del Meridione italiano.
Dopo la dismissione delle aree industriali nella ZIA da parte delle partecipazioni
statali e di grossi gruppi privati, vi è stato un notevole ritardo
nella formulazione di un credibile progetto di rilancio dell'industria,
nonché un tardivo inizio delle opere di bonifica, che ad oggi non
risultano ancora ultimate.
Del resto, oltre ai ritardi da parte delle pubbliche istituzioni, si nota
nella classe imprenditoriale carrarese una visione monoculturale dell'economia
locale ( lapideo e solo lapideo). E' vero che il lapideo è il motore
principale dell'economia apuana, ma è anche vero che è largamente
insufficiente a garantire la piena occupazione nel nostro territorio ed
è inoltre soggetto a frequenti crisi.
Occorre quindi che gli imprenditori e l'amministrazione siano più
aperti, per favorire l'ingresso nella nostra zona di altre realtà
produttive.
Fatta questa analisi,
i Repubblicani carraresi definiscono nel modo seguente
la posizione politica del PRI nelle prossime elezioni comunali.
Essi ritengonomo che
alla vigilia di elezioni comunali non debba essere preminente la tendenza
a creare arroccamenti ideologici, al contrario occorra prendere atto concretamente
dei problemi esistenti, per formulare un programma e proporre i nostri
candidati alla guida della macchina comunale.
Nell'attuale sistema elettorale bipolare la sopravvivenza istituzionale
dei vari partiti politici è legata ad una collocazione, in ogni
caso, in uno dei due schieramenti.
Questo può anche non piacere a molti, perché obbliga ad
una forma di coabitazione spesso forzosa con partiti di storia e tradizione
diverse, ma necessaria per la stessa esistenza di ciascun partito.
I Repubblicani di Carrara, consapevoli di tale condizione, pur nella difficoltà,
che una scelta netta impone, ritengono che la linea politica uscita dal
Congresso di Bari debba essere particolarmente privilegiata nelle scelte
politiche future.
Solo dalla compattezza interna del Partito può uscire un rafforzamento
del suo ruolo sia nella coalizione nazionale che in quelle locali.
Alla vigilia delle elezioni comunali di Carrara il PRI compatto deve prima
di tutto prendere atto della situazione cittadina e promuovere un programma
di rilancio della città, come sopra illustrato; poi su questa base
aprire, senz'alcuna pregiudiziale ideologica, un dialogo con tutte
le forze politiche della città, allo scopo di trovare un'alleanza
per le elezioni del consiglio comunale e del Sindaco, consona a tutto
quanto sopra esposto.
Conclusioni
del segretario nazionale del partito on Francesco Nucara, al Congresso
dell'Unione Comunale di Carrara
"Nella storia del movimento repubblicano,
Carrara è stato il fiore all'occhiello dell'efficienza e della
trasparenza nella guida dell' amministrazione comunale, con Sindaci come
Lattanzi, Isoppi e di recente Pincione che seppero informare il loro mandato
a quel rigore che derivava dalla lezione di Mazzini e Cattaneo.
Fu grazie a questo retroterra che i repubblicani
seppero costruire un partito con caratteristiche di massa, che in raccordo
con l' UIL nel mondo del lavoro e con l' Endas nel tempo libero e nell'associazionismo,
riuscì ad esprimere, in queste terre, uomini come Randolfo Pacciardi
che ebbe in Lunigiana il suo collegio elettorale e come Carlo Sforza,
qui eletto al Senato.
E' questo un filo da riprendere per la
ripresa del partito e anche per dare a questo bipolarismo incompiuto il
senso di quel valore aggiunto che sta nella tradizione repubblicana .Una
tradizione che in Italia si è identificata in una scuola politica
che ha fatto della democrazia laica il suo motivo ispiratore, sullo sfondo
di quella visione lamalfiana che non si è mai rassegnata a subire
acriticamente ordini di scuderia, dettati da interessi clientelari , anche
se camuffati da finte esigenze solidaristiche.
Fu questo il significato della testimonianza
di Ugo La Malfa, il cui rigore in economia dava fastidio ai partiti di
massa pigliatutto.
Di questa grande lezione civile Carrara
è stato un esempio.
A Carrara i repubblicani sono stati per
molti anni, dopo un lungo periodo di opposizione alle Giunte di sinistra,
una forza di governo della città, proprio assieme al vecchio PCI.
Nella sua relazione- ha detto Nucara- l'amico
Pincione ha compiuto un'analisi approfondita delle ragioni e dei risultati
di quell' esperienza amministrativa. Ma assieme alla riconferma dei motivi,
posti alla base di quelle alleanze, Pincione ha riconosciuto che la nuova
situazione politica, apertasi con la recente collocazione del partito
nel polo di centro-destra, va affrontata e risolta d'intesa con la Direzione
nazionale. E' questo è un fatto politico positivo.
C'è un punto però della relazione
di Pincione- ha sottolineato Nucara- che merita una risposta specifica:
il riferimento alla tradizione antifascista del Pri, che ha caratterizzato
in particolare la storia dei repubblicani di Carrara. In nome di questa
tradizione, ancora oggi radicata e forte, sarebbe difficile per i repubblicani
di Carrara invertire una direttrice di marcia e costruire un'alleanza
elettorale con la Casa delle Libertà. In questo schieramento è
presente una forza come A.N, che fa riferimento ad un'esperienza storica
d'ispirazione totalitaria quale il fascismo, conclusasi tragicamente e
che ha lasciato tracce dolorose nella vita degli italiani.
Questa linea, che può trovare qualche
rilevanza sul piano storico, anche se di recente alcuni autorevoli giudizi
ne hanno rivisto la portata, non può continuare a costituire una
fondata riserva politica,
A.N, ha da tempo accettato, senza alcuna
riserva, i valori della democrazia pluralista, nati dalla Resistenza e
sanciti nella Carta Costituzionale, entrando quindi a fare parte a pieno
titolo del sistema politico istituzionale della nostra Repubblica.
D'altronde il limpido antifascismo repubblicano,
che rifulse nella guerra di Spagna con Randolfo Pacciardi, comandante
del battaglione Garibaldi, registrò un forte dissenso con i comunisti,
un dissenso divenuto successivamente rottura con la scelta atlantica compiuta
dai repubblicani .
La continuità di una storia e la
difesa delle radici - ha proseguito Nucara- non si esauriscono nella cristallizzazione
del passato, ma si fondano invece su principi e valori che continuamente
si rinnovano. Se cosi non fosse tutte le forze politiche sarebbero condannate
all'estinzione.
E' possibile allora che nelle Romagna,
Toscana, Marche, regioni dove i repubblicani in questi anni hanno amministrato
con la sinistra tutto sia stato sempre limpido e coerente con la tradizione
del rigore repubblicano e con la difesa degli interessi generali ? O invece
non hanno prevalso in queste alleanze interessi e ambizioni particolari?
Non sono infatti mai pervenute da quelle
regioni valutazioni critiche o autocritiche sulle Giunte di sinistra,
a partecipazione repubblicana. Quelle alleanze sono diventate, con il
passare del tempo, rigide e prive di alternative. Per un partito come
il nostro che si richiama al metodo del dubbio non devono esistere né
dogmi né tabù, vale a dire situazioni rigide e precostituite
tese a durare per sempre.
E' semplice per i repubblicani costruire
alleanze elettorali con la Casa delle Libertà in Sicilia dove,
alle ultime elezioni politiche, questo schieramento ha conquistato la
totalità dei collegi elettorali. Più difficile invece è
realizzarle a Carrara o in Romagna. Ma è per questo che non si
possono concedere automaticamente deroghe.
Noi crediamo- ha detto Nucara- che nel
nuovo assetto politico italiano della democrazia maggioritaria, seppure
ancora imperfetta, non hanno più rilevanza le vecchie contrapposizioni
ma contano le decisioni sui nuovi problemi, i programmi da realizzare,
i bisogni e le attese dei cittadini che non hanno colore alcuno."
Per quanto riguarda la proposta della minoranza
di "Riscossa repubblicana", che ha avanzato il diritto delle organizzazioni
locali a decidere autonomamente la propria collocazione rispetto alle
alleanze locali. Nucara ha sottolineato che tale linea è collegata
all'idea dell'opportunità di dare vita oggi ad un partito di tipo
federale, organizzato sulle diversità locali, anche perchè
tale scelta consentirebbe una migliore convivenza delle diverse posizioni
politiche, presenti all'interno del partito.
"Questa scelta- ha concluso Nucara- porterebbe
fatalmente e irrimediabilmente alla scomparsa del partito. Il Pri è
un partito a dimensione nazionale per storia, cultura e tradizioni politiche
per cui la sua presenza sul territorio e nel sistema delle autonomie locali
deve essere la più omogenea possibile con la linea e il quadro
delle alleanze politiche nazionali.
Questa caratteristica diventa un'esigenza
inderogabile quando un partito si trova ad operare - vale a dire a presentare
liste con il simbolo dell'Edera- in un sistema elettorale di tipo maggioritario,
con una quota proporzionale, sulla quale si misura la forza di ciascun
partito.
La legge elettorale per Province e Comuni
è basata su un'analoga logica ,per cui la scelta delle alleanze
locali ,che ha una valenza generale, non può essere antagonista
rispetto al quadro nazionale.
Alle ultime elezioni politiche un quadro
variegato di situazioni locali ha indebolito la posizione del partito
e la sua capacità di incidenza nel nuovo quadro di alleanze.
La deroga può pertanto costituire
una eccezione, quando è legata a motivi oggettivi, ma non può
essere la norma
Allora il punto è chiaro- ha detto
Nucara- se noi vogliamo mantenere la caratteristica di partito a dimensione
nazionale, presente nel parlamento italiano ed europeo, dobbiamo fare
scelte conseguenti e finalizzate a questi obbiettivi"
A tale proposito Nucara ha ricordato le
determinazioni degli organi di partito in merito alle scelte delle organizzazioni
locali sulle alleanze di governo.
"La minoranza- ha detto- può avanzare
le sue richieste, la maggioranza assume le sue determinazioni e queste
valgono per tutti.
In questa linea, il Consiglio nazionale
del partito nella riunione dell'11-novembre- nella mozione conclusiva
approvata a larghissima maggioranza ha testualmente deliberato " É. Il
C.N. impegna le organizzazioni locali del partito a cercare tempestivi
contati con i rappresentanti della Casa delle libertà, in modo
da poter essere presenti alle prossime elezioni di primavera nei termini
più diffusi e omogenei".
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