La seguente Intervista al Presidente del PRI, on.le
Giorgio La Malfa, è stata pubblicata dall'Avvenire il 4
gennaio 2002
INTERVISTA "Il rischio è che gli interessi
dei 12 vadano su strade differenti". Ancora deficit politico
La Malfa: Duisenberg non è un
guidatore
Di Maurizio Blondet
Milano.
All'Europa
ci crede, Giorgio La Malfa. Ma ha scritto un libro (Europa Legata,
Rizzoli) per avanzare dubbi sull'euro.
Perché
un europeista come lei non crede all'euro?
"Glielo
spiego con un'immagine: prima, con le 12 monete europee, era come se circolassero
12 automobili con 12 guidatori, i dodici ministri del Tesoro nazionali.
C'era il pericolo di ingorghi e di scontri. Oggi, con l'euro, è
come se fossimo saliti tutti su un solo autobus".
La circolazione
è più ordinata.
"Già.
Ma chi è alla guida dell'autobus-euro? Perché i rischi sono
due: o che tutti e 12 tentino di mettere le mani sul volante, o che nessuno
guidi. Come di fatto avviene".
Credevo
che a guidare fosse Duisenberg, il capo della Banca centrale europea.
"Duisenberg
non è un guidatore, è il pilota automatico. Fuor di metafora:
è un tecnico, non un politico. Aver inserito il pilota automatico
è dovuto all'illusione che una politica economica non serva. Che
all'Europa bastino degli automatismi di controllo dell'inflazione e del
deficit, perché il resto lo fa' il mercato, la flessibilità.
Quest'illusione è stata spazzata via dall'11 settembre".
Perché
l'11 settembre?
"Perché
gli Usa sono tornati a fare "politica economica": interventi pubblici
a sostegno dell'economia. Là hanno disinserito il pilota automatico,
là c'è uno che guida".
Insomma,
corriamo tutti su un autobus senza guidatore?
"E rischiamo
di uscire di strada".
Fuori di metafora, qual è il pericolo?
"Che gli interessi dei vari Paesi europei smettano di coincidere.
Già oggi l'Irlanda, in crescita economica surriscaldata, cammina
in direzione opposta al resto d'Europa, che è in recessione. E
la politica monetaria di cui avrebbe bisogno l'Irlanda è il contrario
di quella di cui avrebbe bisogno l'Europa".
Capisco: l'Irlanda dovrebbe frenare (far costare più il denaro)
per evitare l'inflazione, mentre l'Europa dovrebbe rilasciare i freni.
"E pazienza finché si tratta dell'Irlanda: è un Paese
piccolo, pari a una regione media italiana. Cosa avverrà quando,
un giorno, gli interessi di grossi Paesi come Germania e Italia dovessero
farsi divergenti? Se la situazione economica d'Italia esigerà poniamo
una stretta monetaria (costo del denaro) e quella di Germania un rilascio
dei freni?"
Ognuno cercherà di prendere il volante dell'autobus comune,
ossia dell'euro, per sterzare nella propria direzione.
"Appunto: e l'euro, vincolo matrimoniale fra i Paesi europei, diverrà
causa di liti e rotture. Se l'economia mondiale entrerà in una
crisi abbastanza grave, qualcuno dei governi europei comincerà
a dire: è colpa dell'euro se aumenta la disoccupazione, non ci
lascia svalutare come quando avevamo la nostra moneta".
Ma chi dovrebbe essere "al volante"?
"Un ministro del Tesoro europeo".
Il che suppone un governo europeo.
"Che non c'è né ci sarà. Mi sembra banale l'ottimismo
del ministro Ruggiero, che ha auspicato l'Europa come "una federazione
di stati nazionali". Speranza vuota. La "Federazione europea" non nascerà
nei prossimi anni. E l'autobus continuerà a restare senza guidatore".
Che cosa significa, fuor di metafora?
"Che l'Europa resta senza politica economica comune, mentre gli Usa
hanno la loro politica economica. Ciò comporta che non dipenderà
dall'Europa se l'euro sarà forte o debole. Dipenderà dagli
Usa. E non solo: per crescere, l'Europa continuerà ad aver bisogno
di un motore esterno che la trascini, ossia ancora gli Stati Uniti. Se
l'euro si rafforzerà sul dollaro, sarà perché l'America
ha deciso di indebolire il dollaro per renderlo più competitivo;
questo significa che se avremo più o meno disoccupati, dipenderà
a decisioni americane, non nostre. L'Europa continuerà ad avere
una politica economica assolutamente scialba, perché non ha un
"guidatore" politico, capace di assumersi rischi".
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