Intervista al coordinatore regionale del Partito repubblicano, Giovanni Rizzica

L'Edera s'attacca al Polo

"Una scelta imposta dai tempi. Oggi i riformisti stanno nel centrodestra"

I repubblicani ritrovano smalto e slancio dopo anni difficili e vogliono utilizzare l'appuntamento del 26 maggio per portare nelle istituzioni il peso della loro tradizione politica e di un'esperienza storica ultrasecolare. A questo clima di rinato ottimismo ha contribuito notevolemte l'elezione a segretario nazionale del reggino Francesco Nucara e la sua entrata nel governo Berlusconi come sottosegretario con delega all'Ambiente. Ne parliamo con il coordinatore regionale Giovanni Nucara, che è anche membro della Direzione nazionale del partito dell'edera.

Allora, Il Pri è pronto ad affrontare questa campagna elettorale? "Devo dire che il lavoro di preparazione è soddisfacente. Il Partito repubblicano italiano è presente con quaranta candidati per il rinnovo del consiglio comunale di Reggio e ha il suo candidato in ognuno dei trenta collegi per il rinnovo del consiglio provinciale; abbiamo poi candidati in diversi Comuni al di sotto dei quindicimila abitanti. Presenteremo le nostre liste sabato 11 maggio, ore 11, al cinema Odeon, alla presenza del nostro segretario nazionale Francesco Nucara. Saranno anche presenti i candidati a sindaco, Giuseppe Scopelliti, e alla presidenza della Provincia, Pietro Fuda, nonchè i segretari provinciali dei partiti del centrodestra insieme ai quali siamo impegnati per vincere le elezioni".

– Quali sono le attese per il suo partito? "Sono convinto che il Pri potenzierà la rappresentanza nel consiglio provinciale e avrà la rappresentanza in consiglio comunale. Le nostre liste sono formate da candidati fortemente radicati sul territorio e che godono di largo consenso popolare per la loro competenza e le loro qualità umane. Inoltre sono certo che molti elettori segneranno il nostro simbolo dell'edera verde anche per il fatto che il Pri è l'unico partito nazionale guidato da un reggino, Francesco Nucara, la cui azione politica come sottosegretario di Stato all'Ambiente è già stata incisiva per il nostro territorio in diverse occasioni".

– Qual é il suo giudizio sulle prime schermaglie elettorali? "Vorrei sottrarmi alle polemiche strumentali emergenti in ogni competizione, preferendo solamente parlare di programmi, ma certe affermazioni di autorevoli esponenti del centrosinistra devono essere stigmatizzate. Per esempio si chiede a Scopelliti di dimettersi da assessore regionale mentre Naccari continua a svolgere la sua attività di sindaco. Questi poi apre una polemica con il suo diretto avversario con toni e metodo che non fanno onore nè a lui nè ai cittadini che in questo momento rappresenta. Il centrosinistra è unanime nel chiedere consensi nel nome di Italo Falcomatà e nello stesso tempo promette la creazione di posti di lavoro, attenzione alla periferia e realizzazione di servizi primari, ammettendo dunque che ha realizzato poco, se è vero, come la realtà testimonia, che la periferia è in stato di abbandono, che la città e la sua provincia sono all'ultimo posto in Italia per qualità della vita, che l'acqua è imbevibile quando arriva, che il metano non c'è ancora, che il tasso di disoccupazione non è stato ridotto, che le opere del decreto Reggio sono state realizzate solo al trenta per cento. Italo Falcomatà rimanga nel cuore di tutti i reggini come esempio di amore per Reggio e per quanto ha potuto fare, ma i reggini producano il cambiamento politico se vogliono progresso civile e modernizzazione, in linea col governo nazionale".

– E con quello regionale? "Anche, naturalmente. La giunta Chiaravalloti sta lavorando bene, pur tra tante discrasie, e mi pare che non si estranei dal momonto elettorale. Se lo facesse si assumerebbe una grande responsabilità politica per il futuro governo della Regione".

– Dunque il Pri è a favore del centrodestra a tuttocampo? "Per forza. La nostra storia, tutta a favore del progresso civile, sociale ed economico del Paese e a favore di un'Europa sempre più integrata e protesa alla sua Costituzione politica, ci impone la scelta di una coalizione che rispetta i suoi alleati e le loro proposte (il centrosinistra, a Roma come a Reggio, ha dimostrato di perseguire l'annientamento delle forze politiche minoritarie), di una coalizione che prioritariamente e rapidamente punta allo sviluppo e alla modernizzazione del Paese, che vuole la crescita del Meridione (basti pensare alle ultime delibere del Cipe e all'ultima Finanziaria che potenzia la spesa per infrastrutture nel Sud, ossia a provvedimenti indispensabili alla crescita dell'occupazione nelle zone depresse). Oggi i riformisti stanno nel centrodestra, i conservatori nel centrosinistra. E dunque il Pri sta nella Casa delle libertà, con la sua storia e la sua tradizione, per il bene del Paese e della Calabria. Questo obiettivi vogliamo centrare e per questi obiettivi chiediamo consensi agli elettori".

(r.r.) "Gazzetta del Sud" 7 maggio 2002