Mafia/Lamezia: Pri, scioglimento consiglio triste epilogo Lo scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia e' il ''triste epilogo di una lunga fase della vita della citta' caratterizzata da tensioni all' interno della maggioranza di governo, che pur godendo di una schiacciante forza numerica, non e' riuscita a portare avanti un' incisiva azione amministrativa capace di fare assolvere a Lamezia un importante ruolo nella vita politica e sociale della regione''. E' quanto si afferma in un documento approvato dalla direzione provinciale e dal Comitato cittadino di Lamezia del Partito Repubblicano Italiano. Per il Pri la decisione del Governo giunge ''dopo mesi di illazioni e dichiarazioni, che hanno fatto solo male alla citta' e delegittimato l' Amministrazione comunale, che rinchiusasi in difesa delle proprie posizioni, anche in presenza di pesanti giudizi espressi da un autorevole parlamentare di An, vice presidente della Commissione antimafia, ha comunque ritenuto di dover continuare lungo la propria strada''. Il Partito Repubblicano Italiano conferma ''la piu' piena fiducia negli organi dello stato e prende atto della grave decisione assunta dal Governo''. Al tempo stesso, pero', ''esprime profonda preoccupazione per la situazione che si e' determinata nella citta', che per la seconda volta nell' arco di un decennio, viene coinvolta da un provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale per inquinamento mafioso. A riflettere sulla situazione - conclude la nota del Pri - dovranno essere prima di tutto i partiti, ma la responsabilita' di quanto si e' di nuovo verificato, non e' solo dei partiti. Tutta la societa' lametina, nelle sue tante articolazioni, deve interrogarsi e fare sentire alta e forte la propria voce''. Catanzaro, 13 novembre 2002 (ANSA) |