"Lavorare nel presente, pensando al futuro" è il motto sul quale l'on. Francesco Nucara ha costruito la relazione che gli è valsa, nell'ambito del congresso nazionale del Partito repubblicano italiano, la conferma della sua linea politica votata dal 67% dei delegati convenuti a Fiuggi. Nel Pri si consolidano dunque gli equilibri politici emersi dopo la svolta di Bari e che sanciscono il pieno appoggio al Governo Berlusconi. E come si riverbera in Calabria il quadro della maggioranza nazionale? Ecco lo scambio di battute fra Gazzetta del Sud e il leader del Pri, il sottosegretario all'Ambiente, Nucara .
A parte il suo successo personale, è corretto affermare che
dopo Fiuggi il Pri si lascia alle spalle la dilaniante diaspora interna
su quale coalizione scegliere fra maggioranza e opposizione?
"Sì! La diaspora è finita, anzi molti amici stanno
rientrando: i Ds non attraggono più, la Margherita non si capisce
cosa è, la scelta di restare nel Pri e con questa maggioranza,
adesso risulta vincente per tutti".
Tra i due grandi blocchi di destra e sinistra, quale elettorato rappresenta
oggi questo "piccolo grande partito di massa" come usava definirlo
Togliatti?
"Il Pri oggi è una riserva democratica per la
Repubblica e interpreta la forte richiesta riformista che viene dalla
società civile. Su questi presupposti, pur confermando al Governo
il nostro appoggio, non taciamo ad esempio la nostra presa di posizione
rispetto ai condoni, che rifiutiamo come soluzione, mentre invochiamo
riforme".
Qual'è il giudizio del Pri sulla Finanziaria?
"Nel suo complesso la manovra è valida perché mira
a ridurre le tasse e punta a evitare la stagnazione. Quanto alle politiche
per il Mezzogiorno, il discorso è diverso anche perché,
come diceva Compagna (meridionalista repubblicano, ndr) "L'Italia
sarà quel che il Mezzogiorno sarà". Proprio nel corso
dell'ultima riunione del Cipe presieduta da Berlusconi sono stati approvati
importanti stanziamenti per dar corso agli appalti del maxilotto della
Salerno-Reggio Calabria e anche il Consiglio dei ministri ha approvato
il maxiemendamento che garantisce maggiori risorse alle leggi di sostegno
per lo sviluppo dell'imprenditoria nelle aree meridionali. Ma servono
maggiori stanziamenti per la ricerca e l'innovazione tecnologica".
Quale posizione ha il Pri rispetto all'azione politica della Giunta
calabrese?
"Siamo molto critici. La Gfiunta Chiaravalloti non è riuscita
a determinare, nonostante le nostre speranze, una svolta nella vita amministrativa
e legislativa della Regione rispetto alle carenze, ai ritardi e alle improvvisazioni
che avevano caratterizzato la precedente Giunta di centrosinistra, che
fu per questo punita dal corpo elettorale. Proprio per quelle carenze,
il Pri, che non aveva ancora compiuto la scelta di allearsi a livello
nazionale con la Casa delle Libertà, decise di collegarsi, in Calabria,
con il centrodestra e sostenere il programma e la candidatura di Chiaravalloti.
Ma dell'apporto del Pri, determinante per vincere le elezioni, né
il presidente Chiaravalloti né la maggioranza hanno dimostrato
di tenerne conto".
Nessun apprezzamento sui risultati comunque conseguiti fin qui?
"La continua litigiosità tra le forze di maggioranza che
ha portato ai diversi rimpasti in Giunta e allo scollamento dei gruppi
consiliari; la frattura tra Giunta e Consiglio, sono solo la punta di
un iceberg se si guarda ai modesti risultati conseguiti nei diversi campi,
specie nella sanità. Ci sono poi altri aspetti, come il ricorso
eccessivo alle "consulenze" che confermano la nostra analisi
negativa sull'attività della Giunta. C'è poi la mancanza
di una visione strategica della maggioranza, tra cui la sottovalutazione
del Pri che ha una lunga tradizione e una forte cultura di governo, e
che ha contribuito a determinare gli scarsi risultati della Giunta Chiaravalloti".
Di fronte a una legge sulle elezioni regionali voluta per assicurare
stabilità, cosa ha reso così precario il quadro politico
offerto da Chiaravalloti?
"Tutto è da ricondursi alla "improvvisazione politica"
che ha dato vita alla candidatura Chiaravalloti".
Come si manifesta il suo impegno di sottosegretario all'Ambiente in
Calabria?
"Tra l'altro, c'è la realizzazione della "Film
Commission" in Aspromonte: un organismo pubblico-privato che ha come
compito primario quello di offrire servizi, assistenza logistica e tecnica
alle produzioni cinematografiche e televisive e in genere a tutto il mercato
della produzione audiovisiva. Una iniziativa in grado di mettere in movimento
attività audiovisive locali, nazionali ed estere e che avrà
un effetto su altri comparti, come la promozione e la valorizzazione del
territorio, il commercio locale, la ricezione alberghiera, il turismo
nel suo complesso".
Si tratta di un intervento calato dall'alto o concordato secondo i
nuovi criteri di autonomia federale?
"La legge finanziaria regionale prevede in bilancio i fondi per
questo progetto in Calabria. Mi sembrano interessati alla realizzazione
di questa opportunità il presidente del consiglio regionale, Luigi
Fedele, il sindaco di Reggio Calabria, Antonio Scopelliti e il presidente
della Provincia, Pietro Fuda. Il presidente della Regione non mi è
sembrato invece d'accordo sulla localizzazione dell'iniziativa in Aspromonte.
Cos'altro aggiungere?"
Teresa Munari "Gazzetta del Sud" 2 novembre 2002