Il Parco della Sila è finalmente realtà Il Consiglio dei ministri approva la perimetrazione di 77mila ettari di territorio. L'impegno di Nucara in sede di Conferenza unificata Il Parco nazionale della Sila è una realtà. Con il via libera del Consiglio dei Ministri, è diventata legge la perimetrazione che impedirà su 77mila ettari del territorio calabrese le attività di caccia, il danneggiamento della vegetazione, l'introduzione di fauna e flora estranee a quelle autoctone, l'apertura di cave, l'introduzione di armi e di esplosivi, il campeggio al di fuori delle aree destinate a questa attività ed attrezzate allo scopo, il sorvolo e il transito di mezzi non autorizzati ed ogni attività pubblicitaria che non sia diretta alla valorizzazione del parco. Il nuovo Parco, il ventunesimo in Italia, comprende ambiti della provincia di Cosenza, Catanzaro e Crotone; interessa le comunità montane come la Silana, la Sila Greca, del Savuto, dell'Alto Crotonese; la Presila Catanzarese e 21 comuni che elenchiamo di seguito: Appigliano, Bocchigliero, Corigliano Calabro, Celico, Longobucco, Rogliano, Rossano, Stefano in Rogliano, Parenti, Pedace, S. Giovanni in Fiore, S. Pietro in Guarano, Serra Pedace, Spezzano Piccolo, Spezzano della Sila, Cotronei, Mesoraca, Petilia Policastro, Savelli, Albi, Magisano, Taverna, Petronà, Sersale e Zagarise. l provvedimento ricalca la deliberazione adottata dalla Conferenza Stato-Regioni il 20 giugno scorso. Dispone quindi che all'Ente parco nazionale della Sila sia affidata la gestione dei territori ricadenti nel parco nazionale della Calabria, con esclusione delle aree che fanno parte del parco nazionale dell'Aspromonte. Per la perimetrazione il dispositivo si basa sulla nuova cartografia redatta con l'aiuto dei tecnici delle parti interessate, perché tiene conto delle specifiche richieste formulate dai presidenti delle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone nell'ottobre del 2001. Accolte anche le istanze inoltrate dall'amministrazione comunale di Savelli, che voleva incluse nel Parco le aree di demanio forestale del suo comprensorio. A questo proposito il sottosegretario all'ambiente Francesco Nucara ha fatto presente che "per quanto riguarda invece tutte le altre richieste pervenute al ministero da parte delle amministrazioni provinciali di Catanzaro e di Cosenza per allargare la perimetrazione, c'è la piena disponibilità del ministero a valutare, anche in un secondo momento, le istanze accoglibili". "Adesso serviva chiudere le procedure in tempi brevi - ha spiegato Nucara che ha seguito i lavori in sede di Conferenza unificata - e ora che il Parco è una realtà, sarà più facile valutare le situazioni caso per caso". Nucara ha poi illustrato le caratterizzazioni delle aree ricomprese nel Parco. "Il territorio - ha detto - è stato suddiviso in due zone. La zona "Uno" esprime un rilevante interesse naturalistico, paesaggistico, agricolo-ambientale e culturale che è presente in tutta l'area; la zona "Due" invece, pur caratterizzata dalle stesse peculiarità di ordine naturalistico, paesaggistico, agricolo-ambientale e culturale, è destinata ad accogliere anche significative attività agro-silvo-pastorali". Con il varo del Parco nazionale della Sila la Calabria porta a casa un grande risultato. Per il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli "si tratta del punto di arrivo di una lunga e intensa opera di concertazione predisposta dal Ministero nei confronti della Regione Calabria, delle province e dei comuni, con il supporto della Segreteria della Conferenza Unificata e delle associazioni ambientaliste". Positivo il commento di "Italia Nostra". "Il dispositivo varato dal Consiglio dei ministri non può che rallegrare chi da anni sostiene la necessità di estendere sempre di più i vincoli di tutela alle aree di alto pregio naturalistico del nostro Paese". "L'auspicio - si legge in una nota diramata dall'associazione - è che adesso il ministero dell'Ambiente, metta il Parco in condizione di funzionare, vigilando costantemente sulla gestione e rimuovendo velocemente gli ostacoli burocratici che eventualmente dovessero ritardarne il decollo". L'istituzione del Parco della Sila, per Italia Nostra, "è certamente un segnale positivo da parte del ministero: potrebbe essere tuttavia ancor più confortante se il ministro Altero Matteoli e l'intero esecutivo decidessero di accantonare definitivamente qualsiasi ipotesi di apertura della caccia nei parchi che, già espunta dalla legge delega a furor di popolo, prosegue il suo autonomo iter legislativo sotto il nome di Progetto di Legge Brusco". Teresa Munari "Gazzetta del Sud" 9 novembre 2002 |